LIBRI ILLUSTRATI – Lorenza Farina/Anna Pedron – Come ali di gabbiano (Paoline)

COME ALI DI GABBIANO

Titolo: Come ali di gabbiano

Autore: Lorenza Farina/Anna Pedron

Casa Editrice: Paoline

Caratteristiche: 40 pp., colore

Prezzo: 13 €

ISBN: 9788831551205

 

La storia che vive, profuma, si consuma e brucia. La narrazione che non estingue il passato, l’attimo appena vissuto, ma piuttosto la rende inglobante percezione d’insieme che si perpetua, si fa necessario punto d’attracco, costruzione di questa realtà, di questo nostro tempo, di tutto ciò che abbiamo creato e che ancora potremmo creare.

Studiare la storia perché non diventi abitudine l’errare. Studiare la storia per calarci nei contesti di ciò che è stato. Percepire le sensazioni e le intense sofferenze per catapultare il nostro vivere all’interno di ciò che non c’è più, ma che rivive inesorabilmente nelle nostre radici che si fanno ricordo.

La storia di Anna Frank la conosciamo tutti. Bambina ebrea, costretta a rifugiarsi con la famiglia in un nascondiglio di fortuna dove per due anni vivrà lontana dalla brutale quotidianità dell’epoca scrivendo un diario. Quel famoso diario che ancora oggi brilla di lucentezza, di veridicità traportata ed emozioni vitali ancora percepibili e sentite.

Un punto di vista inaspettato converge in questo illustrato d’autore. L’attenzione, il significato del tutto si concentra nel rapporto intimo, unico, personale e introspettivo della bambina Anna con il suo quaderno segreto. Pagine su pagine che parlano, amano, veicolano l’attenzione verso ciò che all’apparenza può essere particolare insignificante, ma che esplode, pian piano, come squarcio di profonda naturalezza e speranza.

Una vita racchiusa in una soffitta che diventa stimolo unico e necessario per raccontarsi, ma che diventa storia quando il diario prende vita, forma e fulcro di un tutto a cui viene dedicata una parte importante di esistenza.

Le parole fanno la differenza e nel lavoro di Lorenza Farina c’è una ricerca stilistica e concettuale che non passa inosservata. Poesia sulfurea e meditativa quella ricreata da Anna Pedron. Illustrazioni che non predominano, come in altri suoi lavori, ma che restano comunque, in modo bellissimo in secondo piano, valorizzando appieno il testo e il significato da veicolare.

Pochi elementi simbolici a raffigurare l’indelebile tutto che deve essere ricordato per un libro che nelle atrocità di un tempo non troppo lontano, ritrova la speranza di un volo che conquista parte di questa eternità.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.paolinestore.it/shop/come-ali-di-gabbiano-14118.html

LIBRI ILLUSTRATI – Franca Monticello/Anna Pedron – Dove vivono i sogni (La compagnia del libro)

Titolo: Dove vivono i sogni

Autore: Franca Monticello/Anna Pedron

Casa Editrice: La compagnia del libro

Caratteristiche: 40 pp., colore

Prezzo: 18 €

ISBN: 9788894474527

Tempeste di stelle emozionali ci accompagnano all’interno di un lento migrare che ci avvolge come calda coperta invernale inglobando arte e bellezza nell’onirica concezione d’insieme che sposa contenuti e proposte in bilico tra sogno e realtà.

Ci sono momenti da ricordare, momenti che non torneranno e attimi da cogliere nell’ineluttabile nostro stare che trova nel momento del sonno e del sogno la chiave di lettura per trasportarci in un viaggio etereo, accogliente, fantastico.

La dimensione esplorata dalla piccola Emma, protagonista del racconto, è materia mai astratta, ma vivida e oggettivamente condivisa anche se soggettivamente vissuta. Un avvicinarsi ad un nuovo mondo incapsulando parte dei nostri vissuti e dei nostri ricordi in un alternarsi di vicende che trovano nella sospensione immaginifica l’occasione per raccontare una sensibile storia percepita che fa dell’incontro, con ciò che non conosciamo, una destrutturazione tangibile di questo nostro appartenere al mondo del mai completamente svelato.

