Libertango 5tet – Point of no return (TRP Music)

Esce “I'LL BE THERE”, dal nuovo album “POINT OF NO RETURN” del LIBERTANGO  5tet - MusiCulturA on lineMusiCulturA on line

Se uno vuole provare a scovare la classe e l’eleganza all’interno del variegato panorama della musica italiana allora per forza dovrà passare per i Libertango 5tet, band siciliana che ripropone energia contemporanea attraverso la riscoperta del tango e delle sue innumerevoli sfaccettature. Questo punto di non ritorno arriva dopo la bellezza di diciotto anni dal precedente. Un disco che sembra incorporare una sorta di maturità sopraffina racchiusa nelle dieci tracce proposte. Un album che suona internazionale, non cerca mezze misure e si immola ad onorare un genere con grande stile e grande sapere emozionale tipico di chi la musica la vive come una sorta di missione personale, mosso da un’energia che traspare traccia dopo traccia. Un jazztango ispirato e contorto quanto basta per onorare i miti del passato e nel contempo costruire, con solidità fuori dalle righe, un mondo che diventa colonna sonora di questa e altre vite.


-FUMETTI- Pierré Oscar Lévy, Frederik Peeters – Castello di sabbia (Coconino Press)

Castello di sabbia" di Levy e Peeters, il graphic novel che ha ispirato il film "Old" di M. Night Shyamalan - Fumettologica

Titolo: Castello di sabbia

Autori: Pierré Oscar Lévy, Frederik Peeters

Casa Editrice: Coconino Press

Caratteristiche: 112 pp, b/n, 21,5 x 29 cm

Prezzo: 18,00 €

ISBN:  9788876185786

 

Una spiaggia deserta, a tratti ancestrale, ricopre di sabbia gli anfratti celati di un mondo in dissoluzione, un mondo lasciato in disparte, pronto a ribellarsi e a diventare natura incontrollabile. Una spiaggia a far da palco nel teatro della vita, dove protagonisti comuni si ritrovano a vivere un’esperienza unica, terribile, impressionante. In questa spiaggia, lontana dal tempo, si diventa vecchi in un brevissimo periodo e tutto ciò che sembra controllabile alla fine non lo è.

Castello di sabbia è un piccolo capolavoro nel panorama fumettistico mondiale. Ispiratore essenziale del nuovo film di Shyamalan, Old, il fumetto di Pierre Oscar Lévy e di Frederik Peeters narra una vicenda dai risvolti inquietanti dove primario si rivela il senso profondo nel raccontare i sottili legami che interconnettono le persone e dove le fragilità e le nefandezze umane esplodono in una rabbia mai celata.

Atmosfere Hitchcockiane, incanalate da una suspense misurata, vanno alla deriva verso un confine orrorifico dove ciò che non viene mostrato diventa, nell’ineluttabile finale, apparizione concentrica di una realtà vicina al lettore. Si toccano poi elementi legati alla quotidianità. La vita, la morte, l’amore sono raccontati sotto una luce innovativa che riflette la coscienza dell’animo umano e ne ricava uno spaccato quasi grottesco, ma complementare al nostro sentire.

Castello di sabbia, edito in Italia da Coconino Press, è un fumetto che lascia a bocca aperta. La concatenazione di eventi suscita nel lettore bisogno e sete di scoperta, di arrivare fino all’ultima pagina raccontata. Nel contempo le immagini scolpite in un angosciante bianco e nero si fanno spiegazione e abbaglio, ricercando, nella speranza del nostro incedere, manufatti in grado di accompagnarci lungo strade sempre più cupe e oscure dove la fine rimane tristemente fine.

Un fumetto sul trascorrere del tempo. Un fumetto che parla di noi e di tutto ciò che facciamo scivolare nel corso della vita pensando non ci appartenga. Castello di sabbia è prima di tutto una riflessione sull’essere umano. Una riflessione che sottolinea la deriva nichilista e antropocentrica a cui stiamo assistendo sprofondati nell’oppiacea apatia di un’umanità responsabile di ciò che sarà.


Per info e per acquistare il fumetto: 

https://www.coconinopress.it/prodotto/castello-di-sabbia/

Casa – Nova Esperanto (Dischi Obliqui)

Follia minimalista ad intrecciare elettronica del bimbo A degli oxfordiani Radiohead e dei Massive Attack processati attraverso qualcosa di ancestrale e sconosciuto ai più in una sorta di allegoria contemporanea da cui attingere spaccati che diventano radici, costruzioni sovrapposte che diventano dedalo di strade deserte, ma occupate. Il disco perduto e recuperato dei Casa, datato 2006, viene qui immortalato in una sorta di trasposizione vaporosa che non ha il sapore della lucidità riconosciuta, ma piuttosto il gusto eccentrico di una band che ruota attorno al sempre presente Filippo Bordignon per un risultato finale che destabilizza. Decentrare l’ascolto non è di certo una novità per il vicentino che riesce a stampare, per l’occasione, un disco creato ad arte. Un album che vede la presenza principale di Fabio De Felice e Gigi Funcis Dalle Carbonare a manipolare suoni e vocalizzi che incontrano testi privi di senso compiuto; elucubrazioni mai contingentate che ricercano nella bussola delle emozioni la via da seguire. Il nuovo, vecchio album dei Casa, è una sorta di creatura in divenire che ha compreso dal passato il senso profondo della parola avanguardia continuando a ricercare, nell’aleatorietà della musica contemporanea, un proprio credo.


