Mafalda Minnozzi – Natural Impression (MPI)

Natural Impression - Mafalda Minnozzi

Continua la rivisitazione interiore di Mafalda Minnozzi a scomporre e ricomporre grandi classici della musica mondiale rivisitati per l’occasione attingendo stile da un suono brasiliano che ricerca, nelle sfumature, la chiave introspettiva per donare colore alle tracce proposte. Un percorso quello di Mafalda. Una strada perennemente in salita, ma in grado di regalare soddisfazioni concentriche ed eteree. Un risultato d’insieme dove anche i vuoti hanno il loro significato complementare e dove il continuo bisogno di mettersi alla prova è elemento tangibile per un risultato egregio e notevole da innumerevoli punti di vista. I musicisti di fama internazionale presenti nel disco riescono a completare un’opera che diventa omaggio e costruzione di intenti. Pezzi come Águas de março, Carnival, Coração vagabundo, Estate, E penso a te, diventano strutture imprescindibili per comprendere una poetica che dipinge e vive di luce propria. Un disco caleidoscopico dove la qualità diventa bravura infinita da contemplare.


Mike Spine and the Underground all star band – Guided By Love (Global seepej records)

Guided by Love | Mike Spine and the Underground All Star Band | Mike Spine

Un viaggio identitario che scava nelle profondità di un’America fatta di contraddizioni. Un sentiero inesplorato carico di emotività e introspezione che ci porta a scoprire una voce underground capace di lasciare il segno, interpretando, a gran voce, un’esigenza costante di cambiamento attraverso una maturità perennemente conclamata. Il nuovo di Mike Spine, per l’occasione coadiuvato da importanti musicisti della scena del sottosuolo americana, scivola all’interno di una metropoli in dissoluzione narrando di momenti, situazioni, costruzioni che si aprono a nuovi spunti di riflessione, a nuove esigenze di trasformare il passato in qualcosa di maledettamente attuale. Guided by love è un album che brilla di luce propria. Un incrocio tra alternative e cantautorato mescolato ad un country contemporaneo e capace di illuminare la scena attraverso pezzi che diventano colonne portanti nel raccontare storie di città abbandonate allo scorrere dei giorni, per un risultato d’insieme che profuma di purezza e autenticità.


Don Antonio – Lacosta (Crinale Lab)

Fondatore dei Sacri Cuori, Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio, ci regala una prova emozionale dove la destrutturazione della forma canzone diventa punto unico e invitante per dar vita ad una consequenzialità di intenti che si sviluppa all’interno di un’introspettiva semplicità che colpisce per immediatezza, coraggio e forte senso della prospettiva che diventa ricerca inusuale e minimale del nuovo che verrà. Sono le radici che fanno la differenza, il bisogno di raccontare, attraverso la musica, una terra devastata da questo tempo. La sensazione, per l’ascoltatore, di essere parte di un tutto, di un qualcosa che via via sembra definirsi, una messa a fuoco sincera, unica e disponibile che diventa narrazione dell’umano a costruire certezze nell’indefinito universo in cui viviamo. Brevi pezzi, frammenti, tracce di ciò che è stato, un omaggio ad un’esistenza che si fa accoglienza composita nel ridefinire un equilibrio interiore, uno stato di bellezza da perpetuare.


Arpioni – Rido e piango che non si sa mai – Jannacci secondo noi (Autoproduzione)

Jannacci secondo noi - Rido e piango che non si sa mai

Esemplare e sudata meraviglia che si affaccia alla contemporaneità incentrando uno studio che diventa emblema di un passato da scoprire e da rivalutare attraverso un’intensa ricerca che diventa asse portante di un album ricco di sfumature e bellezza da percepire. Gli Arpioni utilizzano lo ska, il reggae, una sorta di blues cantautorale per costruire una rivisitazione unica del repertorio di Enzo Jannacci. Non semplici cover, ma vere e proprie reinterpretazioni che si fanno materia preponderante nel dare anima e corpo ad un’impresa specifica nella forma, personale nella visione d’insieme. Un album scanzonato e nel contempo intelligente, come la musica di Jannacci ovviamente. Sorridere con la testa, sorridere alla vita questo è il significato che i nostri riescono a trasmettere nel sedimentare non un semplice tributo, ma una vera e propria occasione che diventa ponte generazionale nel dimostrare e nel mettere in scena un teatro che non conosce età e che si confronta inevitabilmente con la realtà di tutti i giorni. Bravi davvero.


Gero Riggio – Etere (Carioca Records)

ETERE

Pop ben raccontato a cucire trame in sospensione che mantengono forme e colori perpetuando una sorta di poesia dell’anima capace di svilupparsi oltre le abitudini e approfondendo l’idea di compiutezza che passa attraverso suoni stilisticamente calibrati. Il nuovo di Gero Riggio, cantautore palermitano, è un disco pregno di canzoni che si affacciano sulla quotidianità e in simultanea diventano diario di vita da cui estrarre pezzi di mondo da conquistare. Etere è una rincorsa, un vento leggero che diventa necessario mezzo di trasporto per entrare negli anfratti oscuri del nostro io cercando forme di sospensione che diventano necessaria comunicazione reale. Dall’intro lasciata a Risveglio fino a Hiroshima passando per la stessa title track,  Sempre gli stessi, Trame, il nostro riesce a condensare minuti preziosi diventando narratore di un momento, di un desiderio inespresso, ma compiuto, che probabilmente non tornerà mai più.


