Petricor – First Breath (Fluttury Records)

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Elementi in dissoluzione continua percepiscono nell’etere simultanee visioni di una presenza naturale che riesce ad inglobare ad arte un senso profondo con la natura che ci circonda. I Petricor danno vita ad una prova glaciale e davvero esaltante sotto numerosi aspetti. La pulizia delle chitarre aumenta l’incedere con la deflagrazione senza sosta di elementi che ci riconducono ad un post rock nordico e di sicuro effetto atmosferico. First Breath è un disco adagiato su di una distesa di ghiaccio pronta a smembrarsi lasciando intravedere l’acqua sottostante. I Petricor, super band pugliese, concentra le proprie attenzioni all’interno di un mondo che nell’olfatto trova il suo punto di fuga. Un percepire, a diverse altezze, il nostro mare verticale, un coniugare passione, poesia e solitudine dell’animo all’interno di un album davvero riuscito.


Oko e the Authority – Ukronia (Exquisite Noise Records)

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Insieme mutevole di generi sovrapposti ad incidere nel tempo costruzioni che possono colorare l’ambiente con estrema duttilità e scolpendo nel magma quotidiano un senso profondo e sentito di ciò che ci portiamo dentro. Gli Oko e the Authority fanno un disco davvero esaltante. Riescono ad attingere dall’immaginario collettivo percependo aspetti e sfumature musicali da primi della classe attraverso una lisergica visione di punti e similitudini con tutto ciò che è stata la sperimentazione nel tempo. Gli Oko & the Authority riescono a dare vita ad una prova che dalla materialità tangibile si trasforma in onirica visione incrociando sulla propria strada l’elettronica di Moby con le infusioni jazz notturne, il prog e nel contempo la dissoluzione eterea di una colonna sonora senza tempo. Ukronia è un mondo a se stante, un mondo da capire e percepire, simbolo di un percorso enigmatico, ma altamente ammaliante.


Strike – Tutto da rifare (Alka Record Label)

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Costruire pezzo su pezzo, esistenze su esistenze, attraverso i mattoncini della nostra vita, attraverso un indie pop del tutto particolare e derivato da un’eterogeneità di fondo davvero invidiabile. Il disco degli Strike è un concentrato di anni vissuti e spesi a calcare i palchi dell’intera penisola. Un  album ricco di rimandi ai decenni trascorsi e nel contempo capace di suonare altamente attuale, magicamente intessuto di esistenze, di grovigli e matasse che difficilmente possiamo sbrogliare. Tutto da rifare è un insieme di tracce complesso e mai scontato. Dalla title track fino a che rimane, passando per il singolone Mantra pop, l’album proposto, da ciò che oramai è un collettivo, più che una band, ha il sapore delle cose migliori, lasciate a decantare al buio di un nuovo giorno che pian piano si avvicina depositando pensieri filiformi su territori da ricostruire.


Mat cable – Everyone just going through something (Alka Record Label)

Disco in inglese tirato e sudato a ricoprire il suolo di anfratti metafisici e superficialità lasciata alle spalle per un album che gronda sudore e nel contempo accoglie, attraverso una musica indipendente, un senso condiviso, una questione aperta, un’esigenza diversa nell’avvicinarsi al rock alternativo con voglia di sperimentare. Quello dei Mat cable non è un disco di sola potenza, ma piuttosto è una giusta commistione tra liriche ispirate e musica che non smette di vibrare. Pezzi come Terror, You like me e Your fire non passano di certo inosservati e non lo sono da meno le canzoni impetuose che si muovono alla velocità della luce lungo l’intera produzione. Everyone just going through something non è soltanto un disco immediato, ma anche un’energia viscerale sempre pronta a colpire ad ogni latitudine.


Giumara & PinkNoise – Senza Rumore (Alka Record Label)

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Elettronica di confine che si sposa con il pop rock e intesse elementi di essenzialità velata all’interno di un mondo concentrico e in continuo cambiamento. Senza Rumore è un disco che incrocia in modo indissolubile passato e presente. Una bolla d’aria che parla di questa nostra società e si lascia ammaliare da un cantato in italiano che incisivo diventa quando si tratta di parlare della nostra quotidianità rivisitata. Inscatolato e confezionato questo disco apre con una canzone davvero sorprendente, La Ferrovia, pezzo che riesce forse a racchiudere al proprio interno il senso profondo dell’intera produzione. Elementi di congiunzione poi fanno si che canzoni come Limite, Il Vento, Femminicidio, La Tentazione siano collegate da un filo invisibile che porta i nostri a creare, in modo del tutto naturale, un buon album eterogeneo.


