ALECO – Gli amori alle stazioni (Music Force/Egea Music)

Una sorta di regalo natalizio da parte di ALECO che nella sua nuova prova invernale ci dona un album che ha il sapore di tutto quel tempo che passa e a cui non sappiamo dare un nome. Un disco di cantautorato moderno che non disdegna il passato, trovando, nelle inquietudini del nostro vivere, il senso dell’assenza, il bisogno sempre vivo di ricucire i rapporti perduti. Gli amori alle stazioni suona fresco e frizzante. Dentro a questo insieme di canzoni possiamo trovare una bellezza primordiale e genuina di musica d’autore che riesce a conquistare il cuore grazie ad una semplicità di fondo ben congegnata e ben scritta. Sfumature, sensazioni ed emozioni sono le armi necessarie per comprendere una poetica che non si risparmia e che trova in pezzi come la title track, I fantasmi, Bella, Occhi, un punto di svolta necessario e soprattutto carico di quella leggerezza improvvisa che ha il profumo del ricordo.


DeaR – Mon Turin (Music Force/Egea Music)

Mon Turin

Questo è un disco complesso e stratificato. Un album creato da una persona che non poteva permettersi un pianoforte e i suoi, allora, gli hanno regalato una chitarra. Un insieme di pezzi nati dopo dodici anni di gestazione che trovano nell’amore per Torino e per la composizione un parallelismo unico e un insieme emblematico di sfumature, gesti, momenti che non torneranno, forse, mai più. Sono le impressioni qui che contano e il lavoro fatto da Davide Riccio, in arte DeaR, è un insieme di ambientazioni sonore che spaziano da suono a suono, destabilizzando e perpetuando una completezza di fondo che stupisce ascolto su ascolto. Difficile da incasellare questo lavoro, ciò che traspare è una bellezza di fondo che si apre alla meraviglia e che trova, nel particolare mai banale, il senso più profondo di un viaggio senza fine.


BATTISTA – La fame nera (Autoproduzione)

BATTISTA: "La fame nera" recensione

E andiamoci giù pesante, senza però farci male. Attraversiamo le giornate andate chissà dove per ricostruire ambienti sonori in decomposizione. Ricomponiamo i cuori a pezzi, i cuori spezzati, le valvole intercambiabili delle nostre connessioni, per formare, nelle bolle della nostra anima, la parte mancante, ciò che aspettavamo. BATTISTA, all’anagrafe, Pierpaolo Battista, ci consegna un disco fatto di introspezioni sghembe da cameretta elettrificata in cui parcheggiare i rapporti andati a male per stabilire una sorta di confine che si estende lungo gli argini della nostra esistenza. La fame nera è uno scherzare con le parole, ma non troppo. La fame nera è una condizione sociale di degrado e abbandono, ma anche di vita e speranza. C’è una forte dicotomia all’interno del titolo dell’album, ma nel contempo contrapposizioni lessicali le possiamo trovare all’interno di un disco che si muove in territori fatti di luci ed ombre per un risultato d’insieme che trova nel cantautorato alternativo il proprio sentire sincero.


 

RogoredoFS – Retrovie dello stato (Autoproduzione)

ROGOREDO FS - Retrovie dello stato - Radiocoop

Rock targato ’90 che si ispessisce grazie ad un uso contaminato di un alternative mai banale che si sposa in simultanea con un bisogno essenziale, ironico, suadente e maledettamente contemporaneo di comunicare qualcosa. I RogoredoFS riescono a creare un album dal suono rockeggiante senza disdegnare una componente psichedelica che permette loro di spaziare sapientemente riuscendo a non apparire stucchevoli e senza abbracciare quel già sentito tipico di produzioni come questa. Retrovie dello stato è un EP puro, diretto e immediato. Ci sono si stratificazioni ed espedienti del tutto originali, ma la forma e la sostanza è patrimonio di uno stile che trova nella rappresentazione naïf il proprio punto di fuga. Da Narcan fino a Psicosociale, passando per Pappagalli, Rettiliani e Mercanti i nostri intascano una prova sicuramente solida che apre la realtà e il tempo a ciò che verrà nel futuro prossimo. Bravi.