SuMo – Naga (Alka Record Label)

Nāga - SuMo

Evoluzione sonora che diventa metamorfosi in costante cambiamento dove spazi vitali si fanno parte preponderante e inscindibile con uno stato, con un vivere fatto di peripezie e bisogno di sperimentazione. I SuMo, band bergamasca, ritornano con un album concentrico e caleidoscopico, dove il piglio di originalità diffusa raggiunge apici mai nascosti e dove le costanti e le sicurezze tendono a sgretolarsi in nome di un qualcosa che cerca, ora più che mai, meno punti di riferimento e più sostanza personale. Dentro a Naga ci sono elementi di blues, rock, pop, ska, strumenti a diffusione, fiati a non finire che si intrecciano, creano storie, comprimono l’inutile per diffondere meraviglia. I SuMo fanno ballare con grande savoir-faire e grazie a queste sei tracce tutto acquisisce un diverso sapore, un diverso modo di affrontare la vita per un lavoro di insieme davvero entusiasmante e camaleontico.


MANICAs – Arcadia (Wires Records)

ARCADIA

Temi importanti e condivisibili nel nuovo dei MANICAs a creare una sorta di New-wave capace di affondare radici italiane di fine anni ottanta tra CCCP e Diaframma in una sostanziale ricerca di significati nel vuoto cosmico della contemporaneità. Arcadia non è un luogo idilliaco, ma piuttosto un ambiente di denuncia dove l’uomo inghiotte la natura, la distrugge e la calpesta. La grande città, un posto divenuto inospitale e il tentativo di ritornare alle origini per poter respirare di nuovo. Suoni, rumori, saette sonore claustrofobiche riescono ad ottenere una miscela esplosiva di luce e colori. Importanti, direi uniche forse, le collaborazioni con Robert Wheeler dei Pere Ubu e con Carmelo Pipitone già chitarrista dei Marta sui tubi ad assemblare una musica spigolosa e fragorosa, densa di parole e di movimenti sonori per un’ondata di stupore che sedimenta significati e non passa inosservata. Bl4ck M4rk3t, Nel freddo, Alice, la stessa title track, Equilibrista, sono alcuni dei pezzi di un disco che diventa boccata d’aria fresca nell’appiattimento musicale contemporaneo. Un album, questo che sarà sempre diverso ad ogni ascolto.


Vince Pastano & Noisebreakers – Nocturnal (Vince Pastano Records)

Vince Pastano & Noisebreakers – 'Nocturnal' · Metal Hammer Italia

Prodezze crepuscolari abbracciano un blues d’annata per intessere trame di spessore che non passano di certo inosservate, ma riescono ad aprire nuovi panorami, mondi, costruiti in simultanea con un senso di appartenenza nei confronti di una scena polverosa e fatta per creare meraviglia. Il nuovo di Vince Pastano, con il cantante Tony Farina, racchiude il segreto della notte, parla di solitudine e di amori andati a male, di speranza e bisogno di riscatto. Un album pregno di lirismo da cui poter assaporare costanti visioni e luci di un’altra epoca dove le aspirazioni future sono parti integranti di un risultato da ammirare e da custodire. Sono tredici pezzi che in simultanea danno vita ad un progetto omogeneo, ma nel contempo carico di sfumature, simboli, elementi complessi. Un disco che profuma di concept trasportando il blues in territori da percepire e da assemblare tra sofferte visioni di un mondo in declino e una luce a ricoprire i nostri sogni a venire.


