Francesco Loccisano e Marcello De Carolis – Venti (Calabriasona/Italysona)

 

E le senti le onde del mare. Vedi i muri chiari delle case. Il vento che si immerge a ricoprire di sole gli spazi esistenti, a ricoprire giornate eterne in una stagione che tarda a finire. Abbracci, unione indissolubile, incontri. Un duo di chitarra battente. Musica mediterranea. Francesco Loccisano e Marcello De Carolis. Un disco capace di osare. Un album capace di andare oltre i confini di ogni giorno. Oltre le diatribe della musica da avanspettacolo. Qui c’è l’essenza. La perdita e il ritrovarsi. Silenzio solo attorno. Chiacchiericcio annullato per una costante visione d’intesa che spazia oltre i territori che siamo abituati ad ascoltare e ad analizzare. Poche parole, ma essenziali. Venti è un disco di sogno perpetuo. Un album che racchiude la forza dell’uragano e la calma di un mare panoramico sul tavolo della vita. Impressioni, sensazioni, aperture per un disco che affonda nel popolare, nella world music, nella ricerca.


Stefano Dentone – Aut Out (Autoproduzione)

Quarto album in solitaria per Stefano Dentone, musicista capace di immortalare fotografie musicali attraverso l’uso incondizionato dell’inglese e dell’italiano all’interno di un mondo in dissoluzione. Un mondo contemporaneo con la polvere del passato. Tanta chitarra, qualche nota di piano e armonica, arrangiamenti scarni, ma efficaci. Una bella voce nel costruire ballate romantiche, nel costruire intenzioni autoriali attraverso poesie fatte di semplici parole e sentimenti che oltrepassano il tempo per come lo conosciamo. Aut Out è un disco verboso, pieno, una marea da cogliere e da decifrare. Undici pezzi che sembrano slegati tra di loro, ma che in verità hanno nella maturità un punto di svolta, un punto di forza necessario per comprendere la dimensione del nostro cantautore. Qui non si parla di ricerca. Aut Out è un lavoro che nella pacatezza del folk da salotto, riesce ad esprimere al meglio le potenzialità di un musicista in evoluzione. 


Serena Diodati – Esistere (Lilith Label)

Serena Diodati, “Esistere”: la recensione

Punti di contatto con la world music in salsa bossanova ad incrociare un cantautorato gentile e a tratti misterioso inebriato dalle coperte ammalianti del tempo. Il disco di Serena Diodati parte dal concetto dell’esistere e dipinge minuziosamente emozioni e sentimenti che incasellano la vita e la rendono impercettibilmente respirabile. Prati immensi e cieli azzurri. Notturni introspettivi ad illuminare le luci sul far della sera. Pensosa ad incontrare il mare. Pensosa tanto da poter incendiare grazie ad un uso del verbo amare sconfinato. Fabi, De André, Laquidara, Donà in intimità svelata. Sette tracce ben ponderate. Sette canzoni che diventano diario di bordo, diario di vita. Suadenti ed eleganti si posano come farfalle sull’erba. Aprono al mondo circostante ciò che forse per troppo tempo era stato rinchiuso. Pezzi al suolo che si aprono, affogano, rinascono.