Marco Cantini – Zero moltiplica tutto (RadiciMusic Records)

MARCO CANTINI - Zero Moltiplica Tutto

Una poesia ricca di atmosfera è inglobata all’interno di un disco fatto di sudore e passione, amore per l’impossibile realtà e concretezza sopraffina nel creare elementi che si sposano all’interno di un diario di vita sempre pronto a regalare nuovi ricami, punti di svolta, congiunzioni con il passato, il presente e il futuro in un sodalizio con la musica d’autore che diventa veicolo principale, essenziale, oserei dire puro nel creare significati mutevoli e sempre in attesa del nuovo che verrà. Il disco di Marco Cantini è un album sulle illusioni di questo tempo. Un disco che parla di ciò che lasciamo e ciò che incontreremo. All’interno ci troviamo la rabbia e quel senso di lontananza da catturare, quel misterioso luogo del cuore vicino all’orizzonte che vorremmo tanto poter chiamare casa. Zero moltiplica tutto è un album che fa della fragilità un racconto continuo e costante, un insieme di canzoni, da Il declino (Introduzione) a Il declino (Conclusione) che raccolgono le insicurezze di questo tempo infame e le trasportano,  con coraggio, oltre tutto ciò che possiamo immaginare.


Ab Origine – Machina ex devs (RadiciMusic Records)

Perpetuare suoni che divampano nell’etere attraverso discostanti armonie capaci di costruire elementi sovrapposti e donando al risultato d’insieme le sembianze di un vero e proprio teatro della vita che tutto inghiotte e tutto trasforma. Un viaggio di sola andata verso mondi lontanissimi che riescono a catturare l’ascoltatore grazie a suoni inusuali, suoni geometrici e multiformi a costruire architetture sonore che crescono e si moltiplicano con l’aumentare degli ascolti. Il progetto Ab Origine, capitanato da Gianni Placido, ci consegna un disco sperimentale e d’avanguardia dove la musica etnica, la world music si fondono per abbattere i confini della nostra indifferenza e stabilendo, in un certo qual modo, le strade da percorrere per arrivare ad un pace dei sensi auspicabile e duratura. Ci sono strumenti assurdi in questo album, dal fantastico didjeridoo al tamburo sciamanico, il sansula e numerosi tipi di flauti in una spasmodica ricerca dell’indefinita bellezza. Machina ex devs è un disco complesso, ma che cattura al primo ascolto. Un insieme di composizioni mutevoli e cangianti di una bellezza duratura.


Ivan Francesco Ballerini – Ancora libero (RadiciMusic Records)

IVAN FRANCESCO BALLERINI - Ancora Libero

Nella semplicità del gesto e delle parole la forma prende il sopravvento e ci regala un costrutto d’insieme fatto di piccoli gesti e di una musica mai sensazionale, ma che fa il suo dovere. Ascoltare queste produzioni, nell’epoca della sperimentazione mal riuscita a tutti i costi, è un toccasana notevole perché ci porta a comprendere un’essenzialità necessaria che sembrava essere perduta nel tempo. Il disco di Ivan Francesco Ballerini ricorda i grandi cantautori del passato da Gaber a De Gregori. Un album che riempie di verbosità utile ispirazioni che provengono da diverse parti del mondo pur rimanendo all’interno di una musica d’autore di matrice italiana che amplifica vedute e paesaggi. Ancora libero è una presa di coscienza. Una presa di posizione all’interno di questa società. Pezzi come Volare libero, Da mondi lontani, Per me sempre sarai, Cuore di metallo, Cambiare vita sono parte di un tutto che nella forma canzone scelta trovano il proprio punto di interconnessione con la realtà.


Roberto Sarno – Prova zero (RadiciMusic Records)

Introspezione sonora malinconica che si veste di velluto e intensifica visioni attraverso una realtà in espansione capace di condensare attimi di felicità svanita con un qualcosa di più profondo e intenso, qualcosa che non si dimentica facilmente ma che piuttosto si sedimenta nel profondo del nostro cuore, nel profondo del nostro essere pienamente. Roberto Sarno si spoglia degli orpelli di genere per donarci un cantautorato quasi in presa diretta che non si risparmia, ma racconta di questa e altre vite con la classe e la capacità di chi riesce a comunicare attraverso poesie in musica condensate per l’occasione. In Prova zero c’è spazio anche per Abbiamo vinto un’altra guerra di Motta, ma il vero fulcro dell’intero disco lo troviamo in pezzi come l’apertura affidata a Il tempo che brucia sull’asfalto, Fragole, Cadere sola, Parole inutili. Un album intimo questo, pieno di ricercatezza sonora che in chiave minimal sa emozionare alzando l’asticella sempre più in là.


Andrea Andrillo – Uomini, bestie ed eroi (Radicimusic Records)

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Disco pregno di atmosfere, metafore, allegorie, voci che si incontrano, suoni a ridestare bisogno di andare avanti concentrando il tutto in una rivoluzione personale che con fare poetico dimesso incontra la solitudine e la magia anarchica di un album davvero importante. Il cantautore sardo Andrea Andrillo ci regala il primo insieme di canzoni che faranno parte di una trilogia in musica. Questo Uomini, bestie ed eroi parla di vita presente e di vita passata, ci sono immagini di guerre lontane e c’è la sofferenza del momento; l’insperato sostegno a proseguire e il mare di incertezze che solo la vita ci può donare. Spogliate quasi di tutto, le canzoni si sostengono grazie ad una struttura scarna, ma affilata, in grado di garantire importanza ad un timbro vocale davvero particolare che soprattutto nella traccia d’apertura stupisce e abbaglia in un solo istante. Andrea Andrillo sembra dare voce a chi voce non ha intersecando nei confini umani una parabola ascendente di sogni infranti e desiderio infinito di ricostruire l’amore.