LIBRI ILLUSTRATI – Sara Lundberg – Nessuno tranne me (Orecchio acerbo)

Nessuno tranne me

Titolo: Nessuno tranne me

Autore: Sara Lundberg

Casa Editrice: Orecchio Acerbo

Caratteristiche: 23,6 x 26,5 pag.64

Prezzo: 17 €

ISBN:  9791255070634

 

Il viaggio come punto esistenziale da cui partire per creare storie intramontabili, avventure incomparabili, pezzi incastrati di un puzzle necessario, utile a capire la grandezza e l’immensità di una vita intera.

Un sogno, un’onirica visione incapsulata nelle pieghe del tempo che sembra recuperare quell’istante, quel momento irripetibile, partendo da un punto preciso, da dove tutto è iniziato. L’acqua che trasporta, l’acqua che è esistenza, mellifluo elemento di raccordo, di partecipazione, di crescita ed evoluzione.

Sara Lundberg racconta il desiderio di staccarsi dalle proprie origini per compiere un viaggio introspettivo e personale dove colori vivaci, personaggi mai definiti, si sposano con un contorno che sovrasta, quasi fosse più importante l’immaginato del definito, in un cerchio vitale di sostanza e sfumature necessarie per comprendere la complessità del vivere.

Un bambino parte per un’escursione, da solo, con il suo canotto, lungo un fiume. Emblematico il suo volere nell’allentare la fune che lo lega alla riva; impressionante il progredire cinematografico e sequenziale di una storia che riesce a stupire, con poche parole, avvolgendo il lettore in un universo magico e destinato ad essere ricordato.

Preziosi sono i brevi interventi scritti, ma nel contempo in secondo piano. Tutto è lasciato all’immaginazione, al pensiero che si fa consequenzialità, mai lineare, ma in grado di aprire le porte di mondi lontanissimi, eccezionali.

Orecchio acerbo scommette sulle esperienze della giungla interiore sottolineando l’importanza di un volere che travalica il consuetudinario e si attesta laddove ogni singolo istante vale molto più che la somma degli stessi momenti descritti.

Nessuno tranne me è un inno alla scoperta, all’intrapredenza o più semplicemente un esistere ad occhi aperti dentro le peripezie di una vita in continuo mutamento. Un albo illustrato, questo che parla di fiducia nel futuro, positività e bellezza, coinvolgendo un’intimità nascosta appartenente al nostro progredire.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.orecchioacerbo.it/catalogo/libro/nessuno-tranne-me/

La musica che sto ascoltando:


FUMETTI – Matteo Fortuna/Simona Binni – Guarda il cielo (Tunué)

Titolo: Guarda il cielo

Autore: Matteo Fortuna/Simona Binni

Casa Editrice: Tunué

Caratteristiche: 16,8 x 24 cm., 96 pag., colori

Prezzo: 15,50 €

ISBN:  9788867906772

 

Ci sono viaggi dell’anima, crudi, reali, veri quanto basta da determinare il corso della storia, il nostro peregrinare verso luoghi incerti, il nostro voler consegnare all’intorno che avanza tracce indissolubili di resistenza con il passato.

Viaggi quindi fisici, ma anche mentali, non vivere di ricordi, ma esistere grazie a quei ricordi. Punti di contatto con ciò che siamo diventati, lezioni del tempo, sculture materiche lasciate a decantare, sguardi che ammirano oltre, laggiù, verso l’infinita nostra appartenenza.

Lonigo, in provincia di Vicenza, qualche decina di chilometri dalla mia casa. La campagna veneta, gli odori del grano e dell’erba tagliata. Siamo negli anni quaranta, alla fine del secondo conflitto. In mezzo il pensiero contemporaneo dello stesso autore, Matteo Fortuna che compie un tragitto a ritroso per riscoprire il senso profondo di quegli anni. La resistenza partigiana, la resistenza contro il fascismo dilagante, un nonno coraggioso, il sacrificio di quei giorni, soprattutto in queste terre, il tutto raccolto in una bolla immaginifica dal forte impatto emozionale.

Le illustrazioni di Simona Binni sono incredibili perché riescono a recuperare linfa vitale tra i condotti oscuri di ciò che è stato. Giocano con la luce, meravigliano e fanno riflettere accompagnando testi profondi, attimi, silenzi. Meditazione costante verso un universo che sembra dimenticato, ma che nel contempo riesce a superare le barriere temporali, analizzando piccoli spaccati di vita, introspettivi e personali.

