Beatrice Campisi – L’ultima lucciola (Mezzanotte/Edizioni Underground?)

L'ultima lucciola

Ci si apre all’arte a tutto tondo. Un’arte che esplode nell’immagine, nelle poesie, nella musica. Un modo di abbracciare l’indefinito e personale vivere per trasformarlo in qualcosa di tangibile, gettato nella realtà, oggettivamente comprensibile e soprattutto vivo e capace di comunicare. La musica di Beatrice Campisi è movimento, energia, leggera esplosione che ingloba radici, musica mediterranea, ma anche folk, rock sporcato dal pop, in un tentativo sempre vivo di dare valore al significato intrinseco dell’opera creata. E se scaviamo in profondità, all’interno di questo disco, ci troviamo l’amore e l’importanza di lottare per un ideale, il bisogno di narrare le ingiustizie con gli occhi di chi cerca di combatterle, con la speranza di ricostruire l’abbandonato in una ricerca continua solida e cangiante. Otto tracce, da Elanbeco fino a Vanniata passando per Tripoli, Sogno blu, Europa che creano vortici emozionali di pura bellezza ed eleganza da ascoltare per un album che diventa viaggio interiore degno di essere raccontato.


Curù – Corale/Voci sommerse, storie negate (Radici Music Records)

Curù – Corale: voci sommerse, storie negate

Odore di erba, piante, terra. Odore di fiori in esplosione colorata, forza che parte dalla natura, desideri inespressi, capacità di cogliere il senso di un domani migliore. Storie di donne, unione e coraggio. Racconti di vita in primo piano, di resistenza, di lotta, mai di abbandono, ma piuttosto di intrinseco bisogno di far valere la propria posizione, il proprio mondo da conquistare. Curù è un progetto che parte dalle cantautrici Giana Guaiana e Bruna Perraro e patrocinato da Amnesty International. Una world music che affonda radici nell’etnico suono d’autore a conquistare spazi di poesie senza confini in grado di attraversare il tempo per come lo conosciamo e dando voce unica e personale alle narrazioni lontane. Iran, Turchia, Medio Oriente. Luoghi che diventano teatro per analizzare, con i suoni, vicende che pesano come macigni nell’evoluzione dell’essere umano. Sono dieci canzoni, da Donna chiama libertà a La sacra quercia, pezzi che fondono e tessono trame, vicende essenziali per capire dove andare.


Matteo Nativo – Orione (Radici Music Records)

MATTEO NATIVO - Orione

Notturne visioni d’oltreocano si sposano con un blues tipicamente americano a riempire gli anfratti di vita con una musica comunicativa ed esemplare, suonata con passione e per passione, all’interno di un moto, di un movimento, di un impetuoso desiderio di raggiungere il cielo indefinito. Orione è esplorazione e bellezza per tutto ciò che appare lontano. Orione è anche desiderio intrinseco di fare i conti con l’inevitabile nostro esistere ad intingere, nella memoria, tutti quei parallelismi inevitabili con l’universo in espansione. Matteo Nativo trasforma la musica prodotta in qualcosa di reale, di introspettivo e interiorizzato. Un diario di vita dove dare sfogo alle proprie passioni, alle proprie paure, a tutto ciò che sembrava perduto e che vive ancora oggi. Orione è un disco che parla di sentimenti, parla di anime buone che si incontrano, di porti sicuri da abitare o ancora da scoprire.