Franca Monticello, appassionata da sempre di letteratura per l’infanzia, esplora, con delicatezza, un momento cruciale del diventare grandi. Il sogno inteso come attimo che trova la sua dimensione metafisica nel coltivare il desiderio di conoscenza che va oltre il guardare con gli occhi adulti. Un’esperienza che solo attraverso i sensi del bambino, riusciamo a cogliere nel suo inglobante e unico mistero.

A corredo del testo una splendida concezione grafica d’insieme che trova l’illustratrice Anna Pedron giocare con elementi fanciulleschi ed elementi reali nel costituire ampie tavole disegnate ad esprimere emozioni e stati d’animo, permanenza ad aprire il cuore, vortici e profumi di gioventù, magnetismo e ammirazione.

Dove vivono i sogni, nella sua apparente immediatezza, diventa riflessione profonda quando ci chiama per nome e ci invita a riconoscere e ad incontrare ciò che portiamo dentro. Quel qualcosa che appare quando meno te lo aspetti. Un soffio di vento, una fotografia che rivive, un’illusione nascosta o più semplicemente un amico sincero che condivide con noi la parte buia del nostro abitare.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.lacompagniadellibro.it/prodotto/dove-vivono-i-sogni/

FUMETTI – Pagani/Pluc – Roba da mostri (Tunué)

 

Titolo: Roba da mostri

Autori: Pagani/Pluc

Casa Editrice: Tunué

Caratteristiche: cartonato, colori

Prezzo: 16,50 €

ISBN: 9788867905164

 

Mostri in libertà a ricreare una sorta di magia divertente nel raccontare un’amicizia del tutto speciale, unica e sicuramente capace di veicolare significati oltre le aspettative, prendendo per mano il lettore e portandolo in un mondo strampalato e nel contempo profondo e ben disegnato.

Bello vedere due autori che ho narrato in questo blog tempo fa, cimentarsi con una storia trasversale e fuori dai canoni consuetudinari. Bello scoprire come riferimenti colti, un certo rigore d’insieme e tanta ironia possano convivere in una produzione del tutto genuina, accattivante non solo per un pubblico giovanissimo e reale nel parlare al cuore dei più piccoli di ciò che alla fine risulta essere collante necessario per questo nostro stare al mondo.

Il grande mostro Norbibaci, per gli amici Norb, si ritrova senza lavoro nell’era degli smartphone. I bambini oramai non hanno più paura delle orrende figure del passato. Il nostro protagonista allora cercherà di trovare un nuovo impiego come amico immaginario. Conoscerà Lukas, bambino adottato che teme di essere abbandonato nuovamente. Inizierà da qui una nuova vita per entrambi fatta di conoscenza reciproca e accettazione. Un’avventura vissuta a colpi di risate e momenti di introspezione a trasmettere bellezza da cogliere nella diversità, rendendo l’amicizia punto cardine di un universo da ricostruire.

Nel fumetto di Emiliano Pagani e di Fabrizio Di Nicola il citazionismo aggiunge all’insieme, già di ottima fattura, perle sentite e sicuramente apprezzate. Da Dylan Dog, fino a Goya, passando per la creatura di Murneau e altri personaggi dell’oltretomba, i nostri riescono ad intavolare e a mettere in scena una rappresentazione che trova, nell’originalità, la chiave di volta utile a comprendere il senso reale e il significato raccolto di un fumetto ironico e intelligente.

Edito per Tunué, casa editrice che si occupa soprattutto di graphic novel destinati ai ragazzi, senza però tralasciare la saggistica e il mondo dei fumetti in generale, Roba da mostri è un rincorrere, con leggerezza, contenuti che con l’incalzare delle vicende, diventano sempre più importanti e carichi di quel valore aggiunto che ci rende inevitabilmente persone consapevoli di una quotidianità fatta di legami e relazioni. Un insegnamento quindi raccolto nella parola fiducia ad abbattere i muri delle distanze per creare unione nella diversità. Pagani e Pluc fanno compiere, alla parola paura,  un’evoluzione di spessore che non passa inosservata.


