Composite visioni contemporanee accennano a divincolarsi dalla realtà attraverso una tangibile essenza del tutto che oltrepassa i confini conosciuti per amplificare sogni e speranze in un disco dal forte sapore futuro. Prodotto da Ugo Cappadonia, il progetto musicale di Giuseppe Giannecchini si ispira all’architetto razionalista Giuseppe Terragni. Un album che ha il sapore dell’alternative targato novanta tra echi di Afterhours, Marlene Kuntz, Atleticodefina, Sux!. Un disegno quindi esigente e mai completo in grado di attraversare lo spazio conoscendo le regole che lo governano e cercando di scavare a fondo oltre il conosciuto, oltre la consuetudine di questo tempo. Sei pezzi in tutto per una prova a tratti disorientante, ma nel contempo solida e contemplativa. Un disco che sembra un’evoluzione di questo tempo, un’evoluzione a tratti minimalista, a tratti piena come mare in tempesta, nel tentativo di disegnare il fondo di questa nostra realtà.
Monthly Archives: Giugno 2021
Daniele Mammarella – Moonshine (Musicforce)
Elementi compositi ad intessere trame all’interno di una solitudine serale capace di addentrarsi all’interno di mondi creati per l’occasione e in grado di attraversare spazi raffinati e costruiti ad arte. Daniele Mammarella fa del fingerstyle la propria missione. Una missione che lo vede protagonista di un disco al chiaro di luna capace di emozionare attraverso spazi di silenzio alternati ad arpeggi per un risultato d’insieme tecnicamente invidiabile. Un musicista unico, tra i più dotati della sua generazione. Vincitrice di numerosi premi e concorrente di concorsi internazionali, il nostro riesce a caratterizzare un disco capace di comunicare oltre i confini prestabiliti. Shadow blues, la stessa title track, Waterfall, Horizon, Windy, Goodnight nel finale sono solo alcuni dei pezzi cardine a creare un puzzle omogeneo e di sicuro interesse per un disco che fa dell’unicità la propria chiave di lettura.
-LIBRI ILLUSTRATI- Delphine Perret / Sébastien Mourrain – Bigoudì (Kite Edizioni)
Titolo: Bigoudì
Autori: Delphine Perret / Sébastien Mourrain
Casa Editrice: Kite Edizioni
Caratteristiche: pag. 40, 21×29 cm., colori
Prezzo: 16,50 €
ISBN: 9788867451456
Bigoudì vive una vita agiata, è felice e non le manca nulla. Abita in un super condominio al tremillesimo piano e sente la gioia soffiarle nei capelli. Bigoudì ha un cane, Alfonso, con lui condivide tutti i momenti della quotidianità, tra acquisti in negozi mirabolanti e svaghi impossibili. Un giorno Alfonso muore. La vita di Bigoudì cambia drasticamente. La chiusura dovuta alla perdita. Una sorta di chiusura introspettiva dove il mondo attorno a lei non esiste più. Un mondo ancora più grigio, plumbeo che la porterà, col tempo, ad elaborare il lutto in modo inaspettato, improvviso; a riscoprire sprazzi di contentezza nascosta nelle occasioni della vita.
Il libro di Delphine Perret e Sébastien Mourrain rappresenta, all’interno di un apparente illustrato frizzante e leggero, momenti meditativi che ci consentono di comprendere il significato del dolore attraverso immagini che sono emblema di una contemporaneità che corre alla velocità della luce, quasi a voler dimenticare le radici dei nostri sentimenti. Una modernità caratterizzata da persone che non si cercano, non dialogano, non comunicano ed obbligano noi stessi a costruire rapporti unici, ma che inevitabilmente ci isolano e non ci sorreggono nel momento più triste del nostro esistere.