La classe dirigente – Termini per una resa (VREC)

Termini per una resa - La Classe Dirigente - Vinile | IBS

Chiaro scuri emozionali che profumano di evoluzione, ma anche di realtà gettata al suolo e pronta a colpire grazie ad un disco che ripercorre quell’idea di cantautorato in rock tanto caro alla scena americana e internazionale, ma per l’occasione trapiantato in Italia. La classe dirigente gioca con le parole anche se l’ampiezza del tutto indica la profondità di un disco di certo non scontato che si ripercuote nei significati della modernità. Una musica d’autore che ingloba Wilco, Moltheni, Benvegnù, ma anche quell’idea sonora che ricerca, nelle parole sussurrate, la chiave per costruire il domani. Sono dieci tracce che parlano di memoria e di futuro, di desiderio di riscatto. Pronti inconsistenza via, Conosci te stesso, Salutarsi, Mai abbastanza, Francesco ha abbandonato, sono pezzi di un puzzle emotivo che ricordano e si fanno ricordare. Intrappolati nella rete dei pensieri i nostri sogni cercano una nuova casa e senza forse,  Termini per una resa, diviene luogo da abitare.


Federico Sirianni – La promessa della felicità (Squilibri)

Le parole hanno un peso e come macigno indissolubile con la vita che ci circonda sono essenziali per comprendere l’universo che ci gira intorno, i moti ondosi dell’anima, i mutevoli cambiamenti esistenziali che sono parte integrante del nostro progredire, del nostro incedere. La dolcezza poetica di Federico Sirianni sfiora altitudini mai nascoste e si immola nella creazione di un’arte unica che travalica i confini dell’intelletto per donarci pezzi di quotidianità che si sposano con una leggerezza che tenta di andare oltre il sentito per identificare il desiderio e la consuetudine, abbracciare il tutto per condurci in un viaggio fatto di costante ricerca, di bellezza e di cambiamento. Diretto artisticamente da Michele Gazich, violinista e cantautore di grande talento, già conosciuto sulle pagine di Indiepercui, il nostro Federico sfodera dal cilindro della meraviglia un disco che profuma di miracolo. Un recuperare l’abbandonato, quei fiori appassiti lasciati in disparte per donare loro vita nuova. Da Nel fuoco fino a La promessa della felicità il nostro ci consegna, con classe sopraffina, un album davvero importante e soprattutto sincero.


Ludovica Burtone – Migration tales (Endectomorph Music)

MIGRATION TALES-1

Fili, legami, trame, ponti indissolubili con il passato, diventano esperimenti necessari per far dell’atmosfera sognante un punto di contatto con la quotidianità, con tutto ciò che ci sembra essere lontano, ma che in verità risiede all’interno della parte più intima di noi. Il nuovo di Ludovica Burtone parla di donne. Donne immigrate a New York. Un disco che travolge per sensazioni ricreate capaci di sposare un free jazz che ingloba le innumerevoli contaminazioni che la nostra ha saputo cogliere nel corso della propria carriera. Violinista di impressionante caratura e poliedrica nell’uso dello stesso strumento, Ludovica Burtone, assimila la lezione del tempo per dare un senso maggiore al messaggio da comunicare. Con lei, in questa nuova produzione, cinque musicisti in grado di condividere un percorso pregno di trasporto e coraggio. Milena Casado al flicorno, Julieta Eugenio al sax tenore, Marta Sánchez al pianoforte, Tyrone Allen II al contrabbasso e Jongkuk Kim alla batteria diventano punti imprescindibili di un cammino luminoso. Migration Tales segna una partenza, ma mai un ritorno. Un incedere di fatiche comuni colorate dal disegno impressionante di una musica senza confini.


Daniele De Gregori – Bolla occidentale (Maremmano Records)

Bolla occidentale - Daniele De Gregori - CD | IBS

Un disco di coerenza e sostanza dove la denuncia della quotidianità si evince all’interno di una serie di composizioni che parlano al cuore di chi ascolta, prendendo elementi del nostro esistere e intessendoli attraverso una serie di composizioni che hanno tutte le carte in regola per sfidare le intemperie di questo tempo. L’album di Daniele De Gregori profuma di polvere e bellezza, di luci soffuse al calar della sera, di introspezioni che fanno parte della vita dello stesso autore costituendo un tramite con una musica d’autore mai banale, ma piuttosto canalizzata nell’edificare qualcosa di personale. La title track d’apertura, Quadricipiti, Poitiers, Marta (Parla coi suoi capelli), Semi rari, sono indicazioni focalizzate nelle costruzione di un amore che diventa tale osservando le architetture e le coordinate artistiche di una poesia in musica che fa delle parole la parte fondamentale di un costrutto indissolubile. Bolla occidentale è un disco che esplode, raccontando, in un insieme di pezzi mai avari di vocaboli, una realtà osservabile e sincera, frutto di un’evoluzione personale, di un vivere concreto.


Napodano – Storie di una sera…con poca gente (StreetLabel Records)

Napodano Live @ Giove - Roma, Giove Live Music, Rome, 4 April 2025 |  AllEvents

Cantautorato di storie vissute che abbracciano la contemporaneità pur mantenendo un certo fascino per il passato e per tutte quelle composizioni autorali che non ci sono più e che provano, giorno dopo giorno, a confluire nel mare delle produzioni odierne. Il nuovo di Napodano è uno spaccato di vita vissuta che non lascia nulla al caso, ma tende ad incurvare la penna della poesia verso mondi che alla fine ci appartengono veramente increspando la realtà verso una forma canzone adatta a questi tempi frenetici. Storie di una sera…con poca gente è un accogliere il pensiero, un delineare sfumature nel diario di vita personale, custodendo, con gelosia, quegli attimi che forse non torneranno più. Sono nove canzoni. Alcune intime e personali, altre che portano significati interiori da condividere con l’universo circostante. Il fuoco e la neve, Cammino sui muri, il singolo Niente di speciale, La verità, Il filo dell’aquilone, sono parti di un tutto che aiutano a comprendere la semplicità diretta di un cantautore che fa della strada e dell’esperienza elementi preponderanti di un mondo da scoprire.

Tommaso Seconi – Fragolina di campo (Resisto)

Fragolina di campo” il primo album di Tommaso Seconi | perindiepoi

Cantautorato elettronico che guarda al contemporaneo con note personali e perennemente in bilico tra ciò che è stato e ciò che sarà in un’intesa perenne che mira ad una soddisfazione non solo personale, ma anche condivisa. Il disco di Tommaso Seconi non segue le mode, ma piuttosto cerca, nelle banalità di questi tempi incerti, una strada da seguire nel labirinto delle produzioni odierne. In Fragolina di campo si sentono echi di Battiato e di Dino Fumaretto, ma anche e soprattutto quel bisogno di intensificare i legami attraverso un ritrovarsi nelle peripezie del nostro vivere. Sono nove tracce eviscerate a dovere che sembrano uscire da un diario di vita esistenziale che parla alle orecchie dell’ascoltatore con sincerità ed esigenza di comunicare. Dalla title track fino a Racchiuso in una conchiglia passando per Il bambino che ero, Dagli occhi tuoi, Persone d’arte, il nostro dimostra una padronanza notevole di forma e contenuti per un disco originale che non lascia nulla in secondo piano.


Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco – Il pianto delle sirene (La colletta dischi)

Il Pianto delle Sirene - Album di Diplomatico E Il Collettivo Ninco Nanco |  Spotify

Venezia a far da sfondo e quella dose di poesia utile e necessaria a creare un ponte con l’ascoltatore che attraversa territori marini e si concede il lusso della meraviglia partendo da un’introspezione sentita. Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco trasformano la canzone d’autore infarcendola di elementi personali. Momenti sonori che risvegliano il significato del viaggio e delle partenze per un suono unico caratterizzato da numerose variabili e dal tentativo di valorizzare territori mai circoscritti, capaci di travalicare i confini nazionali. Il pianto delle sirene regala emozioni ad ogni latitudine e trova nell’attesa il punto di vista necessario per dare un senso, sempre vivo, alla parola evoluzione. Sono nove tracce, da Nettuno fino a Wuapò, passando per le riuscite Il cane non c’è, Via Elisabetta, Ulisse, Mondo dei Pazzi, a ricoprire di bellezza una canzone d’autore integrata con il mondo che ci circonda. A creare universi, a ridefinire nuovi spazi.