Valerio Sanzotta – Naked (Oltre lo specchio) – (VREC)

Da De Gregori a De André un prezioso Valerio Sanzotta ci regala un disco stampato su vinile in sole centocinquanta copie numerate a mano. Un album che parla di donne e parla di uomini. Con delicatezza e con incisività. Con occhi che vedono e cuore che sente. Naked (Oltre lo specchio) è un album pregno di concetti, di pensieri e di emozioni. Un insieme di canzoni necessarie per comprendere i rapporti, per delineare l’incomprensibile violenza umana, per ammirare dall’alto e nell’altro i sottili fili che ci tengono ancora in vita. Giulio Casale e Diana Tejera entrano in punta di piedi, con lo stesso autore, per raccontare una parte di questa poesia in musica. Ci sono elementi che non si scordano facilmente. Anche tu (Song for Nick Drake), l’interpretazione di Good woman di Cat Power, Solo la neve, Ho visto tutti gli occhi solo per citarne alcuni sono parte fondamentale di un tutto che sembra parlarci e sussurrare che sembra andare oltre le costrizioni di ogni giorno per guadagnare, con decisione, il giusto spazio di libertà. 


Vondatty – Nemico pubblico (VREC)

VonDatty “Nemico pubblico” - Rock Nation

Atmosfere cinematiche anni settanta per un dischetto incapsulato nel duemilaventi e pieno di rimandi ad una scena pulp ricca di immagini e divincolata volontariamente dal cantautorato contemporaneo. Ritorna il musicista romano Vondatty, all’anagrafe Roberto Datti, con un insieme di pezzi in grado di attraversare il tempo e centrali ad una forma canzone che guarda al noir con un gesto d’intesa e soddisfazione. Liriche in simil poesie si sposano con singoli utili per comprendere l’interezza e l’omogeneità di questa produzione. Spleen, Maledetti giorni, Hanno bendato il mio cuore sono solo piccole parti di un contesto più ampio e vivace dove fumosi anfratti di città si fondono con la notte, con i racconti di vita e con l’inspiegabile, ma arcano bisogno, di appartenere a quella corsa chiamata esistenza scandita dalla quotidianità. Rumori, voci narranti, peripezie eleganti per un insieme unico di canzoni incisive e sicure nella propria direzione.


Alteria – Vita imperfetta (VREC)

Alteria

Graffiante e suadente. Capace di contenere ed esplodere. Ben arrangiata e potente. E’ tornata Alteria con il terzo disco. E’ ritornata a ricoprire spazi di rock mescolati all’elettronica grazie ad una voce graffiante e incisiva. Grazie ad un connubio oramai rodato di testi, musica e cuore.  Vita imperfetta è un album rock. Ci sono piccole incursioni autoriali, ma nel complesso la nostra riesce ad immagazzinare bellezza per trasformarla in distorte visioni su tappeti sonori e assoli. Un album concentrico che riesce ad abbandonare la polvere del passato per dare nuova linfa vitale a costruzioni mentali che amplificano immagini e scardinano la realtà attraverso dieci canzoni che sono un diario di vita, un racconto della stessa autrice. Vita imperfetta sembra uno spartiacque tra passato e presente. Un insieme di ricordi sulla linea temporale dell’esistenza dove i granelli di sabbia di una clessidra non sono altro che visioni e persistenti realtà da assaporare sul far della sera.


Ø-Mars – Lumina (VREC)

Ø-MARS ▻ Lumina (CD, 2020) - Vrec.it

Introspettive melodie incastonate come perle nel mare più profondo pronte da essere trovate e ammirate in un sodalizio interiore con elementi legati alla musica degli anni ’80 e un certo soul che incontra la musica incontrastata che si arrampica all’interno delle sensazioni del nostro cuore. Lumina è un disco ammirevole. Una sorta di colonna sonora per un film di spionaggio futuristico che volge lo sguardo alla serie sci-fi Spazio1999 e trova nel concept contemporaneo una sorta di bolla unica capace di convincere sin dal primo ascolto. Un viaggio interstellare. Ø-Mars mi ricorda tantissimo i Cousteau. Ecco forse questo sembra proprio il disco che i Cousteau non sono riusciti a fare. Enigmatico, a fior di pelle, capace di creare parabole narrative desuete e ammalianti Lumina è un album davvero convincente. Prodotto da Lorenzo Corti, già con Donà, Casale, Nada, Le luci della centrale elettrica, il disco di Ø-Mars è un omaggio al futuro che è già passato. Un disco che suona contemporaneo, ma velato di una nostalgia e di un appeal incredibili.


