Giulio Cantore – Evasivo (Brutture Moderne/Bajun Records)

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La poesia musicale di Giulio Cantore è un dedalo, un labirinto furioso di suoni da camera che si scontrano con il jazz e la world music. Un agglomerato urbano di paesaggi mai troppo definiti a colorare di vapore e nuvole brillanti una serie di intenzioni che si sposano con quel desiderio sempre vero e reale di colpire, di creare, di trasformare la vita in cui viviamo in qualcosa di bellissimo e lucente. Solo l’artwork vale l’acquisto dell’intero album. Un sontuoso origami che come ninfea si apre schiudendo un tesoro sopraffino, un tesoro che brilla come stella irraggiungibile, lontano dal mainstream contemporaneo per un disco dove la caratura degli attori in campo riesce a dare un valore aggiunto alle musiche messe in scena. Un teatro della vita, polaroid lasciate ad asciugare, momenti che non torneranno più, ma che risplendono come le parole migliori per un album complesso nella sua forma strumentale e che prova a perpetuare attimi di pura meraviglia che non diventano mero, puro intrattenimento, ma piuttosto un’elevata forma d’arte priva di barriere.


Potena – Canzoni per l’inverno (Alka Record Label)

Canzoni per l'inverno

Il rock d’autore di Potena è forte quanto basta per parlare con il cuore e la testa dei viaggi nella quotidianità che sono la base necessaria per comprendere strade da seguire nel complicato labirinto delle sensazioni e delle emozioni umane. Canzoni per l’inverno nasce come medicinale attivo per curarsi dal freddo invernale, per dare forma decisa e nuova luce alle sensazioni dello stesso artista. Basterà, la title track, Madre, Semplice, sono la normale prosecuzione di un percorso che parla come diario di vita interiore e che trova uno sfogo nel particolare flusso musicale ricreato. Nell’album di Potena c’è la new wave degli anni ’80 e l’alternative dei primi ’90, c’è il desiderio sempre acceso di provare a dare un senso ai passi incompiuti di ogni giorno. Canzoni per l’inverno suona, nel suo insieme classicheggiante, come un agglomerato di tracce che nella loro singolarità sanno costruire un puzzle emotivo definito e omogeneo, un quadro d’insieme generoso nell’immediato e da valorizzare sicuramente nel futuro.


La chance su Marte – Rave (Alka Record Label)

Beat sincopati ad estendere opinioni e similitudini con la vita che attraversano la contemporaneità per colorare di elettronica definiti paesaggi sonori capaci di intensificare una scena commerciale fatta di proporzioni e larghe vedute. Il nuovo album di La chance su Marte suona pulitissimo ed omogeneo, ha un forte appeal pop che sa mescolare un hip-hop da strada sicuro della direzione da seguire. Ci sono battiti e minuti, c’è l’attesa per qualcosa di nuovo e la sicurezza di un futuro certo anche se a livello testuale i nostri combattono con amori malati, andati a male e intenzioni, sempre costanti, nel raccontare storie di tutti i giorni. Il risultato d’insieme è sicuramente importante anche se manca, nella totalità, un po’ di forza nel dare nuova linfa ad un genere forse già sentito. Rave è un album che non passa inosservato di certo che riesce a decollare in parte, ma che nella sua complessità sa regalare spunti di realtà a tratti essenziali.