OKIEES & PIPPO DELBONO – RAGEEN VOL. 1 (Kappabit)

In uscita il cd di “Rageen vol.1”del collettivo Okiees, con la partecipazione di Pippo Delbono - Oltre le colonne

Apoteosi trasversale ricca di rimandi ad un concept a quattro dimensioni dove il potere della musica si sposa con le sensazioni uniche e in divenire di un costrutto emozionale capace di intessere trame che vanno oltre ogni aspettativa. Questo Rageen Vol.1 è un intenso viaggio di trasformazione e vissuti che percepisce i cambiamenti del nostro tempo e costringe l’ascoltatore ad entrare in un mondo in continuo mutamento. Opere d’arte, un libro cartonato a corredo, scritti, parti di un diario di vita, intrecci sonori, voci narranti, perpetuare e tentare di comprendere i mutamenti, intensificando il racconto, costruendo la bellezza all’interno di una meraviglia caratterizzata da un costante ingegno che diventa forza preponderante per dipingere l’idealizzato rendendolo concreto. Gli Okiees, con la partecipazione straordinaria di Pippo Delbono, riescono a creare qualcosa di unico e straordinario, unendo la performance interiore con qualcosa di altamente totale nella sua completezza esteriore. Un disco, un libro di pregevole fattura, video e ancora poesie a recitare un mondo in dissoluzione dove gli ultimi diventano protagonisti essenziali e vitali legati da un filo sottile che diventa anima pulsante in grado di interagire con l’universo circostante. L’album degli Okiees è sudore nella disperazione, avanguardia pionieristica, enorme capacita visionaria nel condensare momenti che non torneranno più.


Umberto Petrin – Everybody dance (Niafunken)

Everybody Dance - Musica Jazz n.855 (febbraio 2022) - Musica Jazz

La musica di Bernard Edwards rivisitata a dovere e per l’occasione imbrigliata all’interno di una favola jazz di indubbia valenza ad intrecciare passato e futuro in un labirinto cosmico di immacolato savoir-faire emozionale. Un omaggio, un tributo ad un pezzo d’infanzia dello stesso compositore che qui rivive con piglio sbarazzino, ma nel contempo rigoroso, a stabilire un nuovo confine invalicabile dove l’avanguardia si sposa con la disco e con il funk. Il risultato d’insieme è davvero esclusivo nella sua totalità. Una musica dichiaratamente scomposta e personale riesce ad entrare facilmente nelle corde dell’ascoltatore meravigliando e stupendo, incentrando meccanismi colorati e rodati con l’improvvisazione che in simultanea non distrugge, ma ricrea, unisce, immortala. Everybody dance profuma di miracolo. Un album che si identifica con le peculiarità cangianti dei nostri giorni pur conservando una connotazione storico musicale ridisegnata, nel tentativo, forse unico e riuscito, di trovare, nel tempo andato, nuove forme di espressione.


Claudio Milano’s end friends (La bobina di Tesla) – ManifestAzioni live 2011/2023 (Music force/Egea Music)

ManifestAzioni Live 2011-2023

Sperimentazioni in chiave live acquisiscono vigore e potenza nel condensare un suono che si sposa egregiamente con una world music fatta di vocalizzi altamente impattanti, suadenti e magnetici. Claudio Milano, grande ricercatore vocale, ci accompagna all’interno del suo mondo geometrico fatto di stanze dove le architetture vocali diventano parte essenziale e unica nel selezionare geometrie utili nel perpetuare significati che diventano sfaccettature preziose ad arricchire di sfumature necessarie un disco inglobato nel coronare una carriera rara e generosa. Sedici dischi all’attivo e quel bisogno sempre vivo di mescolare generi su generi senza confine alcuno. Un album che odora di libertà sospinta che trova, nei risvolti e negli anfratti celati, una strada d’avanguardia che ci può indicare la via.