Onioroshi – Shrine (Bitume Productions)

ONIOROSHI / Shrine – ALLternative.it

Cavalcate sonore che oltrepassano l’orizzonte ci consegnano una prova destrutturata, potente, dove tutti i meccanismi sono ben oliati e pronti per stupire e dove il suono proposto si sporca di alternative, di prog, di post rock e psichedelia, in un concentrato di tecnicismi impressionante e vissuto. Sono solo tre pezzi e quasi un’ora di ascolto per un viaggio siderale dentro la mente umana a ritrovare, nei labirinti della coscienza, un punto di contatto con i giorni a venire. La band di Cervia, in questa nuova fatica, conferma la propria bravura nel saper creare architetture sonore che perpetuano l’oscurità attorno a noi e sanno perfezionare tentativi, sempre vivi, di dare alla luce un suono di puro stampo internazionale. Un sofisticato tentativo quindi di risalire alle origini della complessità grazie a un disegno geometrico che raccoglie fragore e silenzio per un risultato d’insieme di grande classe e sperimentazione.


Cosimo Bianciardi & Intima PsicoTensione – Singolarità nuda (The Orchard/Suburban Sky Records)

Cosimo Bianciardi & Intima PsicoTensione: il nuovo disco in arrivo il 28 febbraio | MEI - Meeting Degli Indipendenti

Velocità di parole racchiuse all’interno di poesie in musica che affrontano la vita con grande disinvoltura e cercano perennemente una strada da seguire nel labirinto della realtà umana. Il nuovo di Cosimo Bianciardi & Intima PsicoTensione è una raffigurazione meditata di quotidianità che respira movenze electro-pop pur non disdegnando una certa passione per il rock nostrano degli anni novanta. Un concentrato autorale dove l’alternative scomposto ritrova un’impostazione sicura fatta di citazionismo, scienza, concetti universali riportati nel particolare. Un album che avanza in assenza di gravità dove la parte digitale non è preponderante, ma strumento sicuramente utile per definire uno stile che si muove tra le tracce proposte. Stadi evolutivi, Nella tua luce, Astrolabio, Orbita contraria, Nebulosa, sono solo alcuni dei pezzi che vanno a comporre un album complesso dove il viaggio interspaziale, nelle profondità della nostra anima, diventa momento imprescindibile per comprendere appieno l’inizio di un nuovo esistere.

Animaux Formidables – Call me Tony (Go Down Records)

Call Me Tony": il nuovo EP degli Animaux Formidables tra crudo e  autenticità | MEI - Meeting Degli Indipendenti

Approccio reale sbattuto al suolo su di un palco polveroso e intriso di veridicità da cui partire per tessere elementi di congiunzione con il passato e nel contempo creare, dare forma, motivare, sensazioni di passaggio che diventano parti integranti di un tutto emblematico e sincero. Il nuovo degli Animaux Formidables è un EP registrato in presa diretta, su nastro analogico, da Marco Fasolo. Un’idea, questa che trasporta nell’ascoltatore quel senso unico di potenza indefinita che si fa stimolo prorompente e invitante per attraversare i mondi scomposti di questo duo adrenalinico. Sono cinque pezzi che viaggiano alla velocità della luce riuscendo a trasformare il garage psichedelico proposto in qualcosa di famigliare e altamente contagioso. Da Tony fino a Make sense of any mess i nostri riescono ad intrappolare immagini di vita che si autodefiniscono in un un piccolo grande album d’ascoltare tutto d’un fiato.


the INFRAMEN – Zero gravity toilet (TheKidsAreAlright/Dcave Records)

ZERO GRAVITY TOILET" è il concept album di the INFRAMEN - Switch On

Garage, lo-fi, una sorta di psichedelia rumorosa per un viaggio cosmico verso la luna attraverso strampalate visioni e sensazioni che attanagliano e stringono allo stomaco concedendo una visione diretta al tutto che confessa una sorta di appartenenza ad un mondo fatto di immediatezza, senza mezzi termini o mezze misure. Il duo composito dei the INFRAMEN, per l’occasione, interseca elettricità sghemba a qualcosa che profuma di improvvisazione. In un’epoca dove tutto sembra essere calcolato questo miracolo musicale partorito è una boccata d’aria sana e uno schiaffo al perbenismo contemporaneo. Sono tredici pezzi, tredici movimenti che lasciano a bocca aperta. Da Tycho I fino a Tycho III, i nostri si concedono lampi di sregolatezza e fulmini di meraviglia per una rincorsa continua verso territori inesplorati. Zero gravity toilet è un cavallo imbizzarrito, una corsa infinita su una prateria sconfinata dove tutti gli elementi in campo appartengono ad un universo che sa di futuro.


