Too left 2 be right – Candies (Resisto)

Candies

Caramelline indie rock che conquistano per immediatezza sonora che profuma di punk, ma con la giusta dose di sperimentazione che di certo non guasta e centra l’obiettivo di intavolare un bel discorso con la quotidianità in cui viviamo. Il dischetto dei Too left 2 be right gioca con le parole e con i suoni. Ricopre l’etere di sostanza proveniente direttamente dai primi duemila e convince grazie ad una creatività che odora di psichedelia lontana, ma proiettata nella contemporaneità. Sono dieci tracce succose e comunicative. Dieci quadretti intrisi di polvere cangiante lasciata al tempo che verrà ad indicare un futuro fatto di impegno e leggerezza, di creazioni metafisiche multiformi e perennemente in bilico tra sogno e realtà. Candies sembra un album immediato, ma nasconde al proprio interno buon gusto calibrato e soppesato nel dare risalto ai molteplici significati di un’evoluzione continua.


Emoji of soul – Non avere paura (Resisto)

Non avere paura

Pioggia di ricordi intrisi di emozioni e significati nell’intraprendere uno spassionato bisogno di comunicare elementi costanti e mutevoli capaci di penetrare la carne, il cuore, il nostro dentro. Gli Emoji of soul, progetto di Emanuela De Canio e Stefano Volini, riescono nel tentativo di dare voce ad una sorta di diario esistenziale che riesce a parlare di amori andati a male, di bisogno di correre oltre la contemporaneità e in simultanea creare freschezza concentrica all’interno di una musica a tratti minimale, ma sempre composta ed elegante. Suoni blues, soul, dichiaratamente pop, con elementi di funk circoscritto, sono essenziali per comprendere una poetica fatta di sogni e speranze per il futuro. Testi abbarbicati nei luoghi più oscuri della nostra anima si fanno energia vitale nel creare un disco che si muove dalla bellissima apertura affidata a Ginestre fino al finale riuscito di Sola? Ferma! per un risultato complessivo che convince e trova nella modernità un senso necessario per il nuovo costruire.


La Jovenc & Nei Shi – Gardenia/Ten contemporary songs in homage to Billie Holiday (Sonicabotanica/Resisto)

La Jovenc & Nei Shi: Gardenia - Ten Contemporary Songs In Homage To Billie Holiday - 2023 - TuttoRock Magazine

 Omaggiare nomi di un certo spessore come in questo caso Billie Holiday non è certo impresa facile da intraprendere, si rischia di cadere, di essere troppo standardizzati e banalmente retorici. La Jovenc & Nei Shi con questo disco intraprendono l’impresa di andare oltre l’immaginato mescolando le carte in tavole e trovando nella sperimentazione un punto di raccordo con il passato. Un bagliore esemplare di luce oltre l’oscurità partendo dalla gardenia, fiore tanto caro alla grande cantautrice. Un fiore di immortale profumo e bellezza che rivive grazie ad un esemplare tentativo di dare un senso alla particolarità intrinseca del suono creato. Lady Day, tra le massime esponenti del jazz e del blues che la storia ricordi, qui viene narrata attraverso l’emblematica visione d’insieme che raccoglie alcuni tra i suoi più grandi successi riammodernati e destrutturati. Dieci canzoni. Due musicisti Giovanni Dal Monte e Alessandro Petrillo. Nel mezzo una passione che si spinge oltre la consuetudine trasformando la raffinata poesia in un raccontare tracciati di vita che hanno segnato la musica per come la conosciamo.


Demagó – Anime nella pioggia (Resisto)

È disponibile il nuovo album della band Demagó “Anime della pioggia” – THE MUSICWAY MAGAZINE

Atmosfere di rock alternativo si sposano con la potenza sonora deflagrante di cavalcate epiche accompagnate da una voce incisiva che riesce nell’intento di comunicare e veicolare significati. Il nuovo album dei Demagó, band umbra con alle spalle un disco autoprodotto nel 2015, è un concentrato sonoro di intenti e passione che riesce a ristabilire una sorta di comunicazione spontanea attraversando territori inesplorati e di sicuro impatto emozionale. I pezzi si muovono tra vibranti elettricità e un noise mai del tutto esploso, ma necessario nel contribuire a creare una visione d’insieme davvero esaltante. I singoli proposti Specchio dei nostri occhi e la stessa title track sanno aprire la strada ad un insieme di pezzi che divengono eterogenei e cangianti come Agata blu, Vivi si muore o Cieli di plastica per un risultato d’insieme che ingloba quotidianità, vissuti e uno spirito che perpetua il nostro eterno migrare tra il bianco e il nero dell’animo umano.


Matrioska social club – Matrioska social club (Resisto)

Matrioska Social Club

Si va di potenza accelerata intrisa di graffiti metropolitani nel disco dei Matrioska social club. Band di sicuro interesse che si fa notare per altitudini sfiorate a ricomporre un genere a tratti decadente, ma pur sempre carico di quel bisogno naturale ed esistenziale di comunicare significati in divenire. Un mondo quindi in decomposizione viene raccontato nelle tracce proposte e l’odore acre di uno stare oltre le aspettative riesce a confondere i sensi creando pezzi legati alle illusioni di questi nostri tempi malati. Elementi di blues mastodontico e radicale si sposano con una modernità di fine anni novanta cercando di imbrigliare un proprio stile e una propria originalità nel panorama della musica rock alternativa cantata in italiano. Quello che ne esce è un lavoro genuino e di sostanza. Un album dove i conglomerati urbani sono materia essenziale per comprendere la complessità dell’animo umano.


