Mondo Bobo – Con gentilezza (Resisto)

Piedi in terra

Presente, passato, futuro ad incontrare stoner, grunge, rock autorale in divenire in condensati di attese che ripercuotono un sentore di meraviglia da incapsulare all’interno di scatole mai chiuse lasciate al tempo che verrà. Il nuovo di Mondo Bobo è un album che trova nell’immediatezza il senso compiuto di un venire al mondo che scalda gli animi cercando di lasciare un messaggio, sempre vivo, agli occhi e alle orecchie di chi prenderà il nostro posto. Sono tracce incapsulate all’interno di maglie fitte e perennemente in bilico tra realtà e poesia in un sodalizio con un bisogno impellente di trasmettere, nella gentilezza, un proprio stato d’animo, un continuo migrare verso territori che si sviluppano verso un nulla da inglobare. Piedi in terra, Uomo a una dimensione, Kintsugi, Andrà tutto bene, Il drago è nudo sono pezzi-manifesto che ci aiutano a comprendere e a dare le coordinate di un disco mai mellifluo, ma solido anche nei contenuti. Con gentilezza è un album che mescola calma apparente e roboante suono distorto a descrivere il significato della parola ossimoro capace di inglobare una vita intera.


LIBRI ILLUSTRATI – Olga Lecaye/Grégoire Solotareff – Neve (Babalibri)

Neve_cover

 

Titolo: Neve

Autori: Olga Lecaye/Grégoire Solotareff

Casa Editrice: Babalibri

Caratteristiche: 22,5 x 30 pag. 40

Prezzo: 13,50 €

ISBN: 9788883621864

 

Immortalare visioni di un inverno eterno ad attendere la primavera che verrà attraverso l’incanto dei sentimenti e dei passaggi sinceri di meraviglia che caratterizzano il nostro stare ed esistere oltre ogni cosa. La nostra presenza si fa simultanea appartenenza in un mondo da condividere, travalicando sensazioni e stabilendo legami che si immolano oltre le apparenze, cercando sempre una nuova strada da seguire che ci porti a comprendere lo splendore oltre la diversità.

Neve è una storia elegante e semplice nella sua forma esteriore, ma contemporaneamente carica di significati nel veicolare aspetti che sembrano sostenere, come colonna naturale, l’universo intero. Neve è la storia di due lupi. Uno bianco e uno nero. Un ritrovarsi nell’abbandono e un abbandonarsi nel ritrovo. La speranza poi della buona stagione a riaccendere l’incontro e la scoperta del tesoro nell’altro che diventa indissolubile parte vitale di questo nostro continuo migrare.

Il testo di Olga Lecaye si sposa con i dipinti immaginifici di Grégoire Solotareff. Tratti decisi e discostanti nel percepire il freddo della stagione invernale sono essenziali nella sostanza e caratteristici di una pittura non troppo dettagliata, ma che gioca sulla potenza dei colori e dei fasci di luce che li attraversano.

L’essenzialità poi si unisce ad un racconto che diffonde un’energia primordiale e selvaggia, quella caratteristica inequivocabile che ci vuole animali, esseri sociali in cerca dell’altro. Lo stesso altro che poi diventa, per l’occasione, uno specchio reale da cui apprendere il grande mistero della vita.

Uscito per Babalibri nei primi duemila e successivamente ristampato, Neve è una storia di coraggio e amore. Sentimenti espressi verso l’ignoto che avanza si fanno portatori di una forza che trova nel confronto e nell’identità la chiave necessaria per entrare nelle profondità dei due protagonisti. Trasportati da una naturale sintonia e bellezza anche noi stessi veniamo travolti dagli avvenimenti raccontati a dare un nome reale alla solitudine e a cercare, nell’altro, il nostro essere tutto.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.babalibri.it/pubblicazioni/neve/

Fiesta Alba – Fiesta Alba (Neontoaster Multimedia Dept. 06)

FIESTA ALBA SCREENSHOT 01

Math rock impreziosito da un post punk d’annata ad intrecciare vissuti e situazioni di difficile incasellamento ottenendo una prova che diventa, sempre più, sbalorditivo abbaglio a ricoprire i flutti neuronali del nostro stare, del nostro costruire architetture che portano con sé il profumo e il sapore fresco e genuino di una sperimentazione egregia e unica. Fuori da qualsivoglia forma di inquadramento musicale si muovono i Fiesta Alba che fanno del suono una parte vitale e perennemente in bilico con uno stare che diventa concentrazione di progressioni in simultanea a sprigionare sensazioni di straniamento che sanno di internazionalità e cercano di abbracciare una musica che si spinge oltre le umane convinzioni. Riff di chitarre su basi elettroniche condensando un’atmosfera ricreata che ci trasporta attraverso mondi lontanissimi e che percepiamo distanti. Quattro pezzi su cinque sono interpretati da cantanti internazionali e il loro creare atmosfere universali è ben percepibile all’interno di un costrutto sudato che colora l’etere di forme sempre nuove, bizzarre e nel contempo davvero uniche. L’omonimo dei Fiesta Alba è un disco complesso capace di interiorizzare le sfumature di un mondo intero.


