Emanuele Bozzini – Lontano (Autoproduzione)

Cantautore del viaggio interiore. Cantautore capace di abbandonare e allontanarsi. Capace di lasciare in disparte l’inutilità del vuoto tempo per creare un piccolo ep coraggioso dove la musica d’autore è al centro di una ricerca che si discosta dalla consuetudine per formare e affermare tracce di una bellezza lieve che sposa il folk, a tratti il rock, in passaggi esistenziali pronti a rapire e a lasciare il segno. Quattro canzoni soltanto. Quattro immagini come stagioni che tendono a fluttuare raccogliendo l’esperienza dal cilindro della vita e trasformandola in solitudine, introspezione e in un desiderio di raccontare la vita lontano, in un posto silenzioso e interiore. Emozioni in musica quindi. Un viaggio autoriale tra oscurità e luce dove le forme del passato sono i fantasmi del presente, qui delineati con grande capacità di scoperta.


Pontecorvo – Ruggine (Truebypass)

pontecorvo - Recensione - ruggine (Noise, Blues)

Stoner rock d’oltreoceano ad implementare uno strumentale davvero cattivo e granitico dove la distorsione sonora è costantemente richiamo ad invitanti visioni fumose e speciali. Ruggine parla di freddo glaciale e di interminabili giorni ad aspettare alla finestra della vita ciò che mai cambierà. Ruggine è anche azione che sventra il garage punk verso elementi di sostanziale abbandono mai esplicitamente marcati, ma piuttosto coinvolti attraverso attimi di sospensione, attimi di aria che risultano essenziali tra il rumore e l’apnea. Sette canzoni che scorrono. Confluiscono veloci attraverso un necessario sbocco verso il mare, partendo dalla pianura e incanalando il suono lungo i flutti di un fiume in burrasca. I Pontecorvo apprendono dal tempo uno stoner strumentale senza mezze misure e mezzi termini. Solo una voce in dissoluzione nel finale tra roboanti elementi di apertura e il silenzio.


Rainbow Bridge – Unlock (Autoprodotto)

album Unlock Rainbow Bridge

Psichedelia contorta e in sovrabbondanza concisa e nel contempo pronta a implementare una ruvidezza di fondo in costante divenire. Mescolare blues e hard rock è segno di un tempo che non è finito e che sa donare linfa vitale alla nostra incerta realtà. I Rainbow Bridge sono tornati con un dischetto appetitoso. Alle volte confuso e autoreferenziale, ma nel complesso portatore di un suono ricco di rimandi ad una scena che non c’è più. Cinque pezzi soltanto per un EP di devastazione e meditazione. Un album dal suono molto garage. Un lo-fi perennemente in bilico tra classico e tradizione. Unlock è un disco che nonostante il limitato numero di pezzi proposti dura la bellezza di quarantaquattro minuti. E’ un’esperienza. Bisogna viverla. Uno sfogo continuo e costante. Una jam session lunga una vita intera.


Joe Shamano – Electro Trip (Dischi Soviet Studio)

album Electro Trip Joe Shamano

Atmosfere sulfuree e percepibili in sodalizi psichedelici che amalgamano il tempo passato e costringono ad entrare in una realtà parallela appagante e meravigliosamente condivisa. Il trip elettrico di Joe Shamano è una condizione decisa di echi passati. Un piccolo EP dalle forme sinuose in stato di grazia che apre ai ricordi e alla bellezza sopraggiunta di interminabili vocazioni musicali che abbracciano la spiritualità e il bisogno energico e lisergico di stupire. Sono cinque visioni. Cinque passaggi tra la vita e la morte. Passaggi che percepiscono la strada verso casa attraverso una visione che fa eco agli anni ’70. Dalla sperimentazione alle ballate il nostro incrocia sintetizzatori ed elettrica in una distorsione mai compressa, ma piuttosto tendente all’infinito. Electro Trip non è un lavoro eterogeneo. E’ un unico blocco musicale fatto di passione e tanta sostanza.