Chianluca – Vivere all’infinito (VREC)

Vivere all'infinito - Chianluca | Foxy Lady Ascolta

Psichedelia raccolta e racchiusa ad intensificare momenti di cantautorato che si sposano con una serie di generi che via via imprimono certezza e potenza a sonorità sghembe che però riescono a ritrovare una sorta di spazio vitale racchiuso nelle molecole temporali di questo vivere. Chianluca ci regala un album sospeso, di difficile categorizzazione, ma in grado perennemente di ricercare uno spazio vitale nelle costruzioni, nelle architetture create. Dentro ci possiamo ammirare un pop sopraffino sporcato dal rock e dal progressive per un risultato ben lontano dagli stilemi della quotidianità. Destabilizzante l’interpretazione di Emozioni di Lucio Battisti, riusciti poi i singoli Girasoli ed Eclissi di marzo per un album ricco di sfumature che non si risparmia e che riesce a trovare una sorta di pace mistica nelle numerose elucubrazioni proposte. Un lavoro certosino, questo, dove il carattere personale del nostro esce nella sua interezza scolpendo di bellezza soluzioni non sempre semplici e immediate. Un disco d’insieme originale e introspettivo.


I segreti di Hansel – Tienimi ora (VREC)

I Segreti di Hansel “Tienimi ora” - Rock Nation

Rock che non si risparmia e ricorda inevitabilmente band viscerali impresse nella mente degli ascoltatori come Marlene Kuntz e Afterhours in un sodalizio magnetico e magmatico con tutto ciò che ci circonda e con tutto ciò che stupisce ed imprime energia al mondo circostante. Il disco de I segreti di Hansel è un insieme discostante e vorticoso fatto di elementi capaci di oltrepassare la quotidianità cercando di denunciare proprio quella vita che troppo spesso ci rende schiavi e imprigionati nelle rovine della realtà. I nostri riescono, con una certa semplicità di fondo, a creare architetture in bilico tra alternative e musica d’autore per un risultato d’insieme a tratti davvero esaltante. C’è ancora qualche angolo da smussare, forse, ma la strada intrapresa è sicuramente quella giusta. Una musica che si dona per una complessità ricreata malleabile e sincera.


Carlo Rizzolo – Four corners (VREC)

Carlo Rizzolo - Four Corners (Radio Date: 29-02-2024)

Viaggi mentali nell’America lontana, viaggi che diventano elemento essenziale per comprendere una poetica che si affaccia alla strada raccontando di momenti, ricordi, realtà e quotidianità che non ritorneranno più. Carlo Rizzolo ci regala un album sopraffino, elegante nella sua semplicità, ma complesso perché riesce a parlare, con disinvoltura, di attimi e sensazioni, di tavolozze colorate e imbrigliate in ciò che è stato. Sono canzoni che si lasciano accarezzare. Pezzi di sostanza che ricordano il Neil Young migliore in una sorta di bolla anacronistica che brilla di luce propria. Nelle tracce proposte entusiasmano la title track d’apertura, Sitting bull, Not only a father, ma anche brani della caratura di Mother nature, I’m a dreamer, a ricercare, nel diario di vita, quella polaroid scomparsa, un inno all’attesa, un sentire dolce amaro che abbraccia l’universo intero. In Four corners suonano, tra gli altri, Davide Pezzin e Davide Repele a sottolineare l’importanza di un disco che con disinvoltura si stacca nettamente dalle mode del momento, garantendo una qualità intrinseca davvero affascinante e unica.


Thomas Frank Hopper – Paradize city (VREC)

Thomas Frank Hopper “Paradize City” - Rock Nation

Strutture sovrapponibili intensificano visioni provenienti da paesi lontani che inevitabilmente si sposano con la concezione materica di un rock sporcato dal blues diventando pian piano punto imprescindibile con il mondo circostante. Ritorna il musicista belga Thomas Frank Hopper con un album fatto di canzoni inglobate in una poetica che cerca di costruire sostanziali elementi di rimando con una scena sempre in costante evoluzione. Un rock sporco e deciso, ricco di sfumature e non banale, ma che attira pezzi, frammenti di vita, ributtandoli al suolo per cercare nuove vie di fuga. Tribe, A song for the devil, la stessa title track, Dog in an alley sono solo alcuni dei punti imprescindibili di un disco fatto di tanta sostanza e di realtà. Un album che non si risparmia e che trova, nelle fessure riscoperte, la strada da seguire, il punto di fuga necessario.


Karma – K3 (VREC)

Disco importante e magnifico che segna il ritorno di una band che ha fatto la storia del grunge nostrano degli anni novanta sapendo cogliere con estrema raffinatezza i rumori di Seattle per condensarli all’interno di scatole magmatiche pregne di sostanza e di bellezza da condividere nei giorni a venire. Tornano i Karma con un album dirompente, a tratti dilatato che sa mescolare momenti introspettivi con altri distorti, immagazzinando l’urgenza di condividere un’idea con l’estrema calma e la passione di chi sa cesellare, in modo intelligente, canzoni che diventano monumento siderale per questo e altri tempi. K3 sembra un manuale di distruzione per questi nostri giorni incerti. La potenza sonora e la qualità della registrazione è di primaria importanza per comprendere il carattere di una band di indiscusso valore. I Karma tirano fuori dal cilindro della quotidianità emozionanti percezioni che culminano nelle bellissime Neri relitti, Corda di parole, Luce esatta, Atlante, in un’attesa che si fa continuo peregrinare verso l’ignoto che risiede dentro di noi. K3 è un album notevole e significativo, un grande ritorno che profuma di grandezza percepibile e materica.


