Pirotecniche visioni incentrano un’idea di musica all’interno di scatole mai chiuse, ma piuttosto coibentate nell’interiorità di una propulsione in grado di attraversare i cieli del nostro esistere con un’eleganza e una capacità uniche nel tentativo di seminare il passato per comprendere in modo più approfondito la contemporaneità in cui viviamo. Questo lavoro d’insieme nasce attingendo, dalle capacità dei singoli, la forza per ottenere risultati egregi da diversi punti di vista. E’ uno scardinamento dell’usuale per condurre l’ascoltatore in ambienti privi di ossigeno, oltre le nuvole, dove lo spazio acquisisce il valore della famigliarità. Flying over the clouds è un viaggio con i piedi mai ancorati a terra. Un lavoro d’insieme capitanato da Pino Jodice con la Verdi Jazz Orchestra e la presenza del grande Emanuele Cisi per un compendio analogico di stupore che conduce anche i meno esperti in territori alquanto stimolanti.
Aldo di Caterino ensemble & Enrico Pieranunzi – Heroes (Abeat Records)
Un nome importante e unico del panorama jazz contemporaneo assieme a tre giovani e affermati musicisti a comporre una simultanea in divenire di un costrutto elegante e sospeso dove meraviglia armoniosa si fonde a scomporre e ricomporre un bagliore di veridicità nella costruzione di un amore che diventa architettura suadente da ammirare. Enrico Pieranunzi, Aldo di Caterino, Carlo Bavetta, Cesare Mangiocavallo, costruiscono una sorta di impalcatura impressionante dove tutti gli elementi in campo sono parte integrante di un qualcosa di misterioso capace di restituire all’ascoltatore una qualità altamente superiore. Sono otto i movimenti proposti. Otto tracce che giocano sul filo di un equilibrista sospeso e in bilico perenne tra realtà e immaginazione per un album mutevole e cangiante, un sospiro oltre il buio, un flusso costante di luce a ricoprire di energia colorata un’improvvisazione di bellezza e sostanza.
Antonio Lombardi – Canzoni della Contea di Levante (Squilibri)
Si narra di mare e di terra. Di stretti lembi di confine ad intensificare vedute sempre più lontane in un vortice di sensazioni poetiche che imprimono l’etere circostante di perpetuo amore verso un territorio, un modo di essere, un’esistenza oltre le mode del momento e diretta verso l’essenza delle stesse cose che contano. Antonio Lombardi fa le cose con calma. Si presenta, dopo dodici anni, con un egregio album di cantautorato che ricorda, per certi versi, quel tentativo altamente poetico di Danio Manfredini di regalarci un album introspettivo dove i protagonisti dell’esistere sono le stesse persone che fanno parte delle nostre vite. In Canzone della Contea di Levante c’è la realtà a comporre gli elementi necessari di un quadro magnifico, rurale, ma nel contempo montano e marino. Una sorta di percorso pieno di ostacoli da scrivere e riscrivere nel diario della vita. Un diario mai conciso, ma piuttosto ricco di particolari, di cose belle che diventano meraviglie, di morte e di vita e in mezzo un percorso fatto per amore.
Resurrextion – Charles (Autoproduzione)
Ventidue anni dalla fondazione e si parla ancora di musica da strada, di cammini da percorrere, di momenti da vivere e persone da incontrare. Tornano i Resurrextion, progetto composto da Marsu, Dj Neno, Dj Spider e Keezy, con un album che profuma di crocevia tra passato e present. Due volti che si guardano, Charles Darwin e Charles Bukowski per un EP in cui le rime metropolitane diventano parte integrante con il nostro stare e il nostro coesistere con una natura matrigna, ma nel contempo affascinante e libera da ogni qualsivoglia incasellamento precostituito. La formula di denuncia narrata, nei pezzi proposti, è materia preponderante per respirare attimi ancora da conquistare in un’eterna e mai misteriosa rivincita dei deboli sui forti, degli oppressi sugli oppressori, dei vinti sui vincitori. Un disco che profuma di cemento e primavera, una dicotomia perenne capace di creare poesie raccolte in particelle esistenziali di vita.
LIBRI ILLUSTRATI – Lucia Carlini – I serpenti non fanno rumore (Kite)
Titolo: I serpenti non fanno rumore
Autore: Lucia Carlini
Casa Editrice: Kite Edizioni
Caratteristiche: 17×24 cm., 32 pp., colore
Prezzo: 16 €
ISBN: 9788867452163
Visione mai edulcorata dei tempi appena trascorsi che grazie ad un affresco reale e sincero, riesce nell’intento di comunicare le possibili soluzioni che la vita ci pone di fronte in un continuo ricercare il proprio posto di mondo da occupare che diventa, per l’occasione, parte indissolubile con la crescita del nostro io
Illustrato ambizioso quello di Lucia Carlini che ci porta all’interno di un universo non troppo definito dove la parola-slogan si fa parte integrante di un percorso che si trasforma in divisione e unione, scelte appunto, libero arbitrio, ma anche desiderio di condensare un pensiero all’interno delle molteplicità di vedute dell’animo umano.
I serpenti non fanno rumore è radice essenziale per comprendere la parola resilienza. Un libro che diventa ri-partenza nella primordiale visione di un disegno abbozzato dove i colori accesi si fanno contrasto con parole che dividono e nel contempo abbracciano una direzione diversa.
Imponenti le tonalità di giallo utilizzate, simboliche le visioni di un serpente che si fa spartiacque nel creare parti contrapposte. Un mutare forma che si fa evoluzione. Il silenzio contemplativo di un periodo storico ben definito dove ansie e paure per il futuro erano e forse ancora lo sono, ma in forma diversa, parte integrante di un tutto altamente percepibile e reale.
L’illustrato di Lucia Carlini parla di pandemie, ma non solo. Racconta di come l’uomo sia inglobato in una quotidianità fagocitante dove le notizie veicolano il nostro stare e la percezione della paura sia direttamente proporzionale a quell’insuperabile attaccamento ai mezzi di informazione, ai social, quello stesso attaccamento che ci vede inesperti nuotatori abbandonati allo scorrere dei giorni.
E come in un fiume: tutto fluisce. C’è che si dimentica, c’è chi teme di essere dimenticato, chi raccoglie l’esperienza per farne tesoro, chi aspetta il prossimo serpente silenzioso per nutrirsi del buio di questo nostro tempo infame. Lucia Carlini, da abile scrittrice, narra di un passaggio, sospende il giudizio, al lettore le conseguenze di un tutto da interiorizzare.
Per info e per acquistare il libro:
https://www.kiteedizioni.it/store/libri/illustrati/i-serpenti-non-fanno-rumore/
Egidio Rondinone – Ooparts (A.MA Records)
Esercizio di stile egregio che ci accompagna all’interno delle screpolature della nostra anima attraverso un vortice di elementi che entrano in contatto con le profondità di un’esigenza artistica in perenne mutamento. Dopo undici anni ritorna alla sperimentazione Egidio Rondinone mescolando musica afro, hip-hop, cadenzate visioni jazz e un funk che conosce il senso reale della parola contemporaneità. Musica che fa ballare. Un suono che entra in contatto con le nostre viscere e cerca di sovrapporre il quotidiano ad un qualcosa di arcaico, passato che profuma di radici e di vita nuova. Sono otto composizioni per un ritorno alle origini. Otto brani che vedono l’avvicendarsi di numerosi artisti della scena jazzistica internazionale. Un lavoro prezioso questo. Un disco che incanala le sfumature di questo tempo cercando di trasformarle in caleidoscopio cosmico fatto di sostanza e sogni da costruire. Ooparts, Out Of Place Artifacts, rivisitato per l’occasione in Out Of Place Artists, nella sua complessità di fondo, illumina la scena con classe e disinvoltura.
Katarina Kochetova – Beyond motion (A.MA Records)
Pianista sopraffina e unica nel dare un senso maggiore alla fantasia che ci gira intorno, attraversando, con grande stile, passato e presente e prenotando con scioltezza un posto sicuro per il futuro a venire. L’album d’esordio della compositrice Katarina Kochetova è un progredire di universi e di colori. Un insieme di vibrazioni positive in grado di creare una musica cinematografica in bilico perenne tra l’onirico e la realtà. La creatura che ascolto su ascolto, prende forma, profuma d’oltreoceano e le trame generate con l’aiuto di Hugo Löf al contrabbasso e Matheus Jardim alla batteria, sono un punto essenziale per partire e dare un senso alle sovrapposizioni musicali in costante divenire. Composizioni originali quindi che si fanno esplorazione, viaggio e mai arrivo. Un intricato puzzle emozionale di bellezza e meraviglia ad assaporare mondi lontanissimi che ci portiamo nel cuore.
Olden – La fretta e la pazienza (VREC)
Profondità mai nascoste si respirano all’interno del nuovo di Olden. Un album dove la musica d’autore incontra elucubrazioni sonore che ingannano il tempo ammaliando di contemporaneità il complesso panorama della musica italiana. La fretta e la pazienza è anche il bellissimo singolo con la presenza di Paolo Benvegnù. Una canzone d’amore che si consuma nel cercare una sorta di via di fuga da questo nostro vivere sempre uguale. Un disco che nella sua complessità è un raggio di luce nel troppo buio che respiriamo. Un insieme di canzoni che malinconicamente ci accompagnano in un domani futuro attraverso sensazioni di meraviglia e stupore per quel qualcosa che mancava o che più semplicemente raramente possiamo ascoltare. Olden ingloba le radici e la lezione del passato per trasformare l’ineluttabile in qualcosa di personale e sincero per un piccolo capolavoro fatto di sudore e passione, nuove vie da seguire e carezze sulla strada verso casa.
Stefano Dall’Armellina – La magnolia stellata (VREC)
Appassionata visione di un mondo cantautorale che si distingue per capacità ed eleganza nel costruire storie jazz sporcate dal pop che non disdegnano l’ironia, ma che ritrovano proprio in essa la chiave per narrare di questa e altre realtà, oltrepassando la quotidianità e toccando le corde del nostro cuore. Il grande cantautore Stefano Dall’Armellina riesce a proporre un insieme di tracce capaci di scavare in profondità nei vissuti delle persone comuni toccando temi filosofici che riguardano il pensiero. Domande tante quindi, risposte poche, per un cantautore che ricerca nello specchio della propria esistenza una sorta di via di fuga con il tentativo di costruire un mondo a parte, un universo dove ogni cosa non deve essere spiegata, ma piuttosto sentita. Bellissimi i pezzi come Rinascere domani, il singolo Con la zia assieme a Enrica Tesio e Moreno “il biondo”, L’amore si, Una luce in fondo, il finale affidato a Severo, per un album davvero sopraffino dove le parti di un puzzle mai così leggero, si incastrano alla perfezione.
Roommates – Outside (VREC)
Prodotto da Pietro Foresti, il terzo album dei Roommates, oltrepassa le linee dell’orizzonte per dare alla luce un suono che si mescola con l’accattivante bisogno di abbracciare il tempo trascorso. Ci sono movenze anni ’80 e ’90 nel contributo della band di costruire valore nel panorama della musica underground italiana. Un insieme di tracce che costringono l’ascoltatore a non rimanere incollato alla sedia, ma piuttosto invita ad alzare lo sguardo oltre e a viaggiare senza fermarsi. Un approccio nuovamente sincero, dunque, per una prova d’insieme cesellata a dovere e costruita per lasciare traccia di un passaggio. In Outside ci sono le relazioni, il passato, il tempo che non tornerà, ma anche la fatica di raggiungere un obiettivo e l’intensità costante dell’intero disco ne è la prova. Dodici pezzi belli tirati a riscoprire un viscerale conforto con l’intorno per un album che si fa complessità all’interno dell’intricato labirinto della mente umana.