Luke Paris – Another dance (Resisto)

Another Dance

Sonorità rock aperte al viaggio e alla scoperta diventano parte essenziale di un tutto che diventa racconto capace di attraversare sterminati territori a ricoprire il morire del sole. Another dance è un disco solido e ben suonato che ricorda le incursioni di un primo Bruce Springsteen incrociarsi con i Counting Crows per un risultato d’insieme dal sapore classico, ma dalla buona produzione generale che sa osare senza accomodarsi su elementi sicuramente già esplorati. Luke Paris, all’anagrafe Luca Rotoni, ci regala una prova mai schematizzata, ma che sa ricercare, nelle radici del passato, un proprio punto di fuga, un diario di viaggio messo in musica da ascoltare con i finestrini abbassati e il vento in poppa. Il disco del nostro suona leggero, senza chiedersi troppi perché. Odora di libertà e riesce, con innata facilità, a comunicare uno stato di indipendenza e di bellezza da rincorrere ad ogni scorrere interiore. Un album che profuma di bella stagione e di incontri da preservare.


Mondo Bobo – Con gentilezza (Resisto)

Piedi in terra

Presente, passato, futuro ad incontrare stoner, grunge, rock autorale in divenire in condensati di attese che ripercuotono un sentore di meraviglia da incapsulare all’interno di scatole mai chiuse lasciate al tempo che verrà. Il nuovo di Mondo Bobo è un album che trova nell’immediatezza il senso compiuto di un venire al mondo che scalda gli animi cercando di lasciare un messaggio, sempre vivo, agli occhi e alle orecchie di chi prenderà il nostro posto. Sono tracce incapsulate all’interno di maglie fitte e perennemente in bilico tra realtà e poesia in un sodalizio con un bisogno impellente di trasmettere, nella gentilezza, un proprio stato d’animo, un continuo migrare verso territori che si sviluppano verso un nulla da inglobare. Piedi in terra, Uomo a una dimensione, Kintsugi, Andrà tutto bene, Il drago è nudo sono pezzi-manifesto che ci aiutano a comprendere e a dare le coordinate di un disco mai mellifluo, ma solido anche nei contenuti. Con gentilezza è un album che mescola calma apparente e roboante suono distorto a descrivere il significato della parola ossimoro capace di inglobare una vita intera.


Il silenzio delle vergini – La chiave di Berenice (Resisto/I dischi del minollo)

Dark wave fuori controllo per il quarto album della band bergamasca ad intessere movenze che prendono lo stomaco e attanagliano l’ascoltatore grazie ad un saliscendi emozionale che trova nell’estremo bisogno di interiorizzare il momento la chiave di volta di un’intera produzione. Quarto album che cattura e non distrae. Tiene bene incollati e cerca, nelle tempeste dell’esistenza, una parte di terreno fertile da conquistare attraverso canzoni che scavano nel profondo e provano, grazie ad un’integrità mai celata, di penetrare la carne fino all’anima. Sono dieci pezzi che parlano di vita e di morte, parlano di rapporti e di persone, delle loro esistenze, del loro esistere oltre ogni stereotipo quotidiano. Quello che ne esce è un affresco carico d’amore nei confronti di un suono e di una ricerca testuale che non smettono di migrare verso territori lontani. Un album vero e tangibile che parla di vissuti e compartecipazione, di tristezza e luce.


Virgo – La ginestra (Resisto)

La Ginestra” l'EP d'esordio della cantautrice Virgo – MEI – Meeting degli  Indipendenti

Raffinata eleganze ad espandersi all’interno di stanze scarsamente illuminate dove rare e fioche luci si insinuano per contemplare apparenti bisogni di appartenenza, apparenti bisogni di sovrapposizione tra corpo e anima in un battito costante, ma unico. Il disco di Virgo, all’anagrafe Vittoria Polacci, racchiude l’essenza di un minimalismo concentrico che trova nel jazz sporcato dal pop il suo punto principale di contatto con un’interiorità che si fa purezza. Un disco coraggioso che viaggi in un universo parallelo dove la bellezza è punto necessario per costruire architetture che guardano al futuro. Sono cinque pezzi di un puzzle che crescono e si lasciano abbandonare nel quieto migrare di un nuovo tempo. Da angoli segreti a Ninna nanna per la vita tutta, la nostra cantautrice confeziona una prova di elevato spessore.


Genoma Music Project – Tra migliaia di silenzi (Resisto)

Come quando fuori piove' segna il ritorno dei Genoma e anticipa l'album 'Tra migliaia di silenzi' – Il Mohicano

Pop elettrico intriso di poetiche visioni costruite per occupare gli spazi che via via sanno intensificare elementi appaganti di un mondo sempre più ampio e ricco di anfratti da cui osservare la luce che avanza. Il disco dei Genoma music project è un uscire dal buio di questo tempo attraverso una musica che trova nel cantato in italiano una propria forma di appartenenza, un proprio stare ed esistere grazie alla solitudine che prima regnava e che ora cerca di occupare i millesimi di secondo di tutte le nostre vite. Tra migliaia di silenzi è un disco a tratti intimo e circoscritto, un album dove l’interno è costruito per aprirsi e donare nuova linfa vitale a ciò che verrà. Sono undici pezzi di vento e polvere, canzoni cesellate nei racconti di tutti i giorni e perennemente racchiuse nella parte più nascosta di noi. Un buon disco da ascoltare dall’inizio alla fine per carpirne significati e nuove speranze da qui all’eternità.


