La collera – Dove inizia la notte (Alka record label)

Dove inizia la notte

Rock d’oltremanica ad intessere trame importanti che ricordano una sorta di italianità che sprigiona dalle intercapedini discostanti un suono degno di nota che non stanca, ricavandosi una piccola nicchia nel panorama di genere nostrano. I La collera suonano potenti e incisivi. Graffiano quanto basta attraverso brani simbolo come Mille pezzi, Fotografie, Che cosa sai di me con Pierpaolo Capovilla, Torino Milano solo andata in un tripudio esagerato di distorti ad abbracciare gli estremi della vita, i chiaro scuri esistenziali che fagocitano i nostri corpi esangui e senza energia. Ecco allora che da qui i nostri partono per raccogliere il tempo andato e scoprire, attraverso la poesia rumorosa, uno spaccato autorale pungente e mai idealizzato, concreto nella struttura e nel sentimento espresso. Dove inizia la notte è un album che appare cupo, ma che si dimostra poi brillante ascolto su ascolto per un risultato che trova nell’omogeneità proposta una sorta di via di fuga dalla realtà. 


Mobili Trignani – PopArticolare (Music Force)

PopArticolare

Suoni provenienti da un’altra galassia rincorrono uno sgangherato bisogno di appartenenza con la quotidianità che intensifica visioni e riesce, con gusto assai particolare, ad interiorizzare significati persi nell’età adulta che avanza. I Mobili Trignani confezionano un dischetto davvero interessante, pieno di rimandi ad un mondo che non c’è più che profuma di amarcord e capace di realizzare, in un solo istante, quel sensazionale ritorno ad un passato che ora, come non mai, è sempre più importante e di valore. Sembra un disco lo-fi altamente digeribile, ma in verità, nelle storie raccontate dai nostri, c’è un velo di solitudine e introspezione che rende la prova una sorta di perla grezza da preservare a dismisura. Un disco dove la parola ironia fa rima con bellezza e dove la semplicità del gesto riesce a colorare, in un solo istante, qualsivoglia giornata grigia che nasce e che cresce di fronte a noi.


Luke Paris – Another dance (Resisto)

Another Dance

Sonorità rock aperte al viaggio e alla scoperta diventano parte essenziale di un tutto che diventa racconto capace di attraversare sterminati territori a ricoprire il morire del sole. Another dance è un disco solido e ben suonato che ricorda le incursioni di un primo Bruce Springsteen incrociarsi con i Counting Crows per un risultato d’insieme dal sapore classico, ma dalla buona produzione generale che sa osare senza accomodarsi su elementi sicuramente già esplorati. Luke Paris, all’anagrafe Luca Rotoni, ci regala una prova mai schematizzata, ma che sa ricercare, nelle radici del passato, un proprio punto di fuga, un diario di viaggio messo in musica da ascoltare con i finestrini abbassati e il vento in poppa. Il disco del nostro suona leggero, senza chiedersi troppi perché. Odora di libertà e riesce, con innata facilità, a comunicare uno stato di indipendenza e di bellezza da rincorrere ad ogni scorrere interiore. Un album che profuma di bella stagione e di incontri da preservare.


Mondo Bobo – Con gentilezza (Resisto)

Piedi in terra

Presente, passato, futuro ad incontrare stoner, grunge, rock autorale in divenire in condensati di attese che ripercuotono un sentore di meraviglia da incapsulare all’interno di scatole mai chiuse lasciate al tempo che verrà. Il nuovo di Mondo Bobo è un album che trova nell’immediatezza il senso compiuto di un venire al mondo che scalda gli animi cercando di lasciare un messaggio, sempre vivo, agli occhi e alle orecchie di chi prenderà il nostro posto. Sono tracce incapsulate all’interno di maglie fitte e perennemente in bilico tra realtà e poesia in un sodalizio con un bisogno impellente di trasmettere, nella gentilezza, un proprio stato d’animo, un continuo migrare verso territori che si sviluppano verso un nulla da inglobare. Piedi in terra, Uomo a una dimensione, Kintsugi, Andrà tutto bene, Il drago è nudo sono pezzi-manifesto che ci aiutano a comprendere e a dare le coordinate di un disco mai mellifluo, ma solido anche nei contenuti. Con gentilezza è un album che mescola calma apparente e roboante suono distorto a descrivere il significato della parola ossimoro capace di inglobare una vita intera.