Palmer Generator – Natura (Bloody Sound Factory/Brigadisco)

Continua la ricerca sonora in ambient famigliare per i Palmer Generator attraverso l’inclusione di suoni dal sottobosco che disorientano e permettono di percepire evoluzioni quasi in sordina, ma ben calibrate ristabilendo la forza necessaria per dare la vita ad un suono nuovo, un suono mutevole e cangiante pronto a spiazzare e nel contempo in grado di farci trovare la strada più sicura verso casa. I quattro pezzi proposti compongono concetti esistenziali e si rapportano ad una contemporaneità basica che trasforma l’invettiva e costruisce ponti immaginari e architetture desuete in cambio di una psichedelia che affonda gli approcci dinamici in un turbinio della notevole durata, costantemente immerso in un viaggio pensante che sembra non avere mai fine. La prova è di certo interessante, si respira un post pieno di sfumature ed elettrico quanto basta per scuotere l’animo dell’ascoltatore più distratto in un’accensione di colori virati in un bianco e nero necessaria e unica. 


I Plebei – Velo S velo (Alka Record Label)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Far apparire la nuda e cruda realtà attraverso l’impressione di cinque canzoni che esplose dal cassetto di casa entrano nelle orecchie dell’ascoltatore immergendo contenuti e sostanza da vendere in una quotidianità che non rassicura di certo, ma mostra con velata ironia la sua parte più misteriosa e in qualche modo più bassa, infima denunciando una realtà che stringe fino a non farci respirare più. Il piccolo disco de I plebei suona come una musica folk d’annata che ci accompagna lungo le strade impervie della vita e se la canzone d’apertura Giocofuoco sembra quasi un inno difficile da dimenticare le altre poesie in musica proposte sono e si fanno narrazione dei nostri giorni in un crescendo costante e catalizzato a comunicare messaggi importanti, messaggi di vita che riscoprono il loro senso più profondo nel finale lasciato a Canzone nel cassetto. Velo S velo è un disco immediato e diretto che non si chiede troppo, ma che si riscopre, con abile maestria, cantore di questo e altri giorni da vivere. 


Minor Swing Quintet – Minor Mali (Autoproduzione)

Risultati immagini per minor mali minor swing quintet

Viaggio fantasmagorico alla ricerca di terre lontane coadiuvate da un apporto musicale che si fa protagonista per una musica strumentale suonata, sudata e pronta ad accendere sensazioni corrispondenti ad ogni singola entità geografica raccontata in un vortice di colori, in un caleidoscopio onnipresente che si fa pura tangibilità e esigenza da riscoprire ad ogni ascolto. I Minor Swing Quintet confezionano una prova dal forte carattere cangiante in grado di entrare in comunione con l’ascoltatore grazie all’eterogeneità dei pezzi proposti e grazie anche alla coesione di una band che nel sapore di posti immaginati e compresi è in grado di attraversare attimi di vita vissuta e qui riproposti in una commistione di generi tra la world music e il jazz più sopraffino. Le perle che ne escono sono un toccasana per le nostre orecchie che divincolate dalla quotidianità ci permettono di andare oltre il già sentito, concentrando l’ascolto solo su ciò che conta veramente in fondo. Un plauso per questo Minor Mali capace di esplorare  l’intero pianeta dal salotto di casa.


Moreno Delsignore – Risveglio (VREC)

L'immagine può contenere: 1 persona, chitarra e testo

Abbracciare mondi lontani attraverso una world music davvero interessante che intreccia le melodie del pop e un bisogno sostanziale di vivere le esperienze della vita grazie ad un suono ricercato e convincente che si spinge ben oltre le occasioni mancate e piuttosto instaura rapporti notevoli con una commistione in evoluzione di strumenti inusuali e arrangiamenti davvero impressionanti. L’opera mastodontica di Moreno Delsignore sembra non avere confini ed è un insieme di circostanze lasciate a decantare in note che rendono l’idea della grandezza in divenire di un amore per l’arte che abbraccia i sentimenti e li realizza attraverso sedici pezzi che si fanno immagini di vita da poter ascoltare. Risveglio è un disco complesso, racchiude al proprio interno un’esigenza quasi mistica di portare la musica a livelli altissimi, notevoli le cover di High hopes dei Pink Floyd e di Innuendo dei Queen ad immortalare una prova che nella bellezza trova lo spazio per inediti di notevole caratura come La scia del sole, Prendimi per mano, Le gocce di pioggia e Risveglio per un disco davvero prezioso. 


The Cabin Fevers – Roll on down (VREC)

Risultati immagini per the cabin fevers roll on down

Atmosfere da classic rock suburbano si intrecciano con le strade della vita in un approccio di potenza abrasiva in grado di scandagliare a dovere la musica fatta da cinque ragazzotti e dal loro savoir-faire energico e sostanziale in uno stile che è diventato icona per le avventure di questa ed altre realtà. I The Cabin Fevers ci consegnano nelle mani e soprattutto nelle orecchie un disco che catalizza un momento, un album che potrebbe essere la colonna sonora diluita in sella ad una moto, lungo una strada infinita, priva di meta, ma piuttosto capace di segnare un obiettivo che va ben oltre le aspettative sognate e desiderate. Roll on down incrocia punti fondamentali di un genere che ha segnato la storia, da i Lynyrd Skynyrd, passando per i Guns n’ Roses approdando a Bon Jovi e agli Aerosmith in un sogno d’intenti che scava nelle profondità del consuetudinario per cercare, in modo del tutto personale, un’adrenalina di fondo che sembra non invecchiare mai. 