La storia non è fatta da grandi avvenimenti, ma piuttosto dai singoli istanti che li vanno a comporre. Guarda il cielo parla proprio di questo. Unisce il realismo alla poesia in un fumetto dal grande valore intrinseco dove vicende personali tessono trame, creano relazioni e tentano di comprenderle in quel piccolo mondo che ha conosciuto il buio esistenziale. Un buio che grazie alla resistenza e alla perseveranza si è trasformato donando nuova forma al chiarore intorno.

Per info e per acquistare il fumetto: 

https://www.tunue.com/product/guarda-il-cielo/

La musica che sto ascoltando:


Jimmy & Scots Folk Band – Viking Irishman/Beers & Reels (Maxy Sound)

The Viking IrishmanLa musica del viaggio, la musica dell’anima, quella che ti entra dentro e difficilmente riesci a scordare. Un suono a profusione che intreccia tradizione e bellezza, terre lontane, riti ancestrali, un folk rock che riscalda, ingloba e consola. Terra, aria, acqua e fuoco. Elementi naturali che diventano inscindibili con l’universo. Elementi che si mescolano, creano e consolidano origini, passaggi, sentimenti che non sentono il peso del tempo, ma piuttosto che riescono a valicare i confini nel percepire una musica senza barriere. La Jimmy & Scots Folk Band racchiude al proprio interno tutto questo. Le peculiarità di un’epoca che non esiste più rivivono grazie ad un gruppo che nei costumi del popolo irlandese ha trovato casa, un porto sicuro, un punto da cui partire per lottare e gridare al mondo intorno una sorta di indipendenza conquistata. Nella musica dei nostri ci sono influenze chiare e precise, ma non possiamo tralasciare il rock sporcato da una dose di punk emozionale che riesce a dare coordinate precise nella carta geografica del nostro stare. Due dischi mi Jimmy & Scots Folk Bandsono arrivati e se l’ultimo, Beers & Reels, ha un tono più goliardico, allegro e leggero pur mantenendo una certa coerenza di fondo e altezze importanti da raggiungere, il predecessore, The Viking Irishman, è un’epopea grandiosa in musica dove sonorità irlandesi incontrano e abbracciano quelle scandinave e dove ogni elemento, personaggio presente, affonda le proprie radici nel medioevo fino a ricoprire, con sguardo unico e sentito, i giorni nostri. La Jimmy & Scots Folk Band è appunto una band completa che porta con sé tutti gli elementi necessari per intrattenere e far riflettere. Due album questi davvero importanti che dimostrano, ancora una volta, la forza di un gruppo capace di emozionare e di avvicinare spazi meditativi ed energia in un’unica esperienza sonora.


 

 

 

 

 

 

SuMo – Naga (Alka Record Label)

Nāga - SuMo

Evoluzione sonora che diventa metamorfosi in costante cambiamento dove spazi vitali si fanno parte preponderante e inscindibile con uno stato, con un vivere fatto di peripezie e bisogno di sperimentazione. I SuMo, band bergamasca, ritornano con un album concentrico e caleidoscopico, dove il piglio di originalità diffusa raggiunge apici mai nascosti e dove le costanti e le sicurezze tendono a sgretolarsi in nome di un qualcosa che cerca, ora più che mai, meno punti di riferimento e più sostanza personale. Dentro a Naga ci sono elementi di blues, rock, pop, ska, strumenti a diffusione, fiati a non finire che si intrecciano, creano storie, comprimono l’inutile per diffondere meraviglia. I SuMo fanno ballare con grande savoir-faire e grazie a queste sei tracce tutto acquisisce un diverso sapore, un diverso modo di affrontare la vita per un lavoro di insieme davvero entusiasmante e camaleontico.


