Le zampe di Zoe – Casa (Trasporti eccezionali)

Le Zampe di Zoe pubblicano "Casa" - Switch On

Pop rock diretto senza troppi fronzoli a raccontare momenti fugaci di vita, momenti in perenne ascesa/discesa all’interno di mutevoli cambiamenti e sostanziali cartoline che diventano ricordo. L’EP di esordio, del duo bolognese Le zampe di Zoe, si addentra nel territorio della musica d’autore contemporanea. Una voce maschile e una femminile alternano entrate ed uscite e contemplano polaroid in dissoluzione attraverso una musica capace di inglobare chitarre acustiche e melodie narranti in una sorta di lavoro in divenire che vede mettere, con questa prova, le prime radici. Curiosa la canzone Thiene, cittadina confinante all’abitato di chi vi scrive. Curiosa l’esigenza di legare indissolubilmente vissuti per incastonarli nel diario dei ricordi in pezzi come Casa, Portogallo, tutti quei ricordi che non andranno più via. Casa è un disco che recupera punti di partenza, senza trovare, ora, un arrivo. Un album che si apre al futuro grazie ad una scelta stilistica nostalgica e condivisa. Una scelta leggera capace di parlare di cose importanti. Una soluzione alquanto ricercata e mai banale per un ottimo inizio.


La ragazza dello Sputnik – Kiku (Osteria Futurista/Murato Records/Costello’s)

album Kiku La ragazza dello Sputnik

Melodie accattivanti, concentriche e in loop costante sostenute da un’idea, da un concetto che guarda alla rinascita interiore attraverso un punto di contatto con quello che ci portiamo dentro. Elettronica, indie, prospettive passate, prospettive future, il tutto condensato da un’importante produzione e una solida impalcatura dove l’indipendente italiano modaiolo incontra un necessario risvolto personale grazie alle capacità intrinseche di una cantautrice che riesce a scavare nelle parti più oscure della propria anima. La ragazza dello Sputnik ci regala sette pezzi che sono piccole poesie metropolitane che guardano alla quotidianità con desiderio sincero di comprendere i meccanismi che la regolano. Kiku, in giapponese crisantemo, si fa concentrato emozionale di ricerca stilistica che diventa tangibile in pezzi come In riva al male, Psicofarmaci, Mantide, 27, per un suono che si apre costantemente verso nuovi orizzonti. Bella l’idea di allegare un foglio di carta che racchiude tra la grammatura, all’interno della trama, dei semi da piantare. Un ulteriore simbolo di nuova vita. Un viaggio che ricomincia da qui.


Qualunque – Farmaci (Costello’s Records)

 

L'immagine può contenere: il seguente testo "Mozzicone FARMACI Mafalda Verdeacqua Razzomissile Diversivo COSTELLO'S QUALUNQUE"

Un QR code da scannerizzare, una simil carta Pokemon, un piccolo testo dalle sembianze di un manoscritto. Luca Qualunque, dopo l’uscita di Farmaci, lo scorso Autunno, ci entrare all’interno di un Gdr creato ad arte dove paure da combattere e mostri da uccidere sono pezzi di un’esistenza da lasciare in disparte. Soluzione assurdamente incredibile. Soluzione che stupisce quando oramai nulla, o quasi, stupisce più. Ma veniamo alle canzoni di questo Farmaci. Un synth pop emozionale dove poesie urbane post adolescenziali parlano di tempi infiniti e momenti incerti. Un disco capace di parlare della metropoli che inghiotte e del tentativo di un ragazzo di cercare il proprio punto di contatto, la propria via di fuga dalle intemperie di ogni giorno. Sono cinque canzoni per l’appunto. Molto ammiccanti e contemporanee. I suoni ricreati rimandano, a tratti,  proprio alle colonne sonore dei videogiochi a otto bit. Nell’intro di  Mafalda sembra di sentire Super Mario entrare, attraverso la tubatura, nel mondo del sottosuolo. Un risultato davvero apprezzabile sotto molti punti di vista. Le canzoni scorrono e si fanno ascoltare per un album di disagio e di orgoglio nerd dove capacità e passione si uniscono per dare vita a qualcosa di profondo.


Hugomorales – Oceano (Tazzina Dischi)

ALBUM: Hugomorales – Oceano [ Esclusiva IfB ] | IndieForBunnies

Sigle per cartoni animati impegnati che ripristinano l’ironia di fondo in un disco davvero strampalato e lontano da ogni schema prestabilito a ricreare una sorta di bolla d’aria infantile in grado di comunicare esigenze e veicolare messaggi attraverso un uso scanzonato della musica d’autore. Difficile incasellare Hugomorales, all’anagrafe Emiliano Angelelli. Difficile perché attraverso filastrocche sonore il nostro contagia l’etere attraverso un universo fatto di concretezza e nel contempo di leggerezza. Impegno quindi e vaporosità in un oceano fatto disco che colpisce per fruibilità pop e suoni d’autore disincantati, ma efficaci. Oceano è un concept album sul mondo marino. Un rapporto costante con l’uomo che diventa metafora di vita attraverso pezzi come La pesca degli umani, Feroce, In piedi sulle pinne, Il canto delle balene che riescono a ricoprire spazi necessari per comunicare attraverso un uso sempre nuovo della parola. Hugomorales riesce nell’impresa di unire l’ironia e l’impegno grazie ad un disco intelligente e carico di una forte dose pungente di sarcasmo contemporaneo.


InO – Casa Anastasia (Autoproduzione)

album Casa Anastasia - InO

Immaginifico cantautorato di sostanza che racchiude al proprio interno un indie pop che si affaccia ad una contemporaneità che non tralascia il passato, ma piuttosto prende come punto di partenza i ricordi del nostro io per esprimere al meglio una poetica fatta di vissuti e situazioni che non torneranno più. Il primo disco solista di Andrea Sella, musicista vicentino, già con Goodbyevisa, è un concentrato d’autore che si permette, in parte, di uscire dagli schemi contemporanei per intrecciare momenti solari ad altri più introspettivi nel ricreare un’unica passione nei confronti di pezzi di storia musicale qui racchiusi a dipingere un vortice di veridicità assoluta. Sono polaroid, sono immagini, storie dentro altre storie, momenti che partono dal cuore e si soffermano nel descrivere la realtà che circonda lo stesso cantautore. Da Tu fino a Ciao passando per Andiamo a Venezia e Cometa il nostro ci regala una prova ben strutturata che di getto costruisce emozioni ascolto su ascolto.


 

Moonlit Station – Daydreams (Sign-Pole Records)

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Dream pop d’eccellenza che scava fagocitando la notte intessendo trame di sapori d’altri tempi e intenso bisogno di costruire e costituire spazi di armonia concentrica in grado di attraversa spazio e tempo. I Moonlit Station confezionano un dischetto niente male. Omogeneo quando basta per darti la sensazione di entrare all’interno di un paradigma ben definito e marchiato. Eterogeneo quanto basta per dare un senso ad introspezioni che si perdono all’interno di melodie coinvolgenti di gente come Radiohead, Portishead, Amycanbe per un risultato finale sopraffino che rende le stelle notturne un’importante segno distintivo del nostro io. DayDreams è un sogno ad occhi aperti. Un percorso particolare di sudore e redenzione che rende palpabile la malinconia, ma nel contempo dona quadri vividi di una bellezza del tutto personale. Bravi.


RosGos – Lost in desert (Area Sonica Records)

RosGos – Lost in the Desert | Recensione | SENTIREASCOLTARE

Inquietudini sonore sul cammino della vita per un disco pieno di gradualità e ricco di rimandi ad un folk americano che abbraccia con sostanza disincantata Neil Young, Bon Iver, Fleet Foxes, Iron & Wine senza tralasciare la terra d’Albione e i suoi menestrelli solitari. L’album di RosGos, all’anagrafe Maurizio Vaiani, racchiude perle di mirabile bellezza. Un album carico di appeal emozionale che non tralascia i momenti più intimi per vibrare all’interno di un contenuto solido e ricercato, un contenuto che si evince in tutte le tracce dal nostro proposte. Si corre veloci, da Free to weep fino a 17, passando per le riuscite Telephone song, Sara, Lost, Misery a raccontare avventure introspettive che sfociano in meraviglia da percepire traccia su traccia.  Lost in the desert abbraccia un pensiero, un proprio stare al mondo e nell’attenzione del momento riscopre il desiderio sempre acceso di partecipare a qualcosa di più grande in una visionaria realtà ricreata in musica pronta a stupire attimo dopo attimo.


Gianluca Testa – Nomade digitale (Autoproduzione)

album Nomade digitale - Gianluca Testa

Poppettino ben congegnato, in un sodalizio con la canzone d’autore italiana e intriso di riferimenti al mondo contemporaneo, per il disco di Gianluca Testa. Un disco cantautorale che lascia spazio ad incursioni di facile appeal per un’ironica e fresca visione del mondo qui raccontata come ponte tra passato e futuro e snocciolata a dovere attraverso canzoni che parlano di quotidianità, di amori, di giorni che possono sbocciare e di altri da ricostruire. Ci sono pezzi come Zu, Cronopio, Riflessologia plantare, Giappone che scherzano e si ritrovano nelle parole. Un sorriso aperto e uno sguardo verso il futuro per una cosmopolita visione del mondo che ritrova nella libertà un punto di contatto con qualcosa che da sempre ci portiamo dentro. Nomade digitale è un disco che si beve in una sorsata, un album che parla, con ironia, di viaggi e di tempi, di nuove cose da raccontare e di felicità da costruire.


I disconosciuti figli di – Frank, i sognatori e altre storie (Autoproduzione)

Streaming: i disconosciuti figli di - Album - Frank, i sognatori e ...

Genuina autoproduzione masterizzata e personalizzata in tempi di corona virus a rimarcare aspetti prettamente lo-fi per un album che sfiora il classico cantautorato in rock accompagnato da un’introspezione coraggiosa che incide panorami pop di facile appeal e bisogno sempre nuovo di partecipare al coro di chi rimarca le proprie radici e affonda il proprio pensiero in un’epoca che non c’è più. Nella prova dei I disconosciuti figli di ci sono polaroid invecchiate, ma nel contempo vivide immagini che parlano in modo semplice e organizzato della costruzione di un mondo che non cede posto alla perplessità, ma piuttosto si incammina in un tortuoso sentiero a raccontare di questa e altre peregrinazioni. Frank, i sognatori e altre storie è un disco che si specchia e non delude, un album ben organizzato, accompagnato da un presente violino a tessere trame colorate che ricordano Fleet Foxes, Nick Cave, Grizzly Bear per un insieme di luce e ombra a sottolineare ancora, punti fermi e traguardi da raggiungere.


Le fasi – Edèra (Alka Record Label)

Le Fasi: Edèra | Recensione disco - Blog della Musica

Introspezioni sonore che sfociano nel miglior pop melodico ad intessere egregiamente trame strumentali incastonate in racconti di vita che vogliono lasciare il segno, vogliono dire e raccontare qualcosa che possa rimanere. Le fasi, band napoletana, attiva da circa otto anni, intrappola le emozioni del momento per destrutturarle a dovere in pezzi che mescolano dialetto e lingua italiana in un sodalizio di facile appeal, in un sodalizio mai restrittivo, ma che apre ampiamente gli spazi distruggendo schemi preimposti e veicolando attenzione e cura per i particolari. Il singolo Via Roma racchiude forse al proprio interno l’intero obiettivo del disco e cioè quello di creare un ponte tra tradizione e innovazione senza tralasciare e dimenticare ascolti interiorizzati e del tutto personali. Edèra è un album forte che si aggrappa alla vita con tenacia, un disco che amplifica forze interiori ascolto su ascolto per un risultato d’insieme davvero interessante.