LEON SETI – Grimoire (Autoproduzione)

LEON SETI - Grimoire testo lyric

Ricucire le ferite di un tempo passato attraverso una musica capace di condensare pop ed elettronica all’interno di vaporose costruzioni mentali perennemente in bilico tra passato e futuro, tra ciò che c’era e ciò che ci sarà in una sostanziale trasformazione simultanea che oltrepassa i confini del tempo per come li conosciamo. Il secondo disco di LEON SETI è un’ingegnosa visione popolare che veicola il traffico dell’anima attraverso conturbanti giochi musicali che brillano di luce propria. Grimoire è un libro di magia che si trova all’interno di una foresta onirica. Nel disco ci sono fate e folletti, elementi che si sposano con la natura circostante, ma nel contempo si da importanza anche al peso che ogni persona porta con sé cercando un ponte, un legame tra mondo di finzione e mondo reale. Quello che ne esce è un disco davvero particolare, a tratti sperimentale, capace di coniugare diversi momenti che non lasceranno indifferente l’ascoltatore.


DEUT – From the other hemisphere (Autoporduzione)

DEUT - CHERRY ON TOP testo lyric

Sovrapposizioni sonore, stacchi psichedelici, momenti di rara introspezione, pensieri che penetrano la carne, intessono trame, catalizzano l’ascoltatore e colorano l’oscurità che avanza con tocchi personali e originali. Torna DEUT dopo tre anni con un disco composto da dieci tracce che sono principalmente un bisogno interiore di scavare nel didentro, di guardare un interno, tralasciando l’intero e perpetuando un’idea di origine crepuscolare dalla quale far scaturire un’eleganza sempre presente. From the other hemisphere diventa intimità capace di delicate visioni che si spostano con facilità in una sorta di alternative rock con incursioni nell’ambient, un tocco di psichedelia e una formidabile potenza che profuma di bellezza e meraviglia. Da Cherry on top fino a Sweet till you die passando per He gets fired, Replace the sun, Bloom, il nostro conferisce linfa vitale e personalismo ad un genere capace di costruire sostanza ed emozioni ad ogni ascolto.


Nuju – Clessidra (Manita dischi)

Clessidra

Si assapora lontanamente la world music nel disco dei Nuju. Esistenze che incrociano un rock mai banale contaminato dal bisogno sempre vivo e reale di rendere il mondo in cui abitiamo un posto senza limiti e confini. Qui si gioca, si immagina, si crea e si ama. I Nuju pensano ad una terra capovolta. Una clessidra da girare per ribaltare il sud del mondo con il nord del mondo, un modo unico e originale di provare a sperimentare, anche solo per un momento, una sorta di cambiamento epocale. Chiari riferimenti a radici folk si amalgamano ad un’essenza del tutto personale, istrionica ed ironica, divertente a tratti, capace di far riflettere in altri momenti della produzione. Clessidra racchiude il gioco della vita. Un gioco da capovolgere all’infinito. Una giostra anticonvenzionale dove noi siamo chiamati a danzare il ballo dell’esistenza grazie al nostro esserci oltre ogni cosa. 


Il silenzio delle vergini – La chiave di Berenice (Resisto/I dischi del minollo)

Dark wave fuori controllo per il quarto album della band bergamasca ad intessere movenze che prendono lo stomaco e attanagliano l’ascoltatore grazie ad un saliscendi emozionale che trova nell’estremo bisogno di interiorizzare il momento la chiave di volta di un’intera produzione. Quarto album che cattura e non distrae. Tiene bene incollati e cerca, nelle tempeste dell’esistenza, una parte di terreno fertile da conquistare attraverso canzoni che scavano nel profondo e provano, grazie ad un’integrità mai celata, di penetrare la carne fino all’anima. Sono dieci pezzi che parlano di vita e di morte, parlano di rapporti e di persone, delle loro esistenze, del loro esistere oltre ogni stereotipo quotidiano. Quello che ne esce è un affresco carico d’amore nei confronti di un suono e di una ricerca testuale che non smettono di migrare verso territori lontani. Un album vero e tangibile che parla di vissuti e compartecipazione, di tristezza e luce.