Gino Canesten – Il passato è una falciatrice a cottimo (Private Stanze/Kizmaiaz)

Sulfuree concentrazioni di sghembe visioni si fanno caleidoscopio psichedelico all’interno di momenti di vita quotidiana incasellati, ma mai esplicati, in un aprirsi a territori interiori che crescono e mai si colorano. Gino Canesten cesella un disco ricco di rimandi alla scena d’autore italiana del tempo passato, De André su tutti, incentrando una poetica di relazioni all’interno di un’essenziale visione strumentale che sorregge un’impalcatura salvifica concentrando l’attenzione sulla parola e sui racconti di vita narrati. Il passato è una falciatrice a cottimo sembra già dal titolo e dallo pseudonimo dell’autore un disco fatto di pezzi irriverenti e scanzonati. Non è assolutamente così. L’album in questione è uno spaccato amaro di questa nostra società. Un insieme di canzoni che scavano in profondità e colpiscono quando meno te lo aspetti tanto da fare male.


Fargas – L’esordio dell’innocenza (Private stanze/Gadoev/Kizmaiaz)

Fargas, “L’Esordio dell’Innocenza”: La recensione

Loop conturbanti e ben calibrati che ossessivamente ripercorrono la strada verso casa per cercare inequivocabilmente di trovare nuovi angoli da inquadrare, nuove fotografie da rendere vere, reali. Ritorna Fargas, all’anagrafe Luca Spaggiari, portandoci all’interno di movenze marine che ricordano l’estate e l’odore inequivocabile della bella stagione. Pezzi che si amalgamano e si intrecciano. Mai celati bisogni di implementare bellezza all’interno di territori conturbanti e resi magnetici da una capacità inequivocabile di curare il dettaglio, la forma e la sostanza. Un EP cristallino questo. Calafuria, Deauville, Trieste, Folegandros. Il mare al centro di ogni meta. Il mare come scusa necessaria per partire e non ritornare. Il mare che diventa tuffo suadente e sopraffino all’interno della musica alternativa italiana.