Minor Swing Quintet – Minor Mali (Autoproduzione)

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Viaggio fantasmagorico alla ricerca di terre lontane coadiuvate da un apporto musicale che si fa protagonista per una musica strumentale suonata, sudata e pronta ad accendere sensazioni corrispondenti ad ogni singola entità geografica raccontata in un vortice di colori, in un caleidoscopio onnipresente che si fa pura tangibilità e esigenza da riscoprire ad ogni ascolto. I Minor Swing Quintet confezionano una prova dal forte carattere cangiante in grado di entrare in comunione con l’ascoltatore grazie all’eterogeneità dei pezzi proposti e grazie anche alla coesione di una band che nel sapore di posti immaginati e compresi è in grado di attraversare attimi di vita vissuta e qui riproposti in una commistione di generi tra la world music e il jazz più sopraffino. Le perle che ne escono sono un toccasana per le nostre orecchie che divincolate dalla quotidianità ci permettono di andare oltre il già sentito, concentrando l’ascolto solo su ciò che conta veramente in fondo. Un plauso per questo Minor Mali capace di esplorare  l’intero pianeta dal salotto di casa.


Pasqualino Ubaldini – Mosaique (Autoproduzione)

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Tuffo nel mare cristallino accarezzando isole e scoperte vegetative di alberi in dissolvenza che aprono all’apoteosi di un suono emblematico, caratteristico, in divenire, pronto a segnare corposità senza fine e melodie provenienti da una terra lontanissima, ma troppo vicina a noi. Ascoltare il lavoro di Pasqualino Ubaldini è un po’ come avvicinarsi a quel grande capolavoro di De Andrè degli anni ’80 Creuza de ma, un sodalizio con suoni che abbracciano l’intero Mediterraneo per poi approdare ad una world music d’impatto certo e costante e un amore smisurato nei confronti della propria terra d’origine, del proprio venire al mondo. Ecco allora che i pezzi strumentali si fanno vero e proprio mosaico per costruzioni ambiziose e originali che vedono l’aiuto di Natalino Frijia al Sax, al flauto e alle percussioni per un suono d’insieme caldo e avvolgente che contagia e naviga attorno ai pensieri più reconditi. Mosaique è costruzione emblematica nel riabbracciare un crocevia di parole, un crocevia di pensieri che rendono questa prova un vero e proprio concentrato d’arte messa al servizio delle nostre radici. 


LAB081 – ‘E Guarattelle (Italy Sound Lab)

album 'E Guarattelle - Lab081

Benvenuti nel grande spettacolo della vita tra attori, burattini, mefistofelici personaggi in cerca d’autore e angeliche visioni di un passato che sembra lontano. Musica pop, musica folk, musica d’autore mescolata assieme ad una world music che sa di appartenenza a qualcosa di più grande, completo e sostanzialmente potente e intriso di significati. Il disco dei LAB081 è un tuffarsi all’interno dei rioni che inglobano la città, attraverso le vie, i vicoli che odorano di respiri e di bisogni di appartenere ad una terra che non si immedesima geograficamente come un punto sulla mappa, ma piuttosto si espande là dove il cuore lascia il posto ai sentimenti attraverso una musica per così dire di folklore autoctono che conquista per analisi e freschezza della proposta. La giovane band partenopea dà vita ad una prova che mescola il passato con il presente, il mandolino con l’elettronica, quasi a voler dire di guardare al futuro senza tralasciare le proprie radici in un suono che prima di tutto si fa speranza per i giorni a venire.

Frida Neri – Alma (Acanto)

In punta di piedi sulla terra vibrante ad assaporare ogni istante perpetuo mai lasciato al caso e intriso di significati profondi tra una commistione di generi e linguaggi e il volere andare oltre, abbracciando culture lontane, culture diverse, ma che nel profondo ci contaminano e ci rendono unici e capaci di guardare oltre i confini imposti di ogni giorno. La cantautrice Frida Neri confeziona un album pieno di significati, mescolando sapientemente stili e risultati che abbracciano il folk, l’etnico e la world music incentrando il proprio vivere su un disegno da completare per comprendere appieno il mondo che ci circonda, raccontando di bellezza, raccontando di onirica realtà. La cantantessa molisana, ma marchigiana d’adozione, condivide questa intensa esperienza con nomi illustri del panorama culturale italiano come Massimo Zamboni e il poeta Loris Ferri per un un disco fatto di tredici perle da conservare e che viaggiano con la mente dal Portogallo, fino alla Grecia passando per il Mediterraneo in un saliscendi di emozioni che mette, senza ombra di dubbio, la qualità e l’ispirazione in primo piano.

