La musica del viaggio, la musica dell’anima, quella che ti entra dentro e difficilmente riesci a scordare. Un suono a profusione che intreccia tradizione e bellezza, terre lontane, riti ancestrali, un folk rock che riscalda, ingloba e consola. Terra, aria, acqua e fuoco. Elementi naturali che diventano inscindibili con l’universo. Elementi che si mescolano, creano e consolidano origini, passaggi, sentimenti che non sentono il peso del tempo, ma piuttosto che riescono a valicare i confini nel percepire una musica senza barriere. La Jimmy & Scots Folk Band racchiude al proprio interno tutto questo. Le peculiarità di un’epoca che non esiste più rivivono grazie ad un gruppo che nei costumi del popolo irlandese ha trovato casa, un porto sicuro, un punto da cui partire per lottare e gridare al mondo intorno una sorta di indipendenza conquistata. Nella musica dei nostri ci sono influenze chiare e precise, ma non possiamo tralasciare il rock sporcato da una dose di punk emozionale che riesce a dare coordinate precise nella carta geografica del nostro stare. Due dischi mi
sono arrivati e se l’ultimo, Beers & Reels, ha un tono più goliardico, allegro e leggero pur mantenendo una certa coerenza di fondo e altezze importanti da raggiungere, il predecessore, The Viking Irishman, è un’epopea grandiosa in musica dove sonorità irlandesi incontrano e abbracciano quelle scandinave e dove ogni elemento, personaggio presente, affonda le proprie radici nel medioevo fino a ricoprire, con sguardo unico e sentito, i giorni nostri. La Jimmy & Scots Folk Band è appunto una band completa che porta con sé tutti gli elementi necessari per intrattenere e far riflettere. Due album questi davvero importanti che dimostrano, ancora una volta, la forza di un gruppo capace di emozionare e di avvicinare spazi meditativi ed energia in un’unica esperienza sonora.