Matteo Muntoni – Nur-Bisu (S’ARD Music)

Copertina di Nur-Bisu di Matteo MuntoniSuoni dalle molteplici forme trovano nell’archeologia musicale un tratto di confine da esplorare in grado di convogliare desideri e aspirazioni all’interno di un mondo fatto di cangiante bisogno di appartenenza e libertà continua da respirare. Il nuovo di Matteo Muntoni, disco questo capace di abbracciare una musica proveniente dalle profondità della terra, è un concentrato di world music incastonata all’interno di esigenze personali nel dare forma e sostanza ad un suono mai completo, ma lasciato al tempo che verrà. Un’ispirazione, un desiderio incompiuto, una progressione interiore con la natura che amalgama convinzioni e bellezza, nel raccogliere, nella parte più nascosta di noi, il tentativo unico e primordiale di costruire suoni che diventano arte da interpretare, scovare, trasformare, attraversando spazio e tempo in una sorta di buco nero fuori dalla realtà. Nur-Bisu è una creatura di pura avanguardia, inevitabilmente collegata ad una musica sofistica e complessa, accesa dal chiarore delle stelle e partecipe di un tutto che meraviglia ad ogni ascolto.

Guido Di Leone & Dario Deidda – in DUO Live at Duke jazz club Bari (ABEAT Records)

In Duo(Live At Duke Ellington Jazz Club) (Guido Di Leone & Dario Deidda)

Suoni e carisma eccezionali per un duo formato da musicisti che non hanno bisogno di molte presentazioni. Suoni che si avvinghiano all’utilità di questo tempo creando una sorta di rinascimento musicale attraverso interpretazioni personali di gente come Duke Ellington, Guy Wood, Oscar Pettiford in un continuo avvicendarsi fatto di poliritmia e improvvisazione a ricostituire un ritmo vitale fatto di sudore, passione e bellezza da custodire. Questo in DUO è il risultato delle sperimentazioni esibite al Duke jazz club di Bari in un contesto intimo e coinvolgente dove partecipazione e capacità personali si sposano per dare vita ad un qualcosa di magico. Ciò che ne esce è un’alchimia profonda che supera la realtà del quotidiano per una prova che riesce a conquistare un pubblico attento e consapevole di avere di fronte due grandi del jazz contemporaneo.

Massimo Valentini – Nudo (ABEAT Records)

Ascoltare la musica di Massimo Valentini è un po’ come concentrare l’intero suono del mondo all’interno di un disco dove strumenti mai in dissoluzione diventano elemento portante per creare architetture sonore che stupiscono e si fanno colonna sonora di un film chiamato vita che ci vede protagonisti, a volte inconsapevoli, del nostro continuo migrare. Nudo è una sorta di inno interiore che parte dalle nascoste visioni di un universo senza barriere capace di abbracciare contemporaneamente costruzioni che diventano portanti e cariche di luce. Il nuovo di Massimo Valentini è complessità difficile da ricreare. Un’orchestrale estasi mai compiuta che sposa il concetto del vuoto e del pieno alla perfezione, riuscendo ad inglobare la musica araba con le progressioni rock inglesi degli anni settanta fino a convogliare in una sofisticata ampolla jazz da cui far emergere una bravura sorprendente. Nudo è un album pregno di voci e di mondi da interpretare, un insieme di tracce avvolte nel mistero di un sogno meraviglioso.

Alberto Iovene – The new day (Abeat Records)

Elucubrazioni sonore che non si arrendono alle tenebre e intascano un’egregia prova d’autore che ha il profumo dell’aurora e delle cose migliori. Addentrarsi nel mondo di Alberto Iovene è impresa mai facile perché, quando meno te lo aspetti, gli attimi di introspezione creati abbagliano come luce nell’oscurità mescolando sapientemente minimal piano, world music, jazz, tango in una sorta di ancestrale bisogno di tornare ad una purezza iniziale, una purezza che diventa fanciullesca visione che parte dal suono, prosegue con gli arrangiamenti e coltiva quell’amore per l’arte che si fa punto essenziale e materico con la natura circostante. The new day è un bellissimo viaggio colorato che profuma di sere estive, di pioggia rinfrescante e di quel qualcosa che si chiama amore e che unisce tutte le cose. Da Quiet restless town fino alla title track, il nostro, coadiuvato da Daniele di Bonaventura al bandoneon e agli effetti, da Camillo Pace al basso doppio manico e da Mimmo Camapanale alla batteria ci consegna una prova che ingloba il nuovo che verrà, in una sorta di rinascita perpetua in divenire.