Per info e per acquistare il fumetto: 

https://www.tunue.com/product/roba-da-mostri/

Marco Brosolo – Discografia

Parlare dell’importante e vissuta carriera musicale di Marco Brosolo, artista friulano residente a Berlino, non è cosa da poco e forse non riuscirò a cogliere le sfumature pregiate di una galassia da scoprire, ma tra i meandri dispersi di questa musica cercheremo di conoscere, per interpretare, una coscienza immolata ad un’arte introspettiva, di passaggio, pregna di sintomatiche visioni di questo nostro esistere ai margini di un tempo che spesso non sentiamo nostro.

Mi sono stati donati dischi e vinili dallo stesso autore e ricordo che in queste pagine virtuali avevo recensito tre dei suoi album. In primis quella creatura densa chiamata Paranoia Godard in collaborazione con il musicista Godehard Giese. Un progetto capace di sfornare un disco che diventa ninna nanna dissonante chiamato Concezione e ricamato di sembianze post apocalittiche e sudorazioni astrali mai derivative.

Successivamente ho avuto la fortuna di percepire l’inglobante separazione di immagini e visioni con la creazione di quel Col morbo rosa a costruire architetture che concepiscono la realtà attraversando un cantautorato di difficile incasellamento, ma ricco di variazioni cariche esponenzialmente di sperimentazioni.

 

Per finire l’ultima creatura partorita. Nubi. A raccontare concettualmente deviazioni post pandemia che incontrano legami indissolubili con la terra d’origine e con Pierpaolo Pasolini a mettere in musica dimensioni autorali che si sposano con il nostro lento migrare verso destinazioni spesso inconcepibili.

 

In mezzo a tutto questo ho potuto, solo ora, ascoltare la meraviglia uscita nel 2007 chiamata Eponymous con lo pseudonimo 9. Un insieme di pezzi che sono ballate concentriche a ricordare Blur, Badly drawn boy, Beatles in un’alternanza di costruzioni pianistiche eleganti e cariche di una sorta di psichedelia d’insieme davvero invidiabile.

 

Proseguiamo poi con Volo sbranato, un piccolo capolavoro che unisce De André,  Radiohead e la poetica di Federico Tavan a raccontare le illusioni della vita con un’originalità che si evince soprattutto nei testi serrati e nelle melodie composite. Parole che non si risparmiano donando interiorità all’immagine in copertina capace di racchiudere i brandelli di un’esistenza che non c’è più.

 

Ad implementare la monumentale produzione un vinile altrettanto catartico chiamato Cadremo feroci a ricompattare nove pezzi di elettronica in decomposizione, ma magistralmente interpretata nel correre contro le tempeste dei nostri giorni. Ospiti Pierpaolo Capovilla, Bobby Solo, Rudi Moser degli Einstürzende Neubauten, la musicista elettronica di Barbara Morgenstern per un risultato d’insieme stupefacente e degno di segnalazione.

PrimaryL’artista trapiantato a Berlino, poi, mi trasporta all’interno di una compilation su vinile di musicisti berlinesi Überlebenskunst – Berlins Internationale Musikszene Vertont Den Klimawandel, un enciclopedico viaggio di sola andata ricco di considerazioni, generi, ispirazioni che il nostro ha potuto completare con due pezzi You never love e Pensiero.

La poetica di Brosolo sposa una varietà non indifferente di creazioni accolte e assimilate. Concetti che diventano esplorazioni che si muovono nel mare incontrastato della sperimentazione a descrivere, in modo mai superfluo, un concentrato di sogni mancati all’interno di un carisma in evoluzione. Dischi che restano e che si fanno cultura portante per i giorni a venire.