Neri, bianchi, grigi mai in dissolvenza. Sprazzi di tenui colori come il giallo, l’azzurro e il rosso si fondono per dare vita ad una storia che ha il sapore del tempo passato, ma che parla la lingua della nostra attuale condizione. Un momento quindi raccontato che travalica il tempo e si insinua con delicatezza ironica a descrivere con un testo asciutto ed essenziale le vicende di una protagonista che riesce a superare la sofferenza facendo un salto nel vuoto, sia metaforico che reale. Un salto nel vuoto tra le braccia di chi verrà.
Kite pubblica, come spesso accade, illustrati d’autore che si sorreggono sul filo esistenzialista. I libri della casa editrice padovana entrano in profondità e si domandano, fanno riflettere, obbligano al pensiero critico. Bigoudì è un testo che parla di una tematica tragica, dolorosa, insopportabile, paurosa, ma lo fa con una leggerezza semplicemente naturale. La bellezza racchiusa in queste poche pagine si respira e si percepisce, non resta solo immagine da ammirare, ma si fa tangibilità concreta e straordinariamente necessaria nell’epoca dei volatili sentimenti umani.
Per info e per acquistare il libro:
https://www.kiteedizioni.it/it/libri/illustrati/bigoudi
-FUMETTI- Jérémie Moreau – Penss e le pieghe del mondo (Tunué)
Titolo: Penss e le pieghe del mondo
Autori: Jérémie Moreau
Casa Editrice: Tunué
Caratteristiche: 240 p./Cartonato/Colore
Prezzo: 27 €
ISBN: 9788867903979
Addentrarsi nella terra, nelle viscere del mondo. Capovolgere la consuetudine cercando un motivo per sopravvivere al domani attraverso l’esistenza condivisa, mai esitante, ma piuttosto decisa a ritrovare, nel rinnovamento, la strada da seguire. Commistione di elementi che si affacciano alla natura come pugno allo stomaco, creando stupore, meraviglia da assaporare, commozione sincera e sguardo verso il futuro.
Altro gioiello da custodire gelosamente per Jérémie Moreau. Altro fumetto di un certo spessore che riesce a dare un senso di pieno costante alle vicende narrate. Una sorta di viaggio esistenziale alla ricerca di una terra da coltivare. Una terra che permetta, ad un gruppo di uomini della preistoria, di fuggire da un mondo instabile e precario nel tentativo di trovare nella stanzialità la propria ragione di vita.
Il creare e il distruggere. La morte e la vita. Elementi configurativi a raccogliere consistenza e tangibilità. Il tutto avvolto dalla metafisica continuamente ripiegata di Leibniz e dal pensiero interpretativo di Deleuze. Autori fondamentali questi, radici oserei dire, citati implicitamente dal fumettista francese. Tutto si piega, si dispiega, si ripiega. Un mondo fatto di anfratti interconnessi. Caverne dentro altre caverne. Vite dentro altre vite. Una natura che diventa soqquadro armonico capace di genere, nella piegatura degli eventi, qualcosa di reale.
Racconto di una certa levatura questo. Introspettivo, malinconico e nel contempo carico di speranza. Una sorta di compendio dei sentimenti che parte da un’emotività destabilizzante per proseguire sul cammino incerto degli eventi fino a conquistare, oltre l’esistenza, il proprio posto nel mondo. Vignette mai sgargianti, tenui, di un tempo che non esiste più. Quasi un ricordo. Un ricordo però penetrante dove non sempre le parole bastano per dare movimento alla vicenda. Le immagini mute sono autentiche ispirazioni e lasciano all’interpretazione personale uno spazio di conquista.
Penss e le pieghe del mondo, uscito qui in Italia per Tunué, va ad aggiungersi a La saga di Grimr, La scimmia di Hartlepool e a quel Corri, Tempesta! tanto acerbo quanto meraviglioso. Jérémie Moreau riesce a dare, ancora una volta, una lezione non indifferente in grado di coniugare, con uno stile unico e soggettivo, una profondità di visione e un desiderio di appartenenza alla natura davvero importanti. Un libro che diventa quadro d’insieme nella complessità delle nostre scelte. Un punto di partenza dal centro della terra fino all’inspiegabile e infinito cielo sopra di noi. Capolavoro.
