Karma – K3 (VREC)

Disco importante e magnifico che segna il ritorno di una band che ha fatto la storia del grunge nostrano degli anni novanta sapendo cogliere con estrema raffinatezza i rumori di Seattle per condensarli all’interno di scatole magmatiche pregne di sostanza e di bellezza da condividere nei giorni a venire. Tornano i Karma con un album dirompente, a tratti dilatato che sa mescolare momenti introspettivi con altri distorti, immagazzinando l’urgenza di condividere un’idea con l’estrema calma e la passione di chi sa cesellare, in modo intelligente, canzoni che diventano monumento siderale per questo e altri tempi. K3 sembra un manuale di distruzione per questi nostri giorni incerti. La potenza sonora e la qualità della registrazione è di primaria importanza per comprendere il carattere di una band di indiscusso valore. I Karma tirano fuori dal cilindro della quotidianità emozionanti percezioni che culminano nelle bellissime Neri relitti, Corda di parole, Luce esatta, Atlante, in un’attesa che si fa continuo peregrinare verso l’ignoto che risiede dentro di noi. K3 è un album notevole e significativo, un grande ritorno che profuma di grandezza percepibile e materica.


 

Lorenzo Del Pero – Nato il giorno dei morti (VREC)

LORENZO DEL PERO ▻ Nato il Giorno dei Morti (2023) - VREC MUSIC LABEL

Ancestrale bisogno di dare un senso al buio che avanza intersecando visioni sostanziali di amore e morte, pace e guerra in un’alternata sensazione che diventa fabbricazione di momenti nell’edificare parallelismi con la nostra quotidianità. Il nuovo disco di Lorenzo Del Pero è un concentrato autorale di eleganza oscura, di poesia, di embrionale essenzialità fatta e cesellata attraverso pezzi che conoscono la costruzione del tempo, le divergenze possibili, gli anfratti e le crepe che diventano metodo di studio per dare alla luce un album pregno di consequenzialità, di pagine scritte per restare. Un insieme di pezzi dove i singoli Deponi le armi soldato, Il teatro dei vinti, Di troie e di cani sono parte integrante e preponderante di un tutto che dona spessore e ammalia coinvolgendo l’ascoltatore in un vortice degno di nota. Nato il giorno dei morti è un album che costruisce e stratifica. Dieci pezzi, prodotti da Flavio Ferri che lasciano un segno marcatamente indelebile.


 

 

The elephant man – Sinners (VREC)

Dritti al cuore delle cose, in substrati di polvere e sudore arrivano, con potenza di suono, i The elephant man ad intessere trame dark impreziosite da una wave mai scomposta, ma carica di significati da veicolare, incentrando un bisogno sempre vivo e reale nell’ottenere bellezza oltre il buio che avanza. Il super progetto costruito attorno alle figure di Max Zanotti, Ivan Lodini, Francesco Tumminelli, Alessandro Ducoli, profuma di ricordi ed esigenza sempre viva di manipolare il suono distorto all’interno di una modernità complessa che ricorda le elucubrazioni di band come NIN, A perfect circle, Depeche mode, Ultravox. Un suono davvero eccezionale che conosce le coordinate dell’internazionalità, macinando esperienze, bravura, capacità di costruzione della forma canzone e tanto amore per un tempo che non c’è più. Sinners è un disco omogeneo e sempre in tiro; un album che riserva innumerevoli sorprese a ricoprire di sfumature uniche, la realtà, troppo spesso banale che ci circonda.


EGO59 – Tempi così (VREC)

Tempi Così

Secondo album per i modenesi EGO59 ad infrangere sonorità d’oltreoceano attraverso una musica composita e in bilico perenne tra classic e alternative a ricoprire di spazi e aperture necessarie un cammino in salita ricco di soddisfazioni. Tempi così, prodotto da Pietro Foresti, assapora un rock di matrice passata dove band come Litfiba, Diaframma, Ritmo tribale si imponevano in una costante ricerca graffiante di rock votato alla poesia. Ecco allora che le canzoni scivolano alternate attraverso un uso sapiente della scelta della scaletta a comporre definite sensazioni cariche di significati per i giorni a venire. Immagine, equilibrio, Libertà, E’ difficile, sono solo alcuni dei pezzi che compongono un puzzle a volte troppo patinato, ma nel complesso costruito attorno ad un significato da veicolare che diventa essenziale nella sua forma e sostanza totale. Tempi così è un album che da vicino, parla di noi.


Geyser – Crepe (VREC)

Crepe

L’incontrollato bisogno di regalare energia e sostanza al mondo della musica italiana si sposa con il necessario e introspettivo modo di occupare un posto nel reale attraverso l’indiscussa bravura di un gruppo di musicisti capaci di dare vita ad un rock abrasivo e senza troppi orpelli identificativi. Ritornano i Geyser con una prova dal sapore ’90 condita da riferimenti attuali dove politica e sensazionale bisogno di comprendere l’universo circostante, diventa necessario momento di confronto a ricoprire palchi polverosi di una città in fiamme. Crepe parla di spaccature e tentativi di ricucire le sensazioni e le emozioni che pervadono l’intera produzione, costruendo monoliti granitici e muri sonori che spaziano dai Verdena, agli Afterhours, dai FASK ai Ministri, in un tentativo sempre vivido e reale di dare voce alla quotidianità respirata. A lungo andare, Itaca, Randagi, Dieci inverni, Alla deriva, delineano un quadro d’insieme dove la potenza deflagrata è visione concreta del futuro che verrà.