Per conoscerne l’artista:

https://marcobrosolo.bandcamp.com/

Talèa – Aura (VREC)

 

Talèa e la sua "Aura". Dalle origini al desiderio di cantare al Pergolesi - Capocronaca

Pop elettronico ben condensato in visioni del tutto personali quasi fossero un diario di vita in cui concentrare attimi, momenti, introspezioni che non torneranno più. Nella genuinità della proposta  di Talèa si evince un desiderio unico e reale di raccontare, con i suoni della contemporaneità, uno stare che perpetua vicissitudini personali rapportandosi inevitabilmente al vivere di tutti i giorni, a quello straccio di cielo, a quella parte di terra da assaporare intensamente. Ecco allora che la magia diventa realtà e la bellezza ricreata si sposa con uno stile si ricercato, ma attento a racchiudere le sfumature del nuovo che avanza. Tempie, il singolone Vetri, Rovesciamenti, Sconnessi, Vuota, Caleido, la reinterpretazione di Amandoti dei CCCP, Bianco sono solo alcuni degli episodi necessari per comprendere una poetica che mai si nasconde, ma che usa il proprio esistere per gridare al mondo una sorta di appartenenza unica e vera.


The last drop of blood – Season II (VREC)

Deserti dell’anima intensificano meravigliosi anfratti celati allo scorrere dei giorni inglobando la polvere di questi tempi all’interno di un viaggio a tratti onirico, a tratti psichedelico che trova nella granitica visione d’insieme una costruzione preponderante di suoni che si accavallano e lasciano spazio all’oscurità che avanza. Ascoltare il nuovo dei The last drop of blood è come entrare all’interno di una serie televisiva americana dove luci e ombre ricreano una sostanza fatta di miraggi e vagabondaggi estremi da cui attingere esperienze che ci segnano per tutta la vita. L’eccezionale produzione d’insieme regala emozioni ad ogni ascolto e i singoli Postcards from a ghost town, Blood everywhere, Feelin’good sono esempi di come la musica riesca a sposare alla perfezione, quando necessario, testi e racconti che si fanno alterazioni sonore che profumano di necessaria essenza. Un disco davvero importante questo dove internazionalità e capacità interpretativa vanno a braccetto per creare qualcosa di unico.


Matrioska social club – Matrioska social club (Resisto)

Matrioska Social Club

Si va di potenza accelerata intrisa di graffiti metropolitani nel disco dei Matrioska social club. Band di sicuro interesse che si fa notare per altitudini sfiorate a ricomporre un genere a tratti decadente, ma pur sempre carico di quel bisogno naturale ed esistenziale di comunicare significati in divenire. Un mondo quindi in decomposizione viene raccontato nelle tracce proposte e l’odore acre di uno stare oltre le aspettative riesce a confondere i sensi creando pezzi legati alle illusioni di questi nostri tempi malati. Elementi di blues mastodontico e radicale si sposano con una modernità di fine anni novanta cercando di imbrigliare un proprio stile e una propria originalità nel panorama della musica rock alternativa cantata in italiano. Quello che ne esce è un lavoro genuino e di sostanza. Un album dove i conglomerati urbani sono materia essenziale per comprendere la complessità dell’animo umano.


Oil on canvas – Red (Resisto)

Sofistiche visioni ascensionali trovano nel minimalismo d’atmosfera una parte importante di vissuti da regalare sul tavolo della vita per conquistare un piccolo pezzo di cielo lasciato troppo spesso in disparte. Torna il duo trentino Oil on canvas a segnare, nel quaderno dell’esistenza, una pagina vivida fatta di pezzi che non nascondono la via dei sentimenti inglobando costruzioni che diventano punto di contatto con un qualcosa di non definito, ma maledettamente vivo e reale. Bellissima e notevole la traccia d’apertura L’amore non impone per proseguire poi con le riuscite Cuore malato, Orfeo, Nella palude, Al centro, a segnare una sorta di circolarità in un percorso fatto di momenti gravitazionali che toccano inevitabilmente gli anni ottanta e tutto ciò che nella complessità sembra trovare una propria via di fuga. Red è un buon disco d’autore. Un soffermarsi per un istante a contemplare le bellezze dell’esistenza all’interno di un caleidoscopio ricco di sfumature emozionali.