Oil on canvas – Red (Resisto)

Sofistiche visioni ascensionali trovano nel minimalismo d’atmosfera una parte importante di vissuti da regalare sul tavolo della vita per conquistare un piccolo pezzo di cielo lasciato troppo spesso in disparte. Torna il duo trentino Oil on canvas a segnare, nel quaderno dell’esistenza, una pagina vivida fatta di pezzi che non nascondono la via dei sentimenti inglobando costruzioni che diventano punto di contatto con un qualcosa di non definito, ma maledettamente vivo e reale. Bellissima e notevole la traccia d’apertura L’amore non impone per proseguire poi con le riuscite Cuore malato, Orfeo, Nella palude, Al centro, a segnare una sorta di circolarità in un percorso fatto di momenti gravitazionali che toccano inevitabilmente gli anni ottanta e tutto ciò che nella complessità sembra trovare una propria via di fuga. Red è un buon disco d’autore. Un soffermarsi per un istante a contemplare le bellezze dell’esistenza all’interno di un caleidoscopio ricco di sfumature emozionali.


Luke Paris – Another dance (Resisto)

Another Dance

Sonorità rock aperte al viaggio e alla scoperta diventano parte essenziale di un tutto che diventa racconto capace di attraversare sterminati territori a ricoprire il morire del sole. Another dance è un disco solido e ben suonato che ricorda le incursioni di un primo Bruce Springsteen incrociarsi con i Counting Crows per un risultato d’insieme dal sapore classico, ma dalla buona produzione generale che sa osare senza accomodarsi su elementi sicuramente già esplorati. Luke Paris, all’anagrafe Luca Rotoni, ci regala una prova mai schematizzata, ma che sa ricercare, nelle radici del passato, un proprio punto di fuga, un diario di viaggio messo in musica da ascoltare con i finestrini abbassati e il vento in poppa. Il disco del nostro suona leggero, senza chiedersi troppi perché. Odora di libertà e riesce, con innata facilità, a comunicare uno stato di indipendenza e di bellezza da rincorrere ad ogni scorrere interiore. Un album che profuma di bella stagione e di incontri da preservare.


Mondo Bobo – Con gentilezza (Resisto)

Piedi in terra

Presente, passato, futuro ad incontrare stoner, grunge, rock autorale in divenire in condensati di attese che ripercuotono un sentore di meraviglia da incapsulare all’interno di scatole mai chiuse lasciate al tempo che verrà. Il nuovo di Mondo Bobo è un album che trova nell’immediatezza il senso compiuto di un venire al mondo che scalda gli animi cercando di lasciare un messaggio, sempre vivo, agli occhi e alle orecchie di chi prenderà il nostro posto. Sono tracce incapsulate all’interno di maglie fitte e perennemente in bilico tra realtà e poesia in un sodalizio con un bisogno impellente di trasmettere, nella gentilezza, un proprio stato d’animo, un continuo migrare verso territori che si sviluppano verso un nulla da inglobare. Piedi in terra, Uomo a una dimensione, Kintsugi, Andrà tutto bene, Il drago è nudo sono pezzi-manifesto che ci aiutano a comprendere e a dare le coordinate di un disco mai mellifluo, ma solido anche nei contenuti. Con gentilezza è un album che mescola calma apparente e roboante suono distorto a descrivere il significato della parola ossimoro capace di inglobare una vita intera.


Il silenzio delle vergini – La chiave di Berenice (Resisto/I dischi del minollo)

Dark wave fuori controllo per il quarto album della band bergamasca ad intessere movenze che prendono lo stomaco e attanagliano l’ascoltatore grazie ad un saliscendi emozionale che trova nell’estremo bisogno di interiorizzare il momento la chiave di volta di un’intera produzione. Quarto album che cattura e non distrae. Tiene bene incollati e cerca, nelle tempeste dell’esistenza, una parte di terreno fertile da conquistare attraverso canzoni che scavano nel profondo e provano, grazie ad un’integrità mai celata, di penetrare la carne fino all’anima. Sono dieci pezzi che parlano di vita e di morte, parlano di rapporti e di persone, delle loro esistenze, del loro esistere oltre ogni stereotipo quotidiano. Quello che ne esce è un affresco carico d’amore nei confronti di un suono e di una ricerca testuale che non smettono di migrare verso territori lontani. Un album vero e tangibile che parla di vissuti e compartecipazione, di tristezza e luce.


Virgo – La ginestra (Resisto)

La Ginestra” l'EP d'esordio della cantautrice Virgo – MEI – Meeting degli  Indipendenti

Raffinata eleganze ad espandersi all’interno di stanze scarsamente illuminate dove rare e fioche luci si insinuano per contemplare apparenti bisogni di appartenenza, apparenti bisogni di sovrapposizione tra corpo e anima in un battito costante, ma unico. Il disco di Virgo, all’anagrafe Vittoria Polacci, racchiude l’essenza di un minimalismo concentrico che trova nel jazz sporcato dal pop il suo punto principale di contatto con un’interiorità che si fa purezza. Un disco coraggioso che viaggi in un universo parallelo dove la bellezza è punto necessario per costruire architetture che guardano al futuro. Sono cinque pezzi di un puzzle che crescono e si lasciano abbandonare nel quieto migrare di un nuovo tempo. Da angoli segreti a Ninna nanna per la vita tutta, la nostra cantautrice confeziona una prova di elevato spessore.