Titolo: Il fuoco
Autore: David Rubín
Casa Editrice: Tunué
Caratteristiche: 256 p./Rilegato
Prezzo: 29 €
ISBN: 9788867905324
Passato, presente e futuro collimano nel raccontare, a voce gridata, a voce sussurrata, ampliando vedute, una storia distopica impressionante per narrazione fluida e potente e nel contempo visivamente grandiosa e cesellata attorno a dimensioni oniriche capaci di diventare incubi ad occhi aperti e disegnati, per l’occasione, attorno al nostro lento migrare. Uno spostarsi verso un qualcosa di indefinito, composito, materialmente sfuggente.
Ci sono fumetti che penetrano il cuore, ti lasciano interdetto, profumano di clamore e abbracciano la moltitudine dei sentimenti umani partendo da una fantascienza di matrice classicheggiante che si espande e come flusso vitale scorre nelle vene, si trasforma e diventa metamorfosi, diviene ingrediente necessario per raccontare di questa e altre vite, di ciò che siamo stati e di ciò che non saremo mai.
Gli intrecci narrati si sviluppano in modo semplice e lineare, ma la grandezza di quest’opera è racchiusa nella raffinata scelta di esporre particolari che brillano di luce propria, di ampiezza raggiunta e di stimoli visivi di una bellezza sconvolgente, cinematografica e insiti in quell’eterna meraviglia chiamata vita da cui traiamo spunto per ricreare interiormente le nostre esperienze evolutive.
Ad Alexander Yorba, architetto di importanza mondiale a cui è stato diagnosticato un cancro in fase terminale, è stata commissionata la costruzione di una colonia lunare per permettere, a parte degli abitanti della Terra, di salvarsi prima che un enorme asteroide colpisca e distrugga il pianeta. Il cambiamento del personaggio, lungo il corso della vicenda, è straordinariamente caratterizzato e la riflessione scaturita dall’introspezione sarà la chiave di volta per comprendere un finale commovente, maestoso e definito soltanto nelle ultime pagine del libro.
Il lavoro di David Rubín ricorda alcune scelte stilistiche di Danijel Žeželj e le intense inquadrature apocalittiche sono essenziali per assaporare una poetica visionaria intrisa di realtà tangibile. Bellissimo l’omaggio a Roma, città senza tempo sul sentiero del crepuscolo, delicata inoltre la rappresentazione di un amore che prova a sfidare il nulla che avanza.