YfedeY – Mondo balordo numero 1 (Kirby Edizioni)

Autoproduzione lisergica e genuina ad intessere trame con i substrati neuronali che ci portiamo dentro in un susseguirsi di vicende mentali che intensificano visioni e si domandano, attraversando il tempo e lo spazio per come lo conosciamo e scardinando quell’idea di naturalità intrisa di bisogno di scoprire e senso estetico da raggiungere.

Il fumetto autoprodotto da YfedeY riesce a conquistare attrattiva grazie ad uno stile del tutto personale che mi ricorda, per certi versi, le esemplificazioni di Adam Tempesta o le visioni di Jesse Jacobs a coprire di buone intenzioni un panorama sempre in via di sviluppo e capace di trasportare con sé l’essenzialità nel comunicare un quadro d’insieme mai del tutto messo a fuoco, ma piuttosto un fiume in piena da dover addomesticare.

Il protagonista del racconto, un personaggio fancazzista con la testa da triangolo massonico con tanto di occhio centrale e un corpo da umano, vaga con la mente all’interno di scatole metafisiche da aprire che si domandano il senso di un vivere, il senso naturale di uno stare che via via non si svela, ma piuttosto genera nel lettore ulteriori dubbi sul significato dell’esistenza.

Vicende e azioni quasi del tutto annullate lasciano il posto a domande interiori capaci di costruire architetture poderose e impensabili. Domande senza risposta cucite attorno ad uno stile personale e nel contempo attorno a un disegno pregno, verboso, a tratti fuori controllo e in simultanea caratteristico di un movimento che trova nella parola un punto di fuga necessario e in via di sviluppo.

Chissà cosa ci attende nel secondo volume di questa strampalata serie a fumetti. Ciò che possiamo evidenziare e sottolineare, già ora, è la capacità di YfedeY di costruire un Mondo balordo partendo da una manciata di idee e da una genuina sensazione di amarcord emozionale che ingloba il passato concentrandosi sul nuovo che verrà.

Per ulteriori informazioni:

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