The brightest room – Exit/Run (Autoproduzione)

THE BRIGHTEST ROOM – Run (autoproduzione) | Reverendo Lys ®

Exit il loro primo disco, Run invece il loro secondo. Differenze sostanziali sotto l’aspetto estetico, ma conseguentemente a una ricerca in salsa rock and roll i nostri infarciscono due album niente male, dove le idee sembrano preponderanti e goderecce, rispetto a qualsivoglia presa di posizione sostanziale. I The brightest room ci regalano attenzioni che sembrano guardare con eterogeneità agli scambi interiori di emancipazione passata per consegnare alle orecchie dell’ascoltatore melodie accattivanti che ricordano un connubio di The beach boys, The smiths e una leggera oscurità legata alla new wave dei The cure, fino ad arrivare, con un doppio carpiato alla musica dei Blur. Due dischi diversi. Due dischi similari per molti aspetti. Belle le linee vocali a dare coralità sghemba ai concetti espressi. Belle le chitarre pulite che riescono a brillare su linee melodiche opportunamente accompagnate da basso e batteria. I The brightest room riescono nell’intanto di dare forma ad un progetto che trovata nel passato una valvola di sfogo necessaria. Un valvola di sfogo farcita di originalità a tratti dove il connubio immagini evocate e ballabilità sospinta rende soprattutto Run un insieme di pezzi carichi di forma e di esigenza comunicativa.


The Notwist – Vertigo Days (Morr Music)

Impronte insicure mai calibrate, ma delicatamente incise come fendenti al cuore. Tanta armonia e visioni. Tante stelle collassate all’interno di spazi impercepibili che oltrepassano le dimensioni conosciute per allargare visioni, allargare stati di tensione emozionale in grado di attraversare il cosmo della nostra mente per arrivare laddove il nostro stare ricerca un mondo migliore da abitare. Tempi bui da illuminare. Tempi in forme e sostanze che vedono un ritorno di una band che ha solcato i mari dell’indie mondiale conquistando anfratti di isole e postazioni elettroniche impressionanti. Sperimentali, ma eleganti, i The Notwist, dal forte sapore internazionale, lasciano terra tedesca per creare un disco atmosferico dove l’eterogeneità dell’improvvisazione arriva a conquistare grazie alla capacità della band di aprirsi ed invitare nell’album numerosi ospiti. Un compendio non omogeneo quindi che riesce a scardinare ideali precostituiti in una forma canzone innovativa e sempre attenta a ricoprire il pop elettronico di orpelli stravaganti, ma efficaci. Where you find me, Oh sweet fire, Sans soleil sono le tre strutture (im)portanti di un album in collisione con le nostre sicurezze. Canzone dopo canzone i nostri riescono nell’intento di dare vita ad una commistione ben riuscita che in tempi di buio può solo gridare al miracolo.


Francesco Loccisano e Marcello De Carolis – Venti (Calabriasona/Italysona)

 

E le senti le onde del mare. Vedi i muri chiari delle case. Il vento che si immerge a ricoprire di sole gli spazi esistenti, a ricoprire giornate eterne in una stagione che tarda a finire. Abbracci, unione indissolubile, incontri. Un duo di chitarra battente. Musica mediterranea. Francesco Loccisano e Marcello De Carolis. Un disco capace di osare. Un album capace di andare oltre i confini di ogni giorno. Oltre le diatribe della musica da avanspettacolo. Qui c’è l’essenza. La perdita e il ritrovarsi. Silenzio solo attorno. Chiacchiericcio annullato per una costante visione d’intesa che spazia oltre i territori che siamo abituati ad ascoltare e ad analizzare. Poche parole, ma essenziali. Venti è un disco di sogno perpetuo. Un album che racchiude la forza dell’uragano e la calma di un mare panoramico sul tavolo della vita. Impressioni, sensazioni, aperture per un disco che affonda nel popolare, nella world music, nella ricerca.


Stefano Dentone – Aut Out (Autoproduzione)

Quarto album in solitaria per Stefano Dentone, musicista capace di immortalare fotografie musicali attraverso l’uso incondizionato dell’inglese e dell’italiano all’interno di un mondo in dissoluzione. Un mondo contemporaneo con la polvere del passato. Tanta chitarra, qualche nota di piano e armonica, arrangiamenti scarni, ma efficaci. Una bella voce nel costruire ballate romantiche, nel costruire intenzioni autoriali attraverso poesie fatte di semplici parole e sentimenti che oltrepassano il tempo per come lo conosciamo. Aut Out è un disco verboso, pieno, una marea da cogliere e da decifrare. Undici pezzi che sembrano slegati tra di loro, ma che in verità hanno nella maturità un punto di svolta, un punto di forza necessario per comprendere la dimensione del nostro cantautore. Qui non si parla di ricerca. Aut Out è un lavoro che nella pacatezza del folk da salotto, riesce ad esprimere al meglio le potenzialità di un musicista in evoluzione. 


Serena Diodati – Esistere (Lilith Label)

Serena Diodati, “Esistere”: la recensione

Punti di contatto con la world music in salsa bossanova ad incrociare un cantautorato gentile e a tratti misterioso inebriato dalle coperte ammalianti del tempo. Il disco di Serena Diodati parte dal concetto dell’esistere e dipinge minuziosamente emozioni e sentimenti che incasellano la vita e la rendono impercettibilmente respirabile. Prati immensi e cieli azzurri. Notturni introspettivi ad illuminare le luci sul far della sera. Pensosa ad incontrare il mare. Pensosa tanto da poter incendiare grazie ad un uso del verbo amare sconfinato. Fabi, De André, Laquidara, Donà in intimità svelata. Sette tracce ben ponderate. Sette canzoni che diventano diario di bordo, diario di vita. Suadenti ed eleganti si posano come farfalle sull’erba. Aprono al mondo circostante ciò che forse per troppo tempo era stato rinchiuso. Pezzi al suolo che si aprono, affogano, rinascono.


-FUMETTI- Émilie Gleason – Ted Un tipo strano (Canicola Edizioni)

ted tipo strano canicola

Titolo: Ted Un tipo strano

Autore: Émilie Gleason

Casa Editrice: Canicola Edizioni

Caratteristiche: 128 pagine, colori, 17×24

Prezzo: 18 €

ISBN: 9788899524470

 

Nuvole in bianco e nero e disegni dal forte impatto emozionale raccontano la storia di un ragazzo con la Sindrome di Asperger. Un testo delicato e coinvolgente e nel contempo capace di creare un vortice attorno che amplifica elementi di costante interesse e perpetua significati da veicolare mescolando uno stile mai del tutto delineato che procede, in modo serrato, dalla pop art fino al disegno infantile, in un’intenzione coordinata di intenti e grandi ambizioni.

Émilie Gleason intensifica il rapporto con la carta stampata. Lo fa attraverso un fumetto che si ispira alle vicende del fratello portatore di questa forma di autismo. Lo fa attraverso narrazioni qui raccontate in una veste strampalata, fuori dall’ordinario. Una veste che si appiccica, sin dalle prime pagine, alla mente del lettore e scivola, inesorabilmente, all’interno del nostro profondo io riuscendo a scavare e a trovare un punto di luce, un punto di vista diverso e in evoluzione di un qualcosa che forse non credevamo esistesse.

Le tavole rappresentate sono un trionfo del colore. Tavole ricettive. Assorbono il momento. Quasi a creare un tutt’uno con le vicende raccontate. Con le storie e le peripezie di Ted. Focalizzando le emozioni nel turbinio disconnesso di un’esistenza che strappa più di qualche sorriso. Un tenero approccio.  Perfetto per una pubblicazione a fumetti. Un modo di raccontare evidenziato da eterni momenti e passaggi dove le esperienze di vita e la divisione metodica del tempo sembrano gridare al miracolo.

Vincitore del Prix Révélation al Festival di Angoulême, Ted un tipo strano, edito in Italia dalla sempre attenta al cambiamento Canicola Edizioni, ci porta in un universo lontano e allo stesso tempo vicino al nostro. Ci porta all’interno di una narrazione che diventa impresa nella quotidianità attraversando i flussi istintivi di coscienza che caratterizzano le vicende raccontate. Un libro che è un piccolo manuale di istruzioni, ma privo di indicazioni. Un fumetto che diventa realtà interpretativa e del tutto soggettiva di uno stare. Un inno alla bellezza del perdersi nel labirinto multiforme e imprevedibile di questa realtà.


Per info e per acquistare il fumetto:

https://www.canicola.net/prodotto/ted-un-tipo-strano/