FUMETTI – Cammamoro – Il giorno perduto (Oblomov Edizioni)

Cammamoro - Il giorno perduto

 

Titolo: Il giorno perduto

Autori: Cammamoro

Casa Editrice: Oblomov Edizioni

Caratteristiche: 96 pp, colori, 21,5 x 30 cm

Prezzo: 22,00 €

ISBN:  9788831459686

 

Realtà ed immaginazione ad imbrigliare il colore di terre lontane all’interno di un contenitore unico e via via costruito per cercare di dare un senso al misterioso viaggio che ognuno di noi compie per comprendere un punto di vista, per assimilare un’esperienza e anche nella catastrofe un inesplorato tentativo di valorizzare la parola libertà.

Siamo trasportati all’interno della storia. Quella storia che diventa veicolo per coinvolgere il lettore, accompagnandolo, non soltanto ai confini del mondo, ma all’interno di quel vuoto da colmare, quella mancanza che si specchia nell’inesorabile incedere del tempo che passa.

Manca un giorno. Nel diario del navigatore Pigafetta, stretto collaboratore di Magellano, non è presente la relazione relativa ad una giornata della famosa impresa compiuta dall’Atlantico al Pacifico. Nessuno, al tempo, era a conoscenza che percorrendo la rotta seguendo il sole da occidente a oriente si perdono ventiquattro ore. Da qui l’inizio di un conflitto interiore che ingloberà i membri dell’equipaggio, mostrando, oltre ad un individualismo prevalente, la finitudine dell’animo umano.

Nei disegni del magnifico esordio di Antonio Cammareri, in arte Cammamoro, Gauguin incontra Mattotti e la psichedelia lisergica dell’errare si scontra con la brutalità della conquista descritta da Conrad a delineare linee di formazione esperienziali che riescono a maturare forme concettuali nel contrapporsi inevitabilmente alla crudeltà che caratterizza parte dell’intera umanità quando è chiamata a dominare i propri simili. Il testo viscerale, nella sua forma e nel significato da veicolare, si nutre di ricerca storica parlando di paradisi sperati e di imprese uniche ed esemplari, portando però alla luce ciò che spesso viene celato nel mistero.

Edito da Oblomov, Il giorno perduto, è un richiamo all’avventura introspettiva. Un avvicinarsi sempre più a mondi lontanissimi delineando specificatamente, attraverso forme mutevoli, un conflitto capace di entrare nelle coordinate umane a segnare un percorso arcano fatto di incognite, luoghi inesplorati e segreti. Cammamoro, con uno stile del tutto personale, ci accompagna nelle foreste inesplorate della mente umana, lo fa utilizzando l’espediente storico, catapultandoci poi negli anfratti celati, nei vicoli più oscuri del nostro esistere. In mezzo un viaggio andata e ritorno su di una nave chiamata cuore di tenebra.

Per info e per acquistare il fumetto:

https://www.oblomovedizioni.com/libri-il-giorno-perduto.php

Virginia Waters – Sociopathic party girl (Autoproduzione)

SOCIOPATHIC PARTY GIRL

Rock elettronico sospeso e cucito attorno agli anni novanta ricerca una propria via di fuga nella contemporaneità attraversando visioni sonore appese al filo del ricordo e della bellezza. Il nuovo dei Virginia Waters raccoglie l’eredità di un tempo passato trasformando il necessario in quadri realistici che affondano le proprie radici all’interno di questo nostro vivere. I suoni sono davvero ben curati e i contrappunti canori ricordano le crepuscolari intenzioni di un’esordiente Bjork a raccontare sensazioni quasi mistiche incrociate al rock d’atmosfera. Sono otto tracce di puro lirismo concentrico che per certi versi ricercano una via di totale originalità pur navigando nel saturo panorama della musica che guarda oltre l’oceano. Il risultato finale è un disegno ben progettato dove tutti i tasselli presenti riescono ad evocare impressioni ed emozioni che non lasciano indifferenti e non passano inosservate.