-FUMETTO- Alessandro Romeo/Alice Socal – Il fratello di Jurgen (Canicola Edizioni)

Titolo: Il fratello di Jurgen

Autore: Alessandro Romeo/Alice Socal

Casa Editrice: Canicola

Caratteristiche: 24 pagine, b/n, 17×24

Prezzo: 8 €

ISBN: 9788899524210

 

Il fratello di Jurgen è una fumetto a quattro mani, una storia, un momento indissolubile e veloce che accosta per ossimoro lampante le vicende sinuose elegantemente acquerellate di una natura, una campagna, una vita di paese e nel contempo la comunicazione all’interno di ambienti virtuali dove il sesso tramutato in amore dal tempo che passa accenna ad una bellezza in divenire per contrasto.

I colori di Alice Socal costruiscono tavole melliflue da istantanea polverosa mentre i testi sintetici di Alessandro Romeo, spesso in tedesco, danno un senso, seppur nella loro brevità, di straniamento e incredulità, passando con facilità insospettata nel variare dei toni che accennano a costruire lampi di luce contaminata dalle pennellate presenti.

Città e paesi, sesso e amore, morte e vita, tutti grandi temi rappresentati in uno scorcio essenziale e compresso. L’opposizione letteraria rappresentata e soprattutto quella tavola centrale di cornici e fotografie si fanno fulcro importante, un passaggio necessario che porta alla trasformazione di noi stessi, partendo da quello che siamo, senza rancori, ma con un bisogno quasi metafisico di coniugare istinto e ragione sempre e comunque.

In ventiquattro pagine ci sono più cose di quanto uno possa immaginare, Il fratello di Jurgen, edito da Canicola nella collana Henry Darger, trasforma una giornata qualsiasi in uno scavare psicologico nella mente umana del protagonista, un istante quindi, un momento che si fa passaggