La collera – La collera (Alka Record Label)

Recensione: La Collera - La Collera

Indie pop ben congegnato e colorato che riesce ad aprirsi un varco nelle produzioni attuali per freschezza e capacità intrinseca di mescolare parole e musica in un mix esplosivo che attraversa una modernità convincente. La collera confeziona un dischetto davvero intenso per liriche e ambientazioni ricreate. Bellisima e ascoltabilissima la canzone singolo d’apertura Certi posti sono fatti per sentirsi soli ad aprire le porte a pezzi come Una cosa di poco conto, Una nuova bugia e La macchina del veleno. Un EP conciso, ma ben calibrato, capace di incontrare gli Smashing Pumpkins dell’ultimo periodo fino a ricercare nell’immediatezza possibile un’orecchiabilità pop che non delude. Prodotto da Michele Guberti e Manuele Fusaroli La collera colpisce attraverso una sperimentazione che trova nella consuetudine un proprio punto di svolta.


Il DUbbio – Evoluzione (Autoproduzione)

Rarefazioni post rock che si incontrano all’interno di scatole da cui difficilmente è possibile uscire attraverso un sodalizio sonoro che attinge dal divincolato bisogno materico un punto di vista essenziale per comprendere poetica ermetica di rabbia e bisogno di rivalsa in un riscatto che dura una vita intera. Il nuovo de Il DUbbio è un agglomerato di musica strumentale con testi parlati che incrociano la metropoli, la città con qualcosa di vivo e interiore, un luogo intimo da dove poter scavare lucide impressioni che si mantengono e soprattutto sfiorano la bellezza del tempo che trascorre. Evoluzione è un proprio un cammino, una fase successiva, un rientro dall’abbandonato ricoprendo di energia nuova un disco che ha bisogno di uscire dal diario della vita grazie alle parole del pugliese Niko Lotti fautore di questo progetto importante e capace di ricoprire di terra fertile pensieri in dissolvenza continua. 


Andrea Andrillo – Uomini, bestie ed eroi (Radicimusic Records)

Risultati immagini per andrea andrillo uomini bestie eroi

Disco pregno di atmosfere, metafore, allegorie, voci che si incontrano, suoni a ridestare bisogno di andare avanti concentrando il tutto in una rivoluzione personale che con fare poetico dimesso incontra la solitudine e la magia anarchica di un album davvero importante. Il cantautore sardo Andrea Andrillo ci regala il primo insieme di canzoni che faranno parte di una trilogia in musica. Questo Uomini, bestie ed eroi parla di vita presente e di vita passata, ci sono immagini di guerre lontane e c’è la sofferenza del momento; l’insperato sostegno a proseguire e il mare di incertezze che solo la vita ci può donare. Spogliate quasi di tutto, le canzoni si sostengono grazie ad una struttura scarna, ma affilata, in grado di garantire importanza ad un timbro vocale davvero particolare che soprattutto nella traccia d’apertura stupisce e abbaglia in un solo istante. Andrea Andrillo sembra dare voce a chi voce non ha intersecando nei confini umani una parabola ascendente di sogni infranti e desiderio infinito di ricostruire l’amore. 


Magora – Frenologia (Autoproduzione)

Suoni che vibrano e si confondono tra ballate introspettive e incursioni del migliore rock targato ’90 che ricorda in qualche modo un incrociatore sonoro tra le rarefazioni di ballad fuori dal tempo e lo sporco suono di Chicago degli Smashing Pumpkins di Gish. Il primo disco della band bresciana è un connubio davvero ben strutturato e suonato di canzoni che trovano nella sedimentazione del tempo un punto di contatto con la nostra mente. E proprio di mente parliamo quando ascoltiamo Frenologia. Un album che si  pone come obiettivo quello di scandagliare l’essenza umana e le sue numerose articolazioni poste nella vita quotidiana, nella vita i tutti i giorni. Ciò che ne esce è una compattezza invidiabile che nell’eterogeneità delle canzoni proposte sa conquistare al primo ascolto. Un disco completo quindi, un album che da Sabbia o caffè fino ad Anice ricerca il proprio filo guida, la propria tendenza interiore. 