Infuso – Sestante (Dischi Soviet Studio)

album Sestante - Infuso

Sulfuree visioni di un indefinito e improbabile futuro catturano gli sguardi e colpiscono al cuore attraverso un suono che fagocita gli anni ’90 e li riconsegna attraverso una musica che mescola un post rock suonato davvero bene con un cantato corale inaspettato e alquanto sentito. Il disco dei veneti Infuso è un condensato ciclico di saper fare buona musica mescolato al bisogno essenziale di parlare, attraverso testi criptici e introspettivi, di questo nostro mondo in desolante distruzione. Un rock oscuro, materico, carico di enunciati. Una musica necessaria di questi tempi che sa implementare forme e in qualche modo ci riconduce ad un primordiale bisogno di appartenenza alla terra, alla parte più nascosta di noi. Sestante segna la via. Riesce ad aumentare il passo e a controllare bisogni sempre nuovi, bisogni che non si possono incasellare, ma piuttosto dona energia nuova a questa nostra comunicazione.


Pereira – Mascotte (A Modest Proposal Records / Peermusic)

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Sognanti visioni pop da addomesticare su di una spiaggia affollata approfittando del caldo che avanza per fare un bagno rinfrescante prima che venga sera. Il poppettino ben congegnato di Pereira racchiude al proprio interno le mode del momento. C’è un’esigenza intuitiva di raccontare la vita vivendo sensazioni ed emozioni e cercando di condensarle all’interno di canzoni create per convogliare l’estate all’interno di un album che fa presa sin dal primo ascolto. Palme, noci di cocco, animali esotici fanno da contorno a questa quotidianità rappresentando un mondo onirico fatto di amori andati a male e personalità da costruire. Pereira con Mascotte confeziona un disco indie pop frizzantino e leggero, un disco estivo che parla di una stagione alle porte, di una stagione di certo indimenticabile.


Gianni Venturi – Mantra Informatico – of voice and men (MP & Records)

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Gianni Venturi è uno sperimentatore. Una ricerca continua di bisogni sempre nuovi nello sperimentare la voce come strumento necessario per veicolari messaggi accomuna il nostro che attraverso una poesia simultanea riesce a dare senso necessario ad un mantra in loop continuo. Musica ridondante, vocalizzi necessari a fare da base, a creare atmosfera,  sono necessari per dare sviluppo sempre nuovo ad un disco fuori da ogni categorizzazione. Mantra informatico conduce la musica d’autore ad un livello alquanto alto e vissuto. Una voce al centro e tutto il resto attorno a fare quasi da corollario. Ingredienti magici che permettono di costruire architetture sempre nuove e a tratti irripetibili. Da Distonia a Mother il nostro ci conduce all’interno di un percorso che non conosce punti fermi, ma fa dell’imprevedibilità una carta unica e necessaria per soddisfazioni future, per orizzonti sempre nuovi.


 

Andrea Lorenzoni – Senza Fiori (Dimora Records)

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Poesia anni ’90 che incontra il bisogno autorale di dare un senso al mondo che ci circonda raccontando dei cambiamenti che ci riguardano, raccontando di una quotidianità che raccoglie i cocci di un passato e cerca di ricomporre il vaso che chiamiamo vita e che ci ingloba giorno dopo giorno. Andrea Lorenzoni riesce a creare un disco che si inerpica su pendii oscuri dove la voce in primo piano è veicolo necessario e comprensibile per tentare di dare sviluppo ad una musica d’insieme fatta per veicolare messaggi e significati. Emblematici i pezzi come Sfide velodromiche sul Kilimangiaro, La Disillusione, la stessa title track, Il pensiero dell’uomo, Il ventre della donna, Futuro. Emblematiche le scelte di accostare passato e presente in una selezione continua che il cantautore bolognese sa cogliere e sperimentare per dare un senso sempre nuovo al proprio essere vivo.


Andrea Pellicone Van Gogh Project – Crixstrix Suite (New Model Label)

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Percezioni che vanno oltre le identità sovrapposte e canalizzano un viaggio extrasensoriale attraverso una musica che affonda le proprie radici all’interno di buchi neri, all’interno di una realtà che non conosciamo, ma talmente immersiva da stupire fino all’ultimo istante. Andrea Pellicone Van Gogh Project è un esploratore che va oltre la realtà immaginata. Attraverso la ricerca che si apre al prog  e alla musica classica il nostro ci accompagna all’interno di un concept strutturato e condito a dovere dove non esistono confini di genere, ma piuttosto una sorta di mondo parallelo in cui avvenimenti si trasformano in avventura da poter assaporare ascolto su ascolto. Crixstrix Suite è un album complesso, non facile da digerire, ma sicuramente una piccola opera d’arte da dove attingere significati per i tempi che verranno.