Arpioni – Rido e piango che non si sa mai – Jannacci secondo noi (Autoproduzione)

Jannacci secondo noi - Rido e piango che non si sa mai

Esemplare e sudata meraviglia che si affaccia alla contemporaneità incentrando uno studio che diventa emblema di un passato da scoprire e da rivalutare attraverso un’intensa ricerca che diventa asse portante di un album ricco di sfumature e bellezza da percepire. Gli Arpioni utilizzano lo ska, il reggae, una sorta di blues cantautorale per costruire una rivisitazione unica del repertorio di Enzo Jannacci. Non semplici cover, ma vere e proprie reinterpretazioni che si fanno materia preponderante nel dare anima e corpo ad un’impresa specifica nella forma, personale nella visione d’insieme. Un album scanzonato e nel contempo intelligente, come la musica di Jannacci ovviamente. Sorridere con la testa, sorridere alla vita questo è il significato che i nostri riescono a trasmettere nel sedimentare non un semplice tributo, ma una vera e propria occasione che diventa ponte generazionale nel dimostrare e nel mettere in scena un teatro che non conosce età e che si confronta inevitabilmente con la realtà di tutti i giorni. Bravi davvero.


24 Grana – Metaversus – Ristampa in vinile – (La Canzonetta)

Ristampa in grande spolvero su vinile da centottanta grammi per Metaversus dei 24 Grana. Disco del 1999, terzo album della band napoletana, album spartiacque questo che raccoglie l’eredità del reggae e del dub per immortalare come fotografia fuori dal tempo contenuti che si estendono al rock di matrice internazionale fino a raggiungere commistioni di difficile interpretazione e classificazione, ma sicuramente veicolo di messaggi estesi e pietra miliare nel panorama di genere. Uscita per La Canzonetta, etichetta partenopea, questa ristampa remixata e rimasterizzata si fa apprezzare per qualità intrinseca, per cura e scelta del formato stesso e per la necessità di sottolineare il valore di una band cresciuta sui palchi dei centri sociali e finita sulle copertine di Rumore o de Il mucchio selvaggio senza mai perdere il senso artistico di un progetto importante costruito questo su strade polverose urbane dove energia, passione e bisogno di comunicare sono diventati elementi caratteristici della stessa band. Le canzoni proposte rivivono grazie ad una nuova luce e il futuro distopico che riecheggia attraverso i pezzi proposti si fa immutabile visione di una realtà sovrabbondante, concentrica, capace di seguire le orme verso casa in una città abbandonata allo scorrere dei giorni. I 24 Grana anticipano i tempi. Sono riuscito a ricollocare un album di venti anni fa in questa contemporaneità. Un disco non di certo desueto, ma piuttosto un tentativo riuscito di mescolare elementi compositi a ricreare quella magia che fu capace di accogliere l’alba del nuovo millennio. 


Lola & The Workaholics – Romance (Autoproduzione)

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Influenze condite a dovere all’interno di incisioni che diventano realtà preponderante mescolata ad un pizzico di meraviglia e di quotidianità che rendono la proposta essenziale e percepibile. I Lola & The Workaholics sanno divertire, lo sanno fare bene e riescono, con intrigante presa diretta, elargire significati ad una vita tante volte troppo cupa per essere affrontata. Nel colore del dub e nella sostanza dei sogni ricreati i nostri riescono con capacità innata percepire i colori della terra e riconsegnarceli con naturale immediatezza, con una naturale energia che esplode pezzo su pezzo, raccontando del mondo che ci gira intorno, raccontando di questo e altri mondi. Pezzi come Diva, Obvious, la stessa title track, White rabbit sono solo alcuni dei momenti più felici di un disco che sa far riflettere con il sorriso sulle labbra.