Talèa – Aura (VREC)

 

Talèa e la sua "Aura". Dalle origini al desiderio di cantare al Pergolesi - Capocronaca

Pop elettronico ben condensato in visioni del tutto personali quasi fossero un diario di vita in cui concentrare attimi, momenti, introspezioni che non torneranno più. Nella genuinità della proposta  di Talèa si evince un desiderio unico e reale di raccontare, con i suoni della contemporaneità, uno stare che perpetua vicissitudini personali rapportandosi inevitabilmente al vivere di tutti i giorni, a quello straccio di cielo, a quella parte di terra da assaporare intensamente. Ecco allora che la magia diventa realtà e la bellezza ricreata si sposa con uno stile si ricercato, ma attento a racchiudere le sfumature del nuovo che avanza. Tempie, il singolone Vetri, Rovesciamenti, Sconnessi, Vuota, Caleido, la reinterpretazione di Amandoti dei CCCP, Bianco sono solo alcuni degli episodi necessari per comprendere una poetica che mai si nasconde, ma che usa il proprio esistere per gridare al mondo una sorta di appartenenza unica e vera.


The last drop of blood – Season II (VREC)

Deserti dell’anima intensificano meravigliosi anfratti celati allo scorrere dei giorni inglobando la polvere di questi tempi all’interno di un viaggio a tratti onirico, a tratti psichedelico che trova nella granitica visione d’insieme una costruzione preponderante di suoni che si accavallano e lasciano spazio all’oscurità che avanza. Ascoltare il nuovo dei The last drop of blood è come entrare all’interno di una serie televisiva americana dove luci e ombre ricreano una sostanza fatta di miraggi e vagabondaggi estremi da cui attingere esperienze che ci segnano per tutta la vita. L’eccezionale produzione d’insieme regala emozioni ad ogni ascolto e i singoli Postcards from a ghost town, Blood everywhere, Feelin’good sono esempi di come la musica riesca a sposare alla perfezione, quando necessario, testi e racconti che si fanno alterazioni sonore che profumano di necessaria essenza. Un disco davvero importante questo dove internazionalità e capacità interpretativa vanno a braccetto per creare qualcosa di unico.


Casablanca – Il lato oscuro (VREC)

CASABLANCA con ALTERIA nel nuovo singolo “Nella sete”. “Il lato oscuro”  esce il 6 maggio. Concerti a Milano e Roma. – MEI – Meeting degli  Indipendenti

Costruzioni rock ricche e cariche di sfumature che prendono in prestito elementi di un passato non troppo lontano con suoni che cercano di trovare una propria via, un proprio punto di raccordo con elementi di continuità legati ad una musica che sembra non cambiare mai. Il lato oscuro è altisonante poesia che celebra la bellezza di un album cesellato a dovere dove gli spiragli di coscienza sono matrice essenziale per comprendere la strabordante analisi di questo nostro tempo attraverso undici tracce condensate che bruciano e brillano di luce propria. Max Zanotti e compagni ci regalano una prova altamente ispirata dove la strana presenza di Giusy Ferreri sa regalare un valore aggiunto ad un disco che vede anche la voce di Alteria, in Nella sete, creare unione e condivisione di un cammino comune. I Casablanca non deludono di certo, anzi riescono ad essere tra i più rappresentativi pionieri italiani di un rock che purtroppo sta scomparendo.


Nicola Lotto – Il canto nudo (VREC)

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Bellezza sin dal primo ascolto. Preziosi gioielli incastonati in questi anni, in questo tempo. Profumi di terre lontane. Terre che risiedono all’interno della nostra anima e lasciano spazio ai giorni che verranno grazie ad un girovagare, ad un andirivieni simultaneo che perpetua attimi, sogni, futuri che verranno. Il bellissimo album di Nicola Lotto è la naturale prosecuzione dell’esordio di qualche tempo fa. Un album, questo che se prima vedeva la partecipazione di Edda nel dare risalto a tracce importanti, ora trova nella presenza di Benvegnù, di Olden, di Flavio Ferri produttore anche del disco, un senso maggiore nel raccontare poesie sull’illusione della vita, sull’amara costatazione che tutto deve finire. Il canto nudo è il bisogno di parlare al cuore. Un bisogno ben rappresentato da un desiderio che qui trova spazio nel costruire i sogni del futuro.

Auge – In purgatorio (VREC)

In Purgatorio - Auge - Vinile | IBS

Un limbo perpetuo dove i fantasmi della nostra realtà attraversano il tempo per condensare parole e suoni in un vortice di sensazioni a tratti immobile, a tratti celato. Un limbo che ingloba il purgatorio della nostra quotidianità nell’inerzia assoluta, nel bagliore costante innescato dall’oscurità, un bagliore di luce nel cercare quotidiano, nel nostro venire al mondo. Il disco degli Auge è un album di alternative rock italiano che sa il fatto suo. Colpisce dove deve colpire e grazie a testi abrasivi e maledettamente reali si colloca all’interno di una poetica che abbandona l’ermetismo per consegnarci nove tracce di morte e resurrezione dagli abissi. In auge, Cadendo, la cover di Battisti Anima Latina, lo splendido primo singolo Tu sei me sono solo alcuni dei momenti, tra i più esaltanti di un album che colpisce in profondità sin dal primo ascolto.