Talèa – Aura (VREC)

 

Talèa e la sua "Aura". Dalle origini al desiderio di cantare al Pergolesi - Capocronaca

Pop elettronico ben condensato in visioni del tutto personali quasi fossero un diario di vita in cui concentrare attimi, momenti, introspezioni che non torneranno più. Nella genuinità della proposta  di Talèa si evince un desiderio unico e reale di raccontare, con i suoni della contemporaneità, uno stare che perpetua vicissitudini personali rapportandosi inevitabilmente al vivere di tutti i giorni, a quello straccio di cielo, a quella parte di terra da assaporare intensamente. Ecco allora che la magia diventa realtà e la bellezza ricreata si sposa con uno stile si ricercato, ma attento a racchiudere le sfumature del nuovo che avanza. Tempie, il singolone Vetri, Rovesciamenti, Sconnessi, Vuota, Caleido, la reinterpretazione di Amandoti dei CCCP, Bianco sono solo alcuni degli episodi necessari per comprendere una poetica che mai si nasconde, ma che usa il proprio esistere per gridare al mondo una sorta di appartenenza unica e vera.


Talèa – Tales (VREC)

TALEA -TALES -MCD - €.10,00 Audioglobe Distribuzione Discografica  Indipendente dal 1993

Si respira aria d’oltreoceano nell’esordio di Talèa, un’aria a tratti scanzonata che ricorda i racconti di Joan Baez e di Bob Dylan in un affacciarsi deciso e maturo al mondo della musica con un piccolo EP che suona fresco e gentile, ma nel contempo atmosferico quanto basta per dare alla luce cinque pezzi che sfiorano ambienti delicati inglobando un’energia capace di parlare inevitabilmente alle terre nordiche, alla Scozia e all’Irlanda, tanto care alla stessa cantautrice per una musica che non si stanca di cercare nuove forme di comunicazione. Song in the dark, Riding Home, Nathan sono tre delle massime forme di interpretazione di un album fuori dal tempo che ammalia e brilla nella sua più alta espressione di semplicità.


Alessandro Viti – Talea (VG Edizioni Musicali)

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Talea racconta della vita, una vita intrappolata che è pronta a nascere da un momento all’altro, che è pronta a disorientare e a comprimersi a dare un senso al tutto destreggiandosi tra le incapacità di concludere e di portare a termine, ma con gli occhi protesi in avanti a segnare un’ancora di salvezza per un nuovo futuro.

Il cantautore Alessandro Viti ci regala una prova sincera e onesta, ricca di sfumature che toccano il cantautorato d’altri tempi per portarci con la mente a ricreare nel nostro interno sensazioni lontane legate dal filo del ricordo e dallo scorrere della vita, tra la terra, l’acqua e il fango, il seme che nasce si sviluppa e muore in un circolo che non ha fine, ma che si trasforma in modo elegante e coinvolgente.

Gli arrangiamenti sono ben calibrati e il tutto si muove tra una mistura congegnata di sapori per il gusto classico tra violini e sintetizzatori a ricreare un’atmosfera delicata e soppesata che non ha passato ne presente, ma che guarda al futuro in modo emblematico e coinvolgente, segno di capacità espressiva fuori dal comune.

8 pezzi in bilico tra un cantautorato di riflesso tra Lucio e Battisti e Nomadi, guardando alle introspezioni di Capossela e Luigi Tenco ricreandosi giorno dopo giorno.

Talea è strumentale d’ingresso che si amplia a dismisura per accogliere Sotto la tua stessa luna, per passare alla bellezza de l’Essenza e poi via via con Il segreto e Ho fatto Naufragio, concludendo con Talea, in una nuova terra.

Un disco pieno e carico di melodia che racchiude l’essenza di un animo poetico, Viti racconta la vita e non possiamo che ammirarlo con stupore.