Paoloparòn – Brucia ancora quell’estate (Resisto)

Paolo Paron: Brucia ancora quell'estate | Recensione

Nostalgia intrisa di significati che si ripercuotono nel succedersi degli eventi attraverso sensazioni che rimandano inevitabilmente a ciò che è stato, a ciò che non tornerà più. Il raccontare e il raccontarsi è tipico di chi ha qualcosa da dire e Brucia ancora quell’estate è un diario autorale di spessore dove imprimere, nei fatti concreti vissuti, punti di contatto con uno stare, con il susseguirsi raccolto e incerto di situazioni. La bellezza quindi di ricreare meraviglia, attingendo da ciò che avviene ogni giorno, superando le difficoltà del vivere e perpetuando quell’idea di possibilità esistenziale da odorare nel nostro cammino e in quello dello stesso cantautore. Paoloparòn all’anagrafe Paolo Paron prende il rock d’autore e aggiunge una sorta di alternative modificato per lasciare all’ascoltatore cinque tracce di puro spirito elettrico senza tralasciare l’interiorità di chi ha capito di non aver nulla da perdere. Dal singolo Vorrei avere vent’anni fino a Bambini punk il nostro riesce a mettere in scena, attraverso la musica, un quadro non troppo lineare e riuscito dove luci e ombre si fondono nel creare qualcosa di unico e sentito.


Francesca Pichierri – Cellule stronze (Autoproduzione)

Cellule Stronze

Viaggio assoluto nell’indefinito nostro vivere che abbraccia ciò che è stato per tentare di trovare una via di fuga verso quell’esistere che non tutti conoscono, ma che ingloba, terribilmente, ciò che siamo. In cellule stronze, senza mezze misure, si parla di tumore. Un percorso di scoperta che percepisce il dolore in modo poetico e tenta di consegnare all’ascoltatore le sensazioni, le emozioni, gli stati umorali che una persona prova, vive, quando scopre che qualcosa di strano sta per accadere al proprio corpo. Francesca Pichierri racconta la storia della madre, dalla conoscenza alla lotta, in un’indagine musicale di raffinatezza e interiorità. Sinuosità jazz si sposano con un alternative pop d’avanguardia regalando all’ascoltatore una prova intima, elaborata nel divenire e nell’incedere quotidiano. Un disco che si apre con Gelo e arriva a Sperarci due eroi passando per Io sto bene, Amen, Guardami guardami, in un vortice emozionale che convive con le impressioni dell’esistenza per un album d’insieme commovente, sincero e riuscito.


LIBRI ILLUSTRATI – Susanna Fontana/Stefania laDupont – La leggenda dei Can-Cantanti (Gaspari Editore)

LA LEGGENDA DEI CAN-CANTANTI - Susanna Fontana, illustrato da Stefania laDupont

Titolo: La leggenda dei Can-Cantanti

Autore: Susanna Fontana/Stefania laDupont

Casa Editrice: Gaspari Editore

Caratteristiche: pag. 24, 20×20 cm.

Prezzo: 15,50 €

ISBN: 9791256550333

Ci sono storie che hanno il profumo della magia e portano con sé il colore indecifrabile di un mondo narrato per ristabilire una sorta di pace interiore, un universo da scoprire con stupore e meraviglia, un desiderio espresso, un punto di unione con un qualcosa di profondo, lontano, ma nel contempo vicino.

Susanna Fontana ai testi e Stefania laDupont alle illustrazioni, mettono in scena un libro divertente, intelligente, a tratti onirico. Un testo che racconta di come i cani, un tempo parlanti, hanno perso la loro capacità oratoria e canora, in nome di un qualcosa di più nobile, altruista, immenso nella sua forma, misterioso e contemplativo nella totalità descritta.

La leggenda dei Can-Cantanti profuma di Natale, di inverno, di cose calde e di caminetti accesi. Odora di bosco, muschio e substrato terroso. Radici e terra, posti da cui veniamo, perenni movimenti, legna da ardere e amore per il prossimo. Un caldo abbraccio che riscalda nel sempre più avaro scorrere delle emozioni umane.

Un illustrato d’autore che sorprende nella semplicità raccolta riuscendo a veicolare significati partendo dalle piccole cose di ogni giorno. Ed è proprio dai gesti piccoli che possiamo comprendere la grandezza di uno stare che va oltre l’immaginato.

Il libro edito da Gaspari Editore raccoglie una narrazione che trova punti in comune con un esistere che pone al centro del nostro vivere i sentimenti più puri dell’animo umano. La generosità e l’umanità presenti, nelle pagine raccontate, sono simbolo essenziale di un libro ricco di spunti di riflessione, a disegnare, in questa nostra oscurità, una luce di speranza che non smette di brillare.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.gasparieditore.it/la-leggenda-dei-can-cantanti

La musica che sto ascoltando:


LIBRI ILLUSTRATI – Gerardo Attanasio/Bianca De Magistris – Filastrocche ronzanti (Storiedichi Edizioni)

Titolo: Filastrocche ronzanti

Autore: Gerardo Attanasio/Bianca De Magistris

Casa Editrice: Storiedichi Edizioni

Caratteristiche: pag. 40, 20×20 cm.