Simone Sims Longo – Paesaggi integrati (Esc.Rec.)

Paesaggi integrati

Apoteosi del costrutto che renda questa un’opera in divenire scolpita nell’universalità dei significati ad incidere di modernità contrapposizioni sonore che spaziano di genere in genere per un’avanguardia magnetica e capace di edificare momenti davvero esaltanti. Il disco di Simone Longo raccoglie la forma mutevole del tempo,  incapsulando, in avveniristiche composizioni, la musica sintetizzata e minimale con l’elettronica siderale dei movimenti precursori dei suoni digitali degli anni settanta. Un’unione unica e cangiante che rende questo progetto un caleidoscopio invitante in bilico tra bisogno di andare oltre e quella sensazionale decostruzione futuristica mai sazia del domani. Paesaggi integrati è un album che conosce il senso materico delle cose. Quel senso che accomuna l’insieme del nostro esistere e che cerca, soventemente, un passaggio unico nel labirinto magmatico che ci troviamo ad affrontare, giorno dopo giorno.


Michelangelo Decorato/Andrea Lamacchia/Marco Zanoli – Flow (ABEAT Records)

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Flusso magmatico e continuo di percezioni jazz ultraterrene che profumano di lontananza, di abbandonato, a riscoprire, attraverso l’improvvisazione, un proprio mondo in divenire. Manipolazioni digitali e sintetizzate a dovere riescono nel tentativo di dare un tocco di modernità al tutto all’interno di un ricerca/suono che fa della costruzione e della sintesi punti cardine su cui inglobare nuovi e multisfaccettati significati. In questo Flow si gioca molto sulle note pianistiche e sui tocchi di batteria preponderanti a far da contraltare. Elementi sensoriali che si mescolano danno vita ad una visione d’insieme che si respira in concentrazioni atmosferiche ricreate e mai lasciate al caso. Suoni che provengono da altri mondi, riverberati, interconnessi. Soma, Damasio, Flow, You can, Fenyman, Drift sono solo alcuni dei momenti più riusciti di un disco che deve essere respirato, nella sua totale eterogeneità.


Aldo Di Caterino – Amorè (ABEAT Records)

Musica da colonna sonora meditativa che fa pace con tutto ciò che portiamo dentro e contribuisce a dare vita a qualcosa di egregiamente commovente e impreziosito da contrappunti sonori in grado di perpetuare significati che trovano nell’amore per la musica il significato più alto del nostro stare al mondo. Il disco di Aldo Di Caterino, impreziosito dalla chitarra classica di Nando Di Modugno, occupa spazi di bellezza attraversando mondi da oriente a occidente incapsulando energia mistica a ritrovare la strada che riporta a casa. Una meraviglia da percepire, da fare nostra, ad incontrare il classico e il contemporaneo in una ricerca stilistica di gran classe ed eleganza che emoziona e non tradisce le aspettative. Nove pezzi tra musiche originali e interpretazioni di musicisti del calibro di Ralph Towner, Hermeto Pascoal, Pat Metheny,  per una poesia in musica che sfida i canoni estetici, nel tentativo, riuscito, di colorare, attraverso una personalissima visione, un mondo in divenire.


Gaetano Duca – Bugiardi (ABEAT Records)

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Funk sovrapposto al pop e perennemente in bilico tra profumo di anni settanta e una contemporaneità capace di scoperchiare il tempo in cui viviamo. Gaetano Duca ci regala una prova brillante che spazia nel jazz quando deve cercare di trovare una sorta di unione con tutto ciò che può essere diverso, quando i classici suoni e i ritmi orecchiabili non bastano per comunicare nuovi significati. In questo Bugiardi c’è groove, c’è tecnica, c’è un sostegno invidiabile. Lo spazio per il superfluo è annientato per lasciare posto ad una sostanza ispirata a dovere. Si sentono echi dei Calibro 35, di polizieschi perduti in qualche videocassetta lasciata alla polvere del tempo. Si percepisce anche un’originalità mai banalizzata che si sposa con un risultato d’insieme ottenuto in grado di dar forma ad un disco davvero eccitante, fresco e ricco di sfumature invidiabili.