Lontano da qui – Lontano da qui (Autoproduzione)

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Lontano da qui è il disco del suono nei vicoli delle città abbandonate allo scorrere dei giorni, è la voce del vento che attraversa delicatamente le fessure dei balconi con uno occhio che guarda il mare e l’altro che guarda al futuro immaginifico, dove forma canzone e poesia si incontrano per dare vita ad assaggi sopraffini di musica delicata, cantautorale, vivacemente sospesa in una continua ricerca di armonia e parole che inglobano e fanno si che questa world music sia un concentrato di emozioni non abbandonate al suolo, ma piuttosto una visione disincantata della vita che si sofferma nel descrivere i vizi di una società e i continui cambi di forma di quest’ultima soffermandosi sull’importanza del viaggio come forma di pensiero costante e unico credo per evolvere, cambiare, mettersi in gioco e dimostrare che pezzi come Tsunami, Jim e Anne, La signora dei post-it e Il bar giù all’angolo non sono altro che facce di una stessa medaglia mutevole; facce messe in scena in questa opera chiamata vita e che i nostri Lontano da qui sanno raccontare in modo mai banale, ma anzi del tutto costruttivo e mirato alla ricerca di quel qualcosa che solo il tempo saprà definire e focalizzare.

Sara Romano – Ciricò (Maremmano Records)

Colori infiniti che intrecciano trame sottili ed eleganti a ristabilire una comunione con il mondo che abbraccia il sud del pianeta in una commistione di folk e musica popolare strutturata fino a creare, con estrema facilità e versatilità, un album dal forte impatto lounge caratterizzato da pezzi che sono e che fanno da sottofondo di vita pronto a riemergere in qualsiasi occasione, donando lucidità alla proposta e sperimentando l’interculturalità musicale in canzoni-viaggio ben arrangiate e stupendamente cantate, con una voce particolare che colpisce per veridicità e attenzione al minimo dettaglio.

Il nuovo album di Sara Romano, prende forma grazie a viaggi senza sosta, sia fisici che mentali, la canzone siciliana in Ciricò si mescola allo spagnolo di Mi Casa e La suerte politica per intersecare melodie con le bellissime La ballata delle parole complesse e La parte migliore ad entrare in punta di piedi in un paesaggio delicato, cullato per l’occasione da degli ottimi compagni di viaggio come Luca de Lorenzo, Lucia Lauro, Marco Bartolo Leone, Sergio Calì, Marco Corrao e Maurizio Ferralotto, un viaggio trasportato dal vento e dalle esperienze sempre nuove che Sara saprà trasformare in musica vissuta senza rimpianti.

CarmenSita – Outta Kali Phobia (Autoproduzione)

Primo disco per il duo Carmen Cangiano e Claudio Fabbrini, un album dalle tinte colorate e vivaci, immergendosi completamente in una foresta alquanto e stranamente ospitale dove i colori sono i fattori predominanti e dove il susseguirsi di sali e scendi emozionali si mimetizzano in modo esemplare con i contenuti e costrutti che si creano durante l’ascolto.

Un disco, sobrio, vivace e vero, adornato da suoni acustici, tra cui quello dell’ harmonium indiano effettato e delle percussioni africane a contornare una voce già vincitrice di numerosi premi canori lungo l’intera penisola.

Questo nuovo disco Outta Kali Phobia è un album denso di vissuti che si fanno prendere con leggerezza, una brezza di vento su di una spiaggia deserta, bagnata dal mare calmo e solitario in cui a specchiarsi troviamo un sole di un giallo ridente a distruggere qualsiasi tipo di malinconia.

La nostra per assonanza musicale ricorda molto Stereochemistry e il cantato si fa materia essenziale per dare un senso di straniezza destabilizzante in un contorno inusuale e ben riuscito alla Honeybird and the Birdies.

Un gruppo fuori dal coro quindi, che attinge world music in divenire costruendo alternative al già ascoltato, facendo immergere l’ascoltatore in ambienti accoglienti e soffici come un cuscino di un letto sotto un cielo di stelle.