Prezzo: 15 €

ISBN: 9791281160255

Nasce, vive, prolifica, l’evoluzione di Filastrocche selvatiche e per l’occasione diventa Filastrocche ronzanti, odorando di primavera e inglobando significati che nelle mani sapienti di chi conosce i territori su cui muoversi si fa attenzione necessaria nel creare nuove, piccole avventure che sentono il bisogno di uscire allo scoperto per comunicare storie, comunicare, ai più piccoli, significati che esistono, da sempre, nella natura che abitiamo.

Torna la coppia formata da Gerardo Attanasio e da Bianca De Magistris. Torna con un libro che profuma di miracolo. Le manipolazioni digitali dai colori riusciti si sposano egregiamente con le composizioni artistiche in versi che vivono parlando di insetti.

Poesia in filastrocche, filastrocche in poesia. Api, libellule, coccinelle, grilli e altri piccoli animali vivono dentro a narrazioni minute, graziose, sincere, mai banali. Il lessico è ricercato, ricco di sfumature, imprime una certa energia e nel contempo una certa armonia ai tessuti lessicali, alle trame e alle sovrapposizioni di bellezza che desiderano uscire dalle pagine di questa fortunata serie.

Rispetto al precedente il giudizio rimane inalterato. Il processo di produzione del tutto rende armoniosa questa collana e ancora una volta Storiedichi scommette su un testo che merita davvero di essere percepito, assimilato e tramandato.

Poesie ronzanti è un inno alle meraviglie che ci circondano, un passaggio necessario, un risveglio, dolce, con gli occhi di chi, si stupisce di fronte all’armonia dell’universo, alle sue leggi inesplicabili, all’amore che muove e trasporta.

Per info e per acquistare il libro:   

https://storiedichiedizioni.it/libri/filastrocche-ronzanti/

La musica che sto ascoltando:

 


Beatrice Campisi – L’ultima lucciola (Mezzanotte/Edizioni Underground?)

L'ultima lucciola

Ci si apre all’arte a tutto tondo. Un’arte che esplode nell’immagine, nelle poesie, nella musica. Un modo di abbracciare l’indefinito e personale vivere per trasformarlo in qualcosa di tangibile, gettato nella realtà, oggettivamente comprensibile e soprattutto vivo e capace di comunicare. La musica di Beatrice Campisi è movimento, energia, leggera esplosione che ingloba radici, musica mediterranea, ma anche folk, rock sporcato dal pop, in un tentativo sempre vivo di dare valore al significato intrinseco dell’opera creata. E se scaviamo in profondità, all’interno di questo disco, ci troviamo l’amore e l’importanza di lottare per un ideale, il bisogno di narrare le ingiustizie con gli occhi di chi cerca di combatterle, con la speranza di ricostruire l’abbandonato in una ricerca continua solida e cangiante. Otto tracce, da Elanbeco fino a Vanniata passando per Tripoli, Sogno blu, Europa che creano vortici emozionali di pura bellezza ed eleganza da ascoltare per un album che diventa viaggio interiore degno di essere raccontato.


Dil Trio – Hammonday (A.MA Records)

DIL_Ante

La scena di Harlem, centro nevralgico del jazz mondiale e quella di Belgrado si incontrano per dare vita a sonorità pazzesche che si diffondono nell’etere grazie ad una musica che incontra la bellezza e si supera, tentando, ancora una volta, di affinare spirito, tecnica e sudore all’interno di quella scatola multiforme e cangiante chiamata musica e che riesce ad accordare l’interiorità del genere umano. Il trio in questione recupera chitarra, hammond, batteria e trasforma la quotidianità in qualcosa di tangibile, mai banale, in qualcosa di ricercato, sospeso e costruito per stupire. L’importanza della sintonia tra Dusan Petrovic, Irina Pavlovic e Luka Jovicic, si evince nell’idea sostanziale di recuperare l’abbandonato e odorare il costruito attingendo dalla lezione di Wes Montgomery, Jimmy Smith, le modernità vintage di Joey DeFrancesco, per un disco capace di seguire una strada definita, un obiettivo segnato da un suono che nonostante la polvere del tempo sembra non conoscere confini o barriere. Un’amalgama denso di note e poesia che rende appetibile il vortice di realtà creato.