Amato jazz trio – Keep straight on (ABEAT Records)

Amato Jazz Trio pubblica il nuovo disco Keep Straight On per Abeat Records

Sesto lavoro verticale a soppesare l’eleganza concentrica di un fiume perennemente in piena con il profumo delle note di colore che imprigionano la sensazione persistente di magnetica visione che va oltre le consuetudini. Nuovo album per l’Amato jazz trio a comporre, con solida struttura iridescente, parallelismi quotidiani che diventano contrappunti sonori nell’intavolare dialoghi profondi che si fanno unione, commistione di più generi. La batteria alle volte suona dritta, quasi fosse rock, sostenuta da elucubrazioni che diventano inevitabilmente jazz ad imbrigliare nella tecnica ricercata la chiave di volta di un disco dipinto con i raggi delle note in divenire. In Keep straight on si assapora però il gusto di una musica che sfida i confini abbracciando sensazioni europee affacciate sul Mediterraneo a riscoprire il senso profondo di un legame particolare con tutto ciò che lo stesso trio respira. Sono quattordici tracce che capovolgono la realtà per un album cangiante, a tratto sensazionale.


CASTA – Noise in the hood (Autoproduzione)

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Progetto ricco di spunti e sfumature quello di CASTA, all’anagrafe Alessandro Castagnoli, qui coadiuvato da Giorgio Caiazzo, nel raccontare, con leggerezza, un mondo, un universo che non si chiede troppo, ma che cerca un posto da occupare, nel variegato panorama della musica contemporanea. Si mescola per necessità, si ambisce a creare una costruzione d’insieme che denota freschezza e immediatezza coinvolgente. Una naturalezza che trova, nel concetto di libertà, la chiave per scoprire attitudini sempre nuove e diverse, momenti dichiaratamente pop sfumati inevitabilmente da un’elettronica che si fa jazz, r’n’b, hip hop e sintetizzata quanto basta nel dare vita a qualcosa di straordinariamente solare, di reale e cangiante. Sono otto pezzi che scivolano come drink estivo. Un bagliore necessario a dimenticare le tempeste quotidiane per un disco di ricerca che ha il profumo della strada. Un album carico di energia viscerale.


La Jovenc & Nei Shi – Gardenia/Ten contemporary songs in homage to Billie Holiday (Sonicabotanica/Resisto)

La Jovenc & Nei Shi: Gardenia - Ten Contemporary Songs In Homage To Billie Holiday - 2023 - TuttoRock Magazine

 Omaggiare nomi di un certo spessore come in questo caso Billie Holiday non è certo impresa facile da intraprendere, si rischia di cadere, di essere troppo standardizzati e banalmente retorici. La Jovenc & Nei Shi con questo disco intraprendono l’impresa di andare oltre l’immaginato mescolando le carte in tavole e trovando nella sperimentazione un punto di raccordo con il passato. Un bagliore esemplare di luce oltre l’oscurità partendo dalla gardenia, fiore tanto caro alla grande cantautrice. Un fiore di immortale profumo e bellezza che rivive grazie ad un esemplare tentativo di dare un senso alla particolarità intrinseca del suono creato. Lady Day, tra le massime esponenti del jazz e del blues che la storia ricordi, qui viene narrata attraverso l’emblematica visione d’insieme che raccoglie alcuni tra i suoi più grandi successi riammodernati e destrutturati. Dieci canzoni. Due musicisti Giovanni Dal Monte e Alessandro Petrillo. Nel mezzo una passione che si spinge oltre la consuetudine trasformando la raffinata poesia in un raccontare tracciati di vita che hanno segnato la musica per come la conosciamo.