 

Lorenzo Del Pero – Nato il giorno dei morti (VREC)

LORENZO DEL PERO ▻ Nato il Giorno dei Morti (2023) - VREC MUSIC LABEL

Ancestrale bisogno di dare un senso al buio che avanza intersecando visioni sostanziali di amore e morte, pace e guerra in un’alternata sensazione che diventa fabbricazione di momenti nell’edificare parallelismi con la nostra quotidianità. Il nuovo disco di Lorenzo Del Pero è un concentrato autorale di eleganza oscura, di poesia, di embrionale essenzialità fatta e cesellata attraverso pezzi che conoscono la costruzione del tempo, le divergenze possibili, gli anfratti e le crepe che diventano metodo di studio per dare alla luce un album pregno di consequenzialità, di pagine scritte per restare. Un insieme di pezzi dove i singoli Deponi le armi soldato, Il teatro dei vinti, Di troie e di cani sono parte integrante e preponderante di un tutto che dona spessore e ammalia coinvolgendo l’ascoltatore in un vortice degno di nota. Nato il giorno dei morti è un album che costruisce e stratifica. Dieci pezzi, prodotti da Flavio Ferri che lasciano un segno marcatamente indelebile.


 

 

The elephant man – Sinners (VREC)

Dritti al cuore delle cose, in substrati di polvere e sudore arrivano, con potenza di suono, i The elephant man ad intessere trame dark impreziosite da una wave mai scomposta, ma carica di significati da veicolare, incentrando un bisogno sempre vivo e reale nell’ottenere bellezza oltre il buio che avanza. Il super progetto costruito attorno alle figure di Max Zanotti, Ivan Lodini, Francesco Tumminelli, Alessandro Ducoli, profuma di ricordi ed esigenza sempre viva di manipolare il suono distorto all’interno di una modernità complessa che ricorda le elucubrazioni di band come NIN, A perfect circle, Depeche mode, Ultravox. Un suono davvero eccezionale che conosce le coordinate dell’internazionalità, macinando esperienze, bravura, capacità di costruzione della forma canzone e tanto amore per un tempo che non c’è più. Sinners è un disco omogeneo e sempre in tiro; un album che riserva innumerevoli sorprese a ricoprire di sfumature uniche, la realtà, troppo spesso banale che ci circonda.


EGO59 – Tempi così (VREC)

Tempi Così

Secondo album per i modenesi EGO59 ad infrangere sonorità d’oltreoceano attraverso una musica composita e in bilico perenne tra classic e alternative a ricoprire di spazi e aperture necessarie un cammino in salita ricco di soddisfazioni. Tempi così, prodotto da Pietro Foresti, assapora un rock di matrice passata dove band come Litfiba, Diaframma, Ritmo tribale si imponevano in una costante ricerca graffiante di rock votato alla poesia. Ecco allora che le canzoni scivolano alternate attraverso un uso sapiente della scelta della scaletta a comporre definite sensazioni cariche di significati per i giorni a venire. Immagine, equilibrio, Libertà, E’ difficile, sono solo alcuni dei pezzi che compongono un puzzle a volte troppo patinato, ma nel complesso costruito attorno ad un significato da veicolare che diventa essenziale nella sua forma e sostanza totale. Tempi così è un album che da vicino, parla di noi.


Geyser – Crepe (VREC)

Crepe

L’incontrollato bisogno di regalare energia e sostanza al mondo della musica italiana si sposa con il necessario e introspettivo modo di occupare un posto nel reale attraverso l’indiscussa bravura di un gruppo di musicisti capaci di dare vita ad un rock abrasivo e senza troppi orpelli identificativi. Ritornano i Geyser con una prova dal sapore ’90 condita da riferimenti attuali dove politica e sensazionale bisogno di comprendere l’universo circostante, diventa necessario momento di confronto a ricoprire palchi polverosi di una città in fiamme. Crepe parla di spaccature e tentativi di ricucire le sensazioni e le emozioni che pervadono l’intera produzione, costruendo monoliti granitici e muri sonori che spaziano dai Verdena, agli Afterhours, dai FASK ai Ministri, in un tentativo sempre vivido e reale di dare voce alla quotidianità respirata. A lungo andare, Itaca, Randagi, Dieci inverni, Alla deriva, delineano un quadro d’insieme dove la potenza deflagrata è visione concreta del futuro che verrà.


Talèa – Aura (VREC)

 

Talèa e la sua "Aura". Dalle origini al desiderio di cantare al Pergolesi - Capocronaca

Pop elettronico ben condensato in visioni del tutto personali quasi fossero un diario di vita in cui concentrare attimi, momenti, introspezioni che non torneranno più. Nella genuinità della proposta  di Talèa si evince un desiderio unico e reale di raccontare, con i suoni della contemporaneità, uno stare che perpetua vicissitudini personali rapportandosi inevitabilmente al vivere di tutti i giorni, a quello straccio di cielo, a quella parte di terra da assaporare intensamente. Ecco allora che la magia diventa realtà e la bellezza ricreata si sposa con uno stile si ricercato, ma attento a racchiudere le sfumature del nuovo che avanza. Tempie, il singolone Vetri, Rovesciamenti, Sconnessi, Vuota, Caleido, la reinterpretazione di Amandoti dei CCCP, Bianco sono solo alcuni degli episodi necessari per comprendere una poetica che mai si nasconde, ma che usa il proprio esistere per gridare al mondo una sorta di appartenenza unica e vera.