Zizzania – Eclissi (VREC)

Risultati immagini per zizzania eclissi

Abrasivi e lucidi capaci di scandagliare l’orizzonte alla ricerca di una meta solare in grado di nascondere le nostre facce e i nostri volti al tempo che verrà in precise e sostanziali ambientazioni fatte di buio e luce, di oscurità da dove poter uscire a suon di rock in un contesto asfittico che ricerca, nel labirinto della vita musicale italiana, un punto di forza, un punto nevralgico su cui poter contare. I Zizzania costruiscono il proprio stile musicale partendo dalle origini del rock nostrano di fine anni ’80 e ’90, dagli Afterhours fino ai Litfiba, passando per i Negrita e i Marlene Kuntz attraverso ponti immaginari che si rifugiano nella bellezza e nell’importanza dei testi ad incrementare poesie in musica che lasciano il segno non certo per la loro banalità. Pezzi come Sei gocce di veleno, Perdere le tracce, Mentre dormi, Fortuna si fanno ricordare costringendo l’ascoltatore a dare un senso costante all’ascolto che diventa attenzione e non più mercificazione e abbandono, un ascolto necessario capace di andare oltre i margini di questa nostra realtà. 


Elodea – Confluenze (VREC)

Risultati immagini per elodea confluenze

Fiume in piena che scava nelle profondità dell’anima alla ricerca di un suono mutevole e costante che nel pop suonato e congegnato a dovere si ritrova a fare i conti con le esperienze e le forme desuete di una modernità mai diretta e conclamata, ma piuttosto soppesata, sospinta e lieve ad intrecciare i vissuti con l’amore, le energie di un qualcosa che non c’è più con il nostro divenire, il nostro stare al mondo. Il disco di Elodea racchiude al proprio interno la passione per una musica che non si vuole porre dei limiti. Notevoli le collaborazioni presenti in tutti i pezzi proposti, ricercando quel senso di appartenenza alla terra che nelle nove tracce ascoltate si fa bellezza affascinante e stagionale in un intreccio di cantato che passa con bravura dall’inglese all’italiano fino al confluire di pezzi simbolo come Nina cantata con Omar Pedrini o Quanto tempo è con Riccardo Maffoni per un disco che fa dei legami indissolubili la propria chiave di lettura. 


Marco De Annuntiis – Jukebox all’idroscalo (Cinedelic Records)

Canzoni da Jukebox di un tempo passato che si attaccano inesorabili a questo presente con fare vintage e beat sbarazzino ad incorniciare una prova che porta con sé velata ironia, gusto per il demenziale e trasmissione alterna di contenuti ironici e indissolubile potenza comunicativa. Il disco di Marco De Annuntiis è un concentrato di vigore adulto pronto a prendere per il culo qualsivoglia forma di convenzione, senza stabilire confini, ma piuttosto perpetuando un desiderio recondito e celato nel sottobosco dei pensieri nell’ immaginare un mondo psichedelico ricco di rimandi ad un tempo che non c’è più e  insinuandosi lentamente come un tarlo alle prese con i rapporti di ogni giorno e con il citazionismo colto che dona a questa prova una ventata di freschezza nel panorama della musica d’autore italiana. Pezzi come Jukebox, Come De André, Conigli dappertutto, Borderline non passano di certo inosservati e permettono all’autore di creare un legame profondo con un qualcosa che non esiste in questo tempo, ma che si ritrova nelle dieci canzoni proposte grazie ad un gusto sempre attento per il particolare e per quelle parole bagnate dai fatti che caratterizzano il nostro vivere. 


Limbrunire – La spensieratezza (A Buzz Supreme)

Risultati immagini per limbrunire la spensieratezza

Introspettive soluzioni d’insieme che attingono dalla realtà moderna i beat compositi per ricreare con sostanziale bisogno un senso di incedere frenetico e scomposto pronto a colpire le assi meridiane di questa e altre vite. La spensieratezza è un affresco lucido e solido fatto di sintetizzatori da vecchia scuola capaci di incanalare un desiderio, un sogno che si fa racconto costruendo architetture snodabili che richiamano il Gazzè elettronico o il Battiato della prima ora in un sperimentale pop atmosferico che proprio nei vizi e nelle necessità di ogni giorno trova il proprio canale comunicativo. Le canzoni si sciolgono come ghiaccio al sole e costituiscono un forte apporto sintetico per esprimere un ritorno ad una musica semplice, ma dal forte impatto emozionale. Ci divertiremo, con la reprise finale, racchiude forse il senso intero costante e continuo di un disco che trova amplificazioni in pezzi che si fanno restauro,  che si nascondono dietro l’angolo della vita attraverso una leggerezza, un sospiro, un traguardo raggiunto che non indugia, ma piuttosto si stabilisce laddove nessuno può arrivare. 


Boxes – Swinging in nothing (Resisto)

Risultati immagini per boxes swinghing in nothing

Corto e conciso il nuovo Ep dei Boxes è un pugno allo stomaco per grazia e diversificazioni di genere proposte che trovano nella stratificazione un proprio punto di fuga, un punto di contatto con un qualcosa di già sentito, ma pronto per l’occasione a sfoggiare l’abito migliore rendendo queste sei canzoni fresche e vivaci pur mantenendo una certa dose di introspezione che nella malinconia del tempo che passa si insedia lentamente cercando di spingere l’asticella sempre un po’ più su. Swinging in nothing incrocia il pop con il funk, tra chitarre pulite ed energia che non si fa attendere a dare un senso importante a pezzi come I’m just looking at o la riuscitissima Lara fino al finale dedicato a All is still in un vortice di colori che trovano nel bianco e nero la propria casa, la propria dimora. I Boxes concentrano le loro capacità in una musica che non si ferma alle apparenze intelaiando un bisogno di comunicare pronto sempre a stupire.