Per info e per acquistare il fumetto:
https://www.tunue.com/product/penss-e-le-pieghe-del-mondo/
L’alchimista – Il mago EP (Autoproduzione)
Trance sonora esoterica che raggruppa i migliori CSI rendendoli elettronici e sotterranei a ricoprire il mare targato contemporaneità all’interno di un limbo metafisico e in continuo mutamento. L’evoluzione di L’alchimista, all’anagrafe Paolo Michelini, trasuda di energia ultraterrena raccontando di cose a tratti inenarrabili e di elementi che vanno a confluire in una magia interiore che trova nel fulcro di queste quattro canzoni il senso vero di una poetica in divenire. Il mago potrebbe essere l’inizio di una storia in grado di amplificare vedute e sensazioni. Nelle canzoni proposte si respira un qualcosa di diverso. Una sorta di Battiato sperimentatore incrociato al desiderio di sopravvivenza contemporaneo. Una bolla di modernità che si discosta dalla massa e fa della ricerca personale un importante punto di partenza.
LIBRI ILLUSTRATI – Nadia Al Omari/Richolly Rosazza – Tutte storie (Kite Edizioni)
Titolo: Tutte storie
Autori: Nadia Al Omari/Richolly Rosazza
Casa Editrice: Kite Edizioni
Caratteristiche: pag. 40, 21×29 cm., colori
Prezzo: 16,50 €
ISBN: 9788867451401
Bouquet floreale oscuro inglobato all’interno di stanze piene di strani esseri, piene di altrettante storie che si intrecciano come capelli sottili all’interno di un mondo costruito per l’occasione che raccoglie paura e la riconsegna sotto una nuove luce: attraente, unica, indispensabile.
Tutte storie o così almeno si dice. Il confine tra verità e bugia è labile e come in una sorta di Big fish contemporaneo il nuovo della coppia formidabile formata da Nadia Al Omari e Richolly Rosazza ci trasporta in una fiaba dalle tinte volutamente diverse dal solito immedesimando il lettore e concentrando l’attenzione sui particolari; quei particolari che fanno la differenza aprendo gli occhi alla bellezza.
Una bambina deve andare dalla zia a prendere delle uova. Ciò che si dice in paese però della zia non è alquanto consolatorio. Si dice sia una strega. Una strega temuta dai più piccoli impegnata tutto il giorno nella creazione di strani intrugli e altre diavolerie. Tutto questo, però, sarà vero?
Il libro edito da Kite, riesce a narrare attraverso una storia dal classico sapore, il senso di paura irrazionale che ci troviamo a vivere proprio quando non conosciamo il mondo circostante. E’ un mancato vissuto sensoriale che ci porta a reagire erroneamente di fronte agli stimoli come in questo caso. E’ un mancato vissuto che non ci porta alla conoscenza impedendo di vedere le cose per come sono.
Impressionanti le tavole ricreate. Non si respira il senso di vuoto, ma il claustrofobico riempire le stanze è bisogno di dare una veste, un costume unico all’ambientazione. La maestria del grande Richolly Rosazza sta nel riuscire a percepire le sfumature dando un significato sempre nuovo alla parola meraviglia. Dall’altra parte Nadia Al Omari scrive una storia dalla forte atmosfera interiorizzata.
Tutte storie è un racconto speciale. Uno di quei racconti che difficilmente dimentichi. Realtà e finzione si sposano a vicenda in una sorta di vissuto infantile che segna il divenire e fa dell’avventura interiore un angolo prima nascosto, ora svelato, nel tentativo, riuscito di dare un nome alla paura.