YfedeY – Mondo balordo numero 1 (Kirby Edizioni)

Autoproduzione lisergica e genuina ad intessere trame con i substrati neuronali che ci portiamo dentro in un susseguirsi di vicende mentali che intensificano visioni e si domandano, attraversando il tempo e lo spazio per come lo conosciamo e scardinando quell’idea di naturalità intrisa di bisogno di scoprire e senso estetico da raggiungere.

Il fumetto autoprodotto da YfedeY riesce a conquistare attrattiva grazie ad uno stile del tutto personale che mi ricorda, per certi versi, le esemplificazioni di Adam Tempesta o le visioni di Jesse Jacobs a coprire di buone intenzioni un panorama sempre in via di sviluppo e capace di trasportare con sé l’essenzialità nel comunicare un quadro d’insieme mai del tutto messo a fuoco, ma piuttosto un fiume in piena da dover addomesticare.

Il protagonista del racconto, un personaggio fancazzista con la testa da triangolo massonico con tanto di occhio centrale e un corpo da umano, vaga con la mente all’interno di scatole metafisiche da aprire che si domandano il senso di un vivere, il senso naturale di uno stare che via via non si svela, ma piuttosto genera nel lettore ulteriori dubbi sul significato dell’esistenza.

Vicende e azioni quasi del tutto annullate lasciano il posto a domande interiori capaci di costruire architetture poderose e impensabili. Domande senza risposta cucite attorno ad uno stile personale e nel contempo attorno a un disegno pregno, verboso, a tratti fuori controllo e in simultanea caratteristico di un movimento che trova nella parola un punto di fuga necessario e in via di sviluppo.

Chissà cosa ci attende nel secondo volume di questa strampalata serie a fumetti. Ciò che possiamo evidenziare e sottolineare, già ora, è la capacità di YfedeY di costruire un Mondo balordo partendo da una manciata di idee e da una genuina sensazione di amarcord emozionale che ingloba il passato concentrandosi sul nuovo che verrà.

Per ulteriori informazioni:

https://www.instagram.com/mondo_balordo_comics/?hl=en

Endless harmony – Emerge (VREC Music Label)

Emerge - Endless Harmony - CD | IBS

Cresciuti e rinnovati ritornano con il botto gli Endless harmony. Dopo sette lunghi anni e nel mezzo un disco acustico di cover intitolato Home recordings, il gruppo veronese riporta l’attenzione su di sé grazie ad un’evoluzione supersonica che intensifica la pesantezza dei suoni e non risparmia la consapevolezza di raccontare uno stato interiore che viene ben rappresentato nelle sette tracce proposte. Un suono contemporaneo che affonda radici nel passato, spingendo l’acceleratore al massimo nei confronti di un rock che diventa hard, è la chiave di un tutto che profuma di rinnovato vigore perpetuando racconti e sensazioni che vanno oltre il vivere quotidiano. Belli impattanti i singoloni Demonized, To the limit (Push me), altrettanto incisivi pezzi come  Suffer, Enrage ad innescare la miccia della potenza incontrollata che lascia al tempo che verrà quella sensazione di pienezza e abbandono. Bentornati Endless harmony e che il rock di un certo spessore, sia con voi.

 

Michele Mingrone – La grande notte (VREC Music Label)

la grande notte Archivi -

Blues, folk rockeggiante infarcito di suoni d’autore profondi ad inabissarsi nel quotidiano per cercare di comunicare una nuova via d’uscita per il futuro che verrà. Il disco d’esordio di Michele Mingrone, chitarrista degli Scaramouche, accende speranze nel voler raccontare soprattutto di un mondo che ha perso la grazia interiore e lasciato all’abbandono più totale, ricerca nella consequenzialità dei giorni, una strada da seguire. Sono dodici pezzi che scavano nei meandri di una società malata e ricercano un proprio migrare nella personale ambizione di voler cambiare l’inutilità di questo nostro tempo infame. La grande notte racchiude il grande spettacolo della vita e trasporta l’ascoltatore attraverso i flutti sopraffini del nostro divenire. Da Poteva essere più semplice fino alla bonus track Jolene il nostro riesce ad inventare un proprio stare che trova conforto nel futuro che verrà.