-FUMETTI- Budjette Tan/Kajo Baldisimo – Trese/Omicidio in Balete drive (Edizioni Star Comics)

 

Titolo: Trese/Omicidio in Balete drive

Autori: Budjette Tan/Kajo Baldisimo

Casa Editrice: Star Comics

Caratteristiche: 14,5 x 21 cm., colori, b/n

Prezzo: 9, 90 €

 

 

Alexandra Trese, detective e indagatrice dell’incubo, ci accompagna all’interno di mondi dove l’underground urbano si sposa con una sorta di compendio viscerale che abbraccia l’odore dell’horror pur non disdegnando un risvolto fantasy dalle tinte oscure.

Alexandra Trese ci accompagna all’interno di universi magici, popolati da strane creature orrorifiche, creature con personalità ben delineate a riempire l’etere riluttante di nemici da abbattere per indagare su segreti nascosti, incubi sovrumani, metafore esistenziali, colpi di scena esaltanti e unici.

Trese, Omicidio in Balete drive, è il primo dei volumi editi da Star Comics in Italia sul fortunato fumetto filippino capace di ispirare la serie anime trasmessa su Netflix. Un libro dai risvolti dark in grado di racchiudere atmosfere riuscite e amalgamate a dialoghi immersivi dove creature della notte, esseri antropomorfi, divinità del buio si combattono nella città di Manila quando il crepuscolo oltrepassa la luce e quando le anime errabonde  inspirano l’ultima folata di vento in attesa di un nuovo giorno.

Gli autori, l’appassionato di folklore filippino Budjette Tan e il talentuoso disegnatore Kajo Baldisimo, ci portano alla scoperta di mondi lontanissimi e distanti dal nostro, ma nel contempo pregni di una sorta di verismo magico dove oriente e occidente si fondono per trovare una via necessaria per combattere le forze del male, quasi fosse una similitudine necessaria con i mostri che ci troviamo ad affrontare nella nostra quotidianità.

I testi e i disegni sono esaltanti, magnetici, ricchi di particolari. Le vicende narrate lasciano spazio ad una fantasia che aleggia oltre le dimensioni dello scibile rendendo di facile presa e comprensione un compendio di tradizione filippina mescolata all’occultismo più lontano. Trese non passa di certo in secondo piano. Qualità estetiche e narrative indiscusse fanno di questo fumetto un incipit essenziale ed esplosivo per una serie che ci darà grosse soddisfazioni.

Per info e per acquistare il fumetto:

https://www.starcomics.com/fumetto/trese-1

Gino Canesten – Il passato è una falciatrice a cottimo (Private Stanze/Kizmaiaz)

Sulfuree concentrazioni di sghembe visioni si fanno caleidoscopio psichedelico all’interno di momenti di vita quotidiana incasellati, ma mai esplicati, in un aprirsi a territori interiori che crescono e mai si colorano. Gino Canesten cesella un disco ricco di rimandi alla scena d’autore italiana del tempo passato, De André su tutti, incentrando una poetica di relazioni all’interno di un’essenziale visione strumentale che sorregge un’impalcatura salvifica concentrando l’attenzione sulla parola e sui racconti di vita narrati. Il passato è una falciatrice a cottimo sembra già dal titolo e dallo pseudonimo dell’autore un disco fatto di pezzi irriverenti e scanzonati. Non è assolutamente così. L’album in questione è uno spaccato amaro di questa nostra società. Un insieme di canzoni che scavano in profondità e colpiscono quando meno te lo aspetti tanto da fare male.


Fargas – L’esordio dell’innocenza (Private stanze/Gadoev/Kizmaiaz)

Fargas, “L’Esordio dell’Innocenza”: La recensione

Loop conturbanti e ben calibrati che ossessivamente ripercorrono la strada verso casa per cercare inequivocabilmente di trovare nuovi angoli da inquadrare, nuove fotografie da rendere vere, reali. Ritorna Fargas, all’anagrafe Luca Spaggiari, portandoci all’interno di movenze marine che ricordano l’estate e l’odore inequivocabile della bella stagione. Pezzi che si amalgamano e si intrecciano. Mai celati bisogni di implementare bellezza all’interno di territori conturbanti e resi magnetici da una capacità inequivocabile di curare il dettaglio, la forma e la sostanza. Un EP cristallino questo. Calafuria, Deauville, Trieste, Folegandros. Il mare al centro di ogni meta. Il mare come scusa necessaria per partire e non ritornare. Il mare che diventa tuffo suadente e sopraffino all’interno della musica alternativa italiana.