Letatlin – Seaside (Resisto)

Potrebbe essere un'illustrazione

Stranissima percezione di movimento intesse trame mai banali attingendo ad un passato ostico e raccontato attraverso una musica non rudimentale, ma piuttosto immediata e coinvolgente. Nuovo disco per il gruppo Letatlin, nato a Roma a fine novanta e capace di perpetuare un interesse mai nascosto per l’elettronica e il post punk qui amplificato a dismisura attraverso le crepe sul muro del nostro cuore, attraverso stanze scarsamente arredate, attraverso ombre che diventano ricordi sempre più reali. Immagini quindi che si susseguono. Forme che via via acquisiscono nuovi significati ad ogni ascolto per un risultato d’insieme che trova nella sperimentazione la propria arma vincente. Da La mouche fino a A body with two heads, i nostri tracciano un percorso che fa terra terra bruciata dell’intorno per dare un senso a ciò che sta dentro a ciò che definiremo interno. Nel mare delle produzioni odierne un vortice capace di osare e rapire.


Notaqnìa – Death of Actaeon (Resisto)

Death of Actaeon

Viaggi cosmici siderali all’interno di anfratti celati che colpiscono per coerenza e unità della proposta attraverso una musica impreziosita da innumerevoli sfumature rendendoci partecipi di un qualcosa di più grande in continua evoluzione. Il disco dei Notaqnìa, duo elettronico che si muove tra Roma e Torino, si basa sul mito di Atteone presente ne Le Metamorfosi di Ovidio e parla principalmente di questa trasformazione, metafora del cambiamento e punto di partenza per amplificare posizioni e vedute. Le tracce portano il nome dei cani di Atteone e si dipanano attraverso bui sentieri che via via incontrano leggeri spiragli di luce a perforare la consuetudine grazie ad un suono ben distribuito e omogeneo. Death of Actaeon è un disco di morte si, ma in parte anche di vita. Un album poliedrico che comprime gli spazi dilatandoli grazie ad una capacità sempre viva di trasformare il già sentito in qualcosa di nuovo.


Med.use – Weekend (Resisto)

MED.USE: “WEEKEND”, UNA DISAMINA ROCK CRUCIALE DI QUESTA SOCIETÀ  DELL'INCERTEZZA – THE MUSICWAY MAGAZINE

Rock dal sapore d’oltreoceano che riesce ad intrecciare l’alternative degli Interpol con lo stoner dei QOTSA grazie ad una prova granitica ed elettrica capace di implementare bisogni di realtà attraverso un mondo capovolto, ma essenziale. L’ep dei Med.use suona denso e omogeneo. Naviga i flutti della nostra coscienza grazie a cinque tracce che condensano la stratificazione sonora in un’unica e grande esistenza che diventa disco e nel contempo bisogno impellente di rappresentare la nostra realtà, il nostro far parte di un qualcosa che non è mai definito. Weekend ingloba un pensiero che si fa spiegazione e apertura in pezzi come l’iniziale Nessuna novità, la stessa title track o Nausicaa nel finale. Un album carico di appeal emozionale che di certo non delude già dal primo ascolto.


Dead in 1985 – Comme ton père (Resisto)

Comme Ton Pere - Album by DEAD IN 1985, Cécil Sans E | Spotify

Elettronica di confine a rintracciare elementi del passato grazie ad una strizzatina d’occhio agli anni ’80 qui digeribili e condensati all’interno di un disco ricco di rimandi e nel contempo maledettamente contestualizzato nel presente. Comme ton père è un viaggio fatto di sintetizzatori a condensare un pop d’avanguardia mai scontato pronto ad immortalare la scena, ad immortalare gli attimi che ci separano da qui all’eternità. Otto tracce più un bonus remix a delineare un progetto che si fa strada nella giungla musicale del quotidiano grazie ad una vivacità di colori espressi e nel contempo grazie ad una facile acquisizione di informazioni che diventa punto vincente per completare parallelismi di sorta. I Dead in 1985 ci regalano una prova dal forte sapore nostalgico, egregiamente suonata e miracolosamente e meticolosamente intessuta di sprazzi di contemporaneità.


Mizula – Mizula (Resisto/I dischi del minollo/Tazzina dischi)

Mizula - Mizula - Album, acquista - SENTIREASCOLTARE

Atmosfere suggestive che entrano all’interno della carne consegnandoci una parte di cielo da rasserenare attraverso atmosfere di rock desertico che prendono il sopravvento e riescono a penetrare nel nostro io come mai prima d’ora. Sembra la colonna sonora di un noir italiano. Una colonna sonora che strizza l’occhio al Badalamenti di Twin Peaks in un ritratto di oscure materie che cercano ogni giorno una nuova luce per poter apparire di nuovo, poter apparire chiare e trasparenti come non mai. L’oscurità però la fa da padrone in Mizula. Un’oscurità magnetica e bellissima che sa regalarci tracce come il singolo d’apertura Infiniti blu per proseguire poi con China, Amico, parole, Gentile è il vento in un’estasi mistica incredibilmente dipinta con i colori migliori che ci portiamo dentro. Prodotto da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle e degli I hate my village questo album è un concentrato di lenta poesia che ammalia e risplende di luce propria.