La scatola nera – Istantanea estesa (Autoproduzione)

Risultati immagini per la scatola nera istantanea estesa

L’aereo è esploso, tutti stanno fuggendo, l’acqua inonda l’abitacolo e il fragore attorno a noi si trasforma in ansia, in paura, paura dell’indefinito, ansia per quel qualcosa che non tornerà più. La scatola nera racchiude in questa sorta di concept l’essenza del disagio che si trasforma in panico attraverso canzoni sospinte verso il cielo che rischiarano poi le profondità degli abissi, incrociando il grunge allo stoner, passando per un indie di matrice newyorkese per un un album che porta con sé speranza e nel contempo disillusione, bisogno di scoprire e attimo immancabile. Le canzoni sciolgono l’atmosfera e una dopo l’altra lasciano presagire segnali chiari e intellegibili, pur mantenendo una voce in secondo piano che diviene un coro in lontananza, un punto lontano di non ritorno. Istantanea estesa è una bomba ad orologeria che si interseca con i cattivi presagi della vita, è un rock sopraffino da ascoltare e da far nostro in questi giorni. 


I traditori – Delicato (Libellula)

Risultati immagini per i traditori delicato

Ennesima prova per I Traditori, band indie pop che fiuta la scena e si lascia contorcere da band come The Giornalisti, Lo stato Sociale, Ex-Otago in sodalizi con la canzone d’autore italiana rapportata ai tempi moderni, pur non disdegnando evidenti richiami ai ’90 in situazioni create, concatenate e piene di significati senza prendersi di certo troppo sul serio, ma nel contempo con il chiaro intento di voler comunicare uno stato d’animo, un essere parte, un bisogno essenziale di dire ciò che più ci appartiene. Ecco allora che le canzoni colorate prendono forma e si lasciano ascoltare diluite come un bicchiere d’acqua, pezzo dopo pezzo, strato su strato ad esplodere in situazioni concentriche già dalla track d’apertura Povero sfigato fino a Parquet per poi passare al gioco di parole di Interstella, fino al finale lasciato a Lignano quasi rivale di Riccione, singolo tormentone della band più sopra citata. I Traditori non si prendono troppo sul serio, fanno dell’allegria contagiosa il proprio marchio di fabbrica pur non disdegnando un’introspezione di fondo che rende dolce-amara la proposta in un disco dal gusto Delicato  e carico di un indie pop italico, estivo e disincantato.


The Sonora – The Sonora (Believe)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Suoni compressi e rock dove la rabbia segna l’abbandono e conquista lidi di inoppugnabile qualità e si fa largo attraverso canzoni scritte in un lasso di tempo lunghissimo. Più di dieci anni di passioni e ammirazione per una musica senza confini e capace di entrare nelle corde di chi ascolta attraverso un facile appeal caratterizzato da ritornelli contagiosi e da un buon gusto pop mai edulcorato. L’omonimo dei The Sonora è un album che parla di quotidianità attraverso la qualità delle canzoni proposte, niente di trascendentale certo, ma un buon pop rock eterogeneo a dovere che si sofferma sulla diversità dei brani e ci consente di entrare in un mondo intimo fatto di sogni infranti e desiderio di rivalsa nei confronti di ciò che non va bene con la speranza che qualcosa prima o poi possa cambiare. I The Sonora partono da qui per identificarsi come fautori del cambiamento, dall’iniziale potenza di Rub it fino a Coming Storm i nostri lanciano segni di presagio e stabiliscono un equilibrio importante nella ricerca continua della perfetta canzone da stadio. 


SUVARI – Prove per un incendio (To lose la track)

Risultati immagini per suvari prove per un incendio

Impulsi elettronici sintetici che si aprono a valvolari intese di amori finiti e falliti, lasciati allo sbando e poi ripresi per ricucire qualcosa che rimane dell’amore o perlomeno per rivedere un buco di speranza in questo nostro mondo compresso. Il disco di Suvari, progetto di Luca De Santis ex LAGS, racchiude al proprio interno il susseguirsi di vicende inesplicabili, ma coerenti con il mondo legato ai ragazzi e alle ragazze che vivono le peripezie della vita e si affacciano ad una nuova, diversa, età adulta con fare statico e in perenne contemplazione aspettando quel qualcosa che mai verrà. Temi importanti, crisi di società e bellezza da ricercare si respirano in questo trattato chiamato Prove per un incendio, a ricoprire di pienezza il vuoto circostante con canzoni che sembrano prese dai migliori MGMT e si incasellano all’ombra metafisica di testi ancorati con un piede nel sogno. Pensiamo alle spaziali Punto omega o Cosmonauta per poi ritornare all’onirico gettato nella realtà con canzoni come Horror vacui e Formiche o la bellissima Per quel che vale a ristabilire una certa omogeneità di fondo che in questa prova d’esordio trova la più importante completezza laddove un gesto di conforto vale più di mille altre parole. 