Per info e per acquistare il libro:
https://www.kiteedizioni.it/it/libri/illustrati/tutte-storie
Joe Debono Quintet – Acquapazza (Anaglyphos Records)
Quattro musicisti siciliani e il pianista maltese Joe Debono a confluire in una visione d’oltremare che non profuma di confini, ma piuttosto ricerca nella sostanza marina un punto di ancoraggio con la terra ferma. Acquapazza è sostanza cangiante, melliflua, multiforme. Una sorta di carillon marino dove lasciarsi andare. Dove elementi jazz incontrano la musica d’autore per un risultato convincente e di sicuro impatto. Musicisti di alto livello. Un livello sopraffino. Musicisti che entrano in contatto e riescono a dare vita a sensazioni in musica attraverso note contaminate dal blues, dal gospel, dalla world music in un andirivieni contemporaneo ricco di soddisfazioni. Acquapazza è suadente visione di un mondo che vuole cambiare. Un abbraccio lungo un sogno attraverso le note notturne di un’Estate elegante alle porte. Una chiave per entrare nel futuro che verrà.
Vincenzo Danise – Ajayõ / Vuless o ciel (Italysona)
Pianoforte contemporaneo in grado di raggruppare una sorta di classicità nel minimal proposto in un connubio di suoni in divenire che abbracciano mondi lontanissimi da respirare con il pensiero. Nuovo disco per Vincenzo Danise che fa del pianoforte un mezzo necessario per comunicare elementi a configurare terra e cielo in un solo, grande e unico movimento. Un album immediato, ma complesso nelle forme e nelle geometrie create. Un disco che si compone di tracce strumentali capaci di aprirsi al mondo tutto in una sorta di melodia ultraterrena. Mostri sacri come Nyman, Einaudi, Tiersen vanno a confluire nell’insieme dei pezzi suonati per un risultato d’insieme da assaporare senza mezze misure. Dalla title track fino a Ninnanannaninnanoè il nostro apre ai sentimenti grazie ad una musica composita capace di emozionare al primo ascolto.
Alessandro Pacini – Pausa siderale (Seahorse Recordings)
Uno scavare nei sentimenti umani che ricorda le elucubrazioni di Thom Yorke incrociato all’italianità di Pieralberto Valli, Alberto Nemo, Alessandro Grazian per un disco che ingloba a fondo scarnificando l’inutilità e ritrovando una sorta di pace terrena che addomestica e guarda al futuro. Il disco di Alessandro Pacini è un concentrato emozionale di acquerelli sulfurei bagnati di pioggia. Una sorta di emblema musicale che porta con sé il sapore delle cose autentiche guadagnandosi una posizione di prestigio tra le ultime uscite discografiche di questo nostro tempo. Pausa siderale forse è una sensazione di vivere rivolta all’interiorità umana. Un bisogno dichiarato di concedere spazio e tempo a ciò che vorremmo essere realmente. Il confine, Respiri piano, La grande roccia, Silenzi assordanti, la stessa title track nel finale sono elementi che vanno a confluire nella formazione di un animo sensibile e attento ai cambiamenti per un disco di una bellezza più unica che rara.
Cristiana Verardo – Maledetti ritornelli (G-ROdischi)
Intrecci sonori ad intessere trame oltre l’ordinario abbracciano una musica d’autore che amplifica vedute e si concentra laddove il refrain modaiolo non può arrivare. Il disco di Cristiana Verardo è un insieme di nuvole sulfuree e passi lenti di meditazione all’interno di scatole mai chiuse dove concedere spazio ai sentimenti e al nuovo che verrà. Maledetti ritornelli è un insieme di otto canzoni. Otto pezzi che diventano collaborazioni eterogenee ad intensificare una scena, una fotografia, un’istantanea di vita vissuta qui raccolta e fatta per essere assaporata. Ti ho portato il mare, la stessa title track, La vita in un istante, Non potevo saperlo vanno a comporre un puzzle di sinergia con la musica che va oltre confine e trova nella calma apparente un punto di partenza. Un disco essenziale nella sua semplicità capace di abbracciare interi universi grazie ad una dote canora importante e da preservare.