Gaze of Lisa – Sinonimi contrari (Terzo Millennio Records)

Gaze of Lisa - Sinonimi Contrari, fuori il nuovo album

Trip hop di matrice oxfordiana che racchiude le visioni dei Radiohead ai tempi di Kid A e Amnesiac per condesare elementi visivi e urbani cercando di dare un senso condiviso al mondo circostante. Non solo Thom Yorke, ma anche tocchi di classe indiscutibile dei primi Bluvertigo per il primo album dei Gaze of Lisa, trio di Matera che per l’occasione mescola sonorità underground in divenire costante con forme elettroniche di passione e sostanza. Dodici pezzi che sono bianco neri umorali ad attingere soluzioni ben amalgamate ad un clima di fondo catalizzante. Nuove forme espressive quindi, nuove forme che si dipanano lungo le tracce proposte. Il silenzio di Boka si fa ripresa in La rivelazione di Boka ottenendo una sospinta accelerazione verso i mondi lontanissimi di Palindromo, X, Tarapia, Rimpianto per un risultato d’insieme davvero coinvolgente e capace di trovare, nel filo della passione condivisa, la strada giusta da seguire. Gran buon esordio.


Gianluca Secco – DanzaFerma (Martelabel)

Davy Dilamo "Sexy per me" - Radionova

Introspezioni sonore, tra luci e ombre, di un cantautorato che porta l’artista in primo piano diffondendo elucubrazioni che vanno oltre l’apparenza e si attestano in profondità alla ricerca della nota perduta, del sogno mai avverato. Il nuovo di Gianluca Secco è un concentrato autorale dove la polvere in dissoluzione si sposa con i fantasmi che ci portiamo dentro per un risultato composito fatto di passato e futuro che si intreccia a ricomporre un grido disperato dove il poeta fattosi carne riceve un dono quasi mistico nel creare sentieri e percorsi, nuvole di essenza e veridicità mai dimenticata. Il singolo Senza velo dichiara apertamente uno scandagliare l’animo umano alla ricerca di frammenti smarriti nell’etere. Pezzi come Sangue, la title track, Ottobre, DiSchianto sono la summa di un pensiero capace di affondare e ampliare il sentire, facendoci rimanere sospesi tra il nostro essere e il nostro divenire.

Giuseppina Ciarla – A ticket home (Autoproduzione)

Voce sopraffina ed emozionale a coniugare arpa, canto e arrangiamenti vari in un sodalizio unico, prezioso, raro capace di dare vita ad elementi coreografici che si dimenticano del contorno e riescono a riscoprire, nella bellezza del momento, il valore del gesto, il valore di un qualcosa che accoglie e non lascia andare via. Prova alquanto coraggiosa quella di mescolare Astor Piazzolla, Michael Jackson, la tradizionale Bella Ciao e altre famose canzoni dell’immaginario contemporaneo in un solo disco ad arricchire di tecnica e melodia un panorama ancora in parte vergine e di difficile identificazione. Giuseppina Ciarla rappresenta un sodalizio concreto con una voce soul incamerata all’interno di un’improvvisazione di stampo jazzistico a far fiorire, in un solo istante, bel canto, capacità comunicativa, sentimenti. Un cuore che si apre quello della nostra. Radici profonde nella tradizione di questo tempo qui inglobate per splendere più che mai sotto nuova forma, sotto una nuova luce.


Le canzoni giuste – Felici e contenti (Autoproduzione)

Felici e Contenti” è l'album d'esordio della della band ironico-goliardica abruzzese Le Canzoni Giuste – S&H Magazine

E’ arrivato finalmente. Atterrato su queste pagine virtuali il primo disco di Le canzoni giuste raggruppa i singoloni irriverenti fatti conoscere in precedenza con l’aggiunta di altre otto canzoni inedite a costituire una sorta di concept diviso in tre parti. Un concept che parte dall’evoluzione umana fino a raggiungere una sorta di esplosione che ci riporta al punto di partenza passando per divagazioni sulla scena e la cultura pop per come la conosciamo. Tanta carne al fuoco. Un calderone di delizie sopraffine sospinte da una forte capacità di stupire. La band abruzzese, finalista ad Arezzo Wave, si cimenta in una prova che non lascia nulla al caso cercando di calibrare alla perfezione un mondo fatto di elementi ironici, ma nel contempo altamente riflessivi. Ciò che ne esce è una prova da interiorizzare, mai banale e ricca di spunti legati alla quotidianità per un insieme omogeneo di ironia intelligente e di colori demenziali da far costantemente brillare.