The Shalalalas – Boom (Bassa Fedeltà)

Risultati immagini per the shalalalas boom

La spensieratezza affiora in questo progetto, esplode come sole mattutino e inevitabilmente contagia con sonorità fresche e variegate, cotte a puntino ed edulcorate a dovere in una forma- canzone che non si chiede troppo, ma piuttosto conquista ogni singolo attimo trascorso attraverso suoni giganti che primeggiano nel passare da un neo folk fino al punk rock meno conosciuto, ma di sicuro effetto. Nuovo disco per il duo romano, nuovo album che vede la partecipazione di Cesare Petulicchio alla batteria e Federico Camici al basso per un’esplosione sana e lontana dall’indie italiota che intercetta influenze d’oltreoceano senza dimenticare l’amata Terra d’Albione perpetuando un suono menefreghista che si dimena tra riff sostenuti e voci scanzonate, sodalizi cosmici con un’improvvisazione impreziosita a dovere e quel grado di savoir-faire internazionale che si riscopre esigenza necessaria per questa e altre soddisfazioni che verranno. Una prova davvero interessante che ha il gusto della gomma da masticare appena scoppiata in faccia e di una grossa e sana risata da condire con un sole cocente che spazza via ogni nube dal nostro viso.

-LIBRI ILLUSTRATI- Pam Smy – Thornhill (Uovonero)

Titolo: Thornhill

Autori: Pam Smy

Casa Editrice: Uovonero

Caratteristiche: pag. 538, 15×21, Cartonato

Prezzo: 18,50 €

ISBN: 9788896918531

 

Sei mai entrato in una casa stregata? Hai mai visto dalla finestra di quella casa, proprio quella casa una luce dissolversi con la nebbia della notte? Sei proprio sicuro che quella casa sia infestata dai fantasmi o da qualche mostro maligno? Ne sei proprio sicuro?Andiamo a vedere inseme.

Addentrarsi nell’oscurità è una cosa che a Indiepercui piace fare quotidianamente, capire le circostanze, i sogni infranti, le bellezze nascoste, il buio come arma per sconfiggere la notte, il buio di luce, il buio che vede. Camminare dopo i confini imposti è capacità intrinseca di vedere oltre e di farsi carico di un mondo che non gira come dovrebbe, Thornhill ne è l’esemplificazione, è l’emarginazione nascosta è il riscoprire ciò che in profondità ci attanaglia e che vorremmo però non fosse dimenticato facilmente, almeno per ora.

Il libro che mi ritrovo a sfogliare e a leggere è un’opera davvero grandiosa sotto molteplici punti di vista, lo capisci dallo spessore delle pagine, dall’importanza delle illustrazioni capaci queste di raccontare una storia e nel contempo attraverso le immagini far comprendere la vicenda narrata un po’ come ci aveva abituati Brian Selznick nel suo Hugo Cabret o ne La stanza delle meraviglie, un diario di vita inframmezzato dal tempo, quello stesso tempo che sembra essersi fermato, ma che si muove singolarmente attraverso due date il 1982 e 2017. Due anni diversi quindi, ma anche due protagoniste diverse Mary e Ella. La vicenda della prima viene raccontata attraverso gli scritti del suo diario un racconto che vede Mary intrappolata in un orfanotrofio e vittima di ingiustizie e soprusi, un orfanotrofio che diventerà il suo mondo, un mondo in cui rifugiarsi e nascondersi, Mary protagonista, protagonista vittima della violenza di compagne vicine alla sua solitudine. Ella invece vive ai giorni nostri, le bellissime illustrazioni parlano proprio di lei, abita davanti a quell’orfanotrofio ora in rovina, la mamma è morta, il papà è sempre fuori per lavoro. Ella vive per certi versi una solitudine simile a quella di Mary, una solitudine che sarà da veicolo, da tramite per l’intreccio delle due storie.

Thornhill diciamocelo non è un semplice libro, Thornhill è potenza visionaria e atmosferica, vengono uniti linguaggi e scene in un qualcosa che sembra mescolare il sogno con la realtà. In verità questa è la storia di due bambine raccolte nel momento più fragile della vita, quando la costruzione di una propria interiorità si specchia con lo stare al mondo e con le prime difficoltà di un’esistenza al limite, dove le mancanze si fanno proiezione nei comportamenti quotidiani e dove il comunicare un disagio non sempre sembra essere cosa facile.

Uovonero fa conoscere in Italia questo capolavoro illustrato per un pubblico non troppo giovane, una storia di amicizia e segreti, di libertà repressa e di sostegno, di luce da riscoprire proprio da quella finestra che assomiglia un po’ alla vita, la finestra di quella casa stregata che poi stregata proprio non è, anzi in quella abitazione ci vivono soltanto due bambine che vogliono diventare grandi e si riscoprono uguali nel momento più tragico del loro venire al mondo.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.uovonero.com/catalogo/i-geodi/558-thornhill