Elisa Ridolfi – Curami l’anima (Squilibri)

Elisa Ridolfi, Curami l'anima - Squilibri Editore | Libri, CD e DVD di  musica, antropologia, storia orale e poesia

Pezzi di cielo da conquistare all’interno di un viaggio emozionale unico e vero dove passione e costanza sono caratteristiche principali ed essenziali per comprendere risvolti nascosti, pieghe dell’anima ricche di anfratti celati, storie da costruire, futuro da cercare. Il nuovo di Elisa Ridolfi è un passo di danza elegante e sospeso, etereo nella forma, ma calato introspettivamente nelle meraviglie quotidiane. Curami l’anima è una sorta di appello, un bisogno, un senso raro nel costruire spazi e un bisogno onesto e sincero nel delineare una natura interiore che sente il bisogno di rifiorire ancora una volta. Ecco quindi che il disco prende vita nel tentativo di dare un senso ai rapporti, a tutto ciò che è reale, alle sembianze da abbattere, alla veridicità da scovare. Curami l’anima è un disco complesso nella sua semplice forma, un vento leggero estivo a colmare di parole il vuoto intorno.


Emoji of soul – Non avere paura (Resisto)

Non avere paura

Pioggia di ricordi intrisi di emozioni e significati nell’intraprendere uno spassionato bisogno di comunicare elementi costanti e mutevoli capaci di penetrare la carne, il cuore, il nostro dentro. Gli Emoji of soul, progetto di Emanuela De Canio e Stefano Volini, riescono nel tentativo di dare voce ad una sorta di diario esistenziale che riesce a parlare di amori andati a male, di bisogno di correre oltre la contemporaneità e in simultanea creare freschezza concentrica all’interno di una musica a tratti minimale, ma sempre composta ed elegante. Suoni blues, soul, dichiaratamente pop, con elementi di funk circoscritto, sono essenziali per comprendere una poetica fatta di sogni e speranze per il futuro. Testi abbarbicati nei luoghi più oscuri della nostra anima si fanno energia vitale nel creare un disco che si muove dalla bellissima apertura affidata a Ginestre fino al finale riuscito di Sola? Ferma! per un risultato complessivo che convince e trova nella modernità un senso necessario per il nuovo costruire.


Brando Madonia – Le conseguenze della notte (Pulp enterteinment)

Le Conseguenze Della Notte

Soppesata visione d’insieme che accarezza un cantautorato leggero a scavare le profondità dei nostri ricordi e dei nostri vissuti in un vortice di sostanziale atmosfera che convince già dai primi ascolti. Brando Madonia riesce, con liriche soffuse sul far della sera, a ricreare ambientazioni che danno un senso al particolare, cercando di fotografare istantanee brillanti e notevoli. Fotografie del tempo che tutto fagocita e nulla lascia ai sogni a venire. Sono dieci raffinati quadretti pop in cui ogni ascoltatore può confrontarsi. Dieci vedute cariche di ombre, luci, oscurità mai dichiaratamente narrata, ma in simultanea cercata nel parlare dei problemi della vita. Da Le particelle elementari fino a Risplendi, passando per le riuscite Io non odio te, Chilometri, Murakami, Ad occhi chiusi con l’attrice Ester Pantano e La tempesta con il rapper L’elfo, il nostro ci regala un diario di vita che parla di contrasti, ascensioni inesorabili e discese, a tratti impossibili, per un risultato finale sicuramente ricco di spunti e buone intenzioni.


Angelae – Sassolini (Alka Record Label)

Sintetiche visioni d’insieme si fanno portatrici di un suono condensato a dovere che riesce ad esplodere all’interno di momenti e situazioni che si fanno portanti e necessarie nel costituire un senso di condivisione profondo con il tutto che avanza. L’album di Angelae, cantautrice padovana, è un insieme di pezzi multisfaccettato, in grado di attraversare un’elettronica di confine che odora di internazionalità e racconta, in modo del tutto personale, la quotidianità esistente. Sono tracce mai gridate, ma magistralmente orchestrate e prodotte. Si passa da una forma teatrale, recitativa, ad un’altra dove l’idea canzone prende vita ricoprendo di sassolini il cammino, la strada da seguire. Nei territori esplorati si percepiscono autrici del calibro di Cristina Donà, Patrizia Laquidara, ma anche di band italiane, ingiustamente sottovalutate, come gli Amycanbe. Sassolini è un album completo e ricco nella forma. Un disco in divenire che profuma di libertà e di nuove forme in sospensione. 


Federico Fiamma – Fuori stagione (Autoproduzione)

Fuori stagione

Musica d’autore impregnata di bellezza si affaccia all’interno del mosso mare dell’animo umano attraverso canzoni che fanno dell’introspezione e della ricerca la chiave raccolta per mescolare la meraviglia e quell’esigenza, sempre reale, di voler costruire oltre le apparenze del momento. Il giovane musicista abruzzese, assistito nella produzione e negli arrangiamenti da Carmelo Pipitone dei Marta sui tubi, da alla luce un album che racchiude al proprio interno una sorta di particolarità costruita per accendere di speranze suoni e volontà cariche di pathos e atmosfera. Propositi in divenire a ristabilire un contatto necessario con la vita di tutti i giorni senza apparire omologato. Sono nove canzoni partorite in tre lunghi anni di chiusura. Pezzi che fanno dell’estetica suadente un punto di certo a favore per il nostro che si muove con disinvoltura da Cambierò fino a Ventidue per un risultato d’insieme multiforme, a tratti emozionante.