Qualunque – Farmaci (Costello’s Records)

 

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Un QR code da scannerizzare, una simil carta Pokemon, un piccolo testo dalle sembianze di un manoscritto. Luca Qualunque, dopo l’uscita di Farmaci, lo scorso Autunno, ci entrare all’interno di un Gdr creato ad arte dove paure da combattere e mostri da uccidere sono pezzi di un’esistenza da lasciare in disparte. Soluzione assurdamente incredibile. Soluzione che stupisce quando oramai nulla, o quasi, stupisce più. Ma veniamo alle canzoni di questo Farmaci. Un synth pop emozionale dove poesie urbane post adolescenziali parlano di tempi infiniti e momenti incerti. Un disco capace di parlare della metropoli che inghiotte e del tentativo di un ragazzo di cercare il proprio punto di contatto, la propria via di fuga dalle intemperie di ogni giorno. Sono cinque canzoni per l’appunto. Molto ammiccanti e contemporanee. I suoni ricreati rimandano, a tratti,  proprio alle colonne sonore dei videogiochi a otto bit. Nell’intro di  Mafalda sembra di sentire Super Mario entrare, attraverso la tubatura, nel mondo del sottosuolo. Un risultato davvero apprezzabile sotto molti punti di vista. Le canzoni scorrono e si fanno ascoltare per un album di disagio e di orgoglio nerd dove capacità e passione si uniscono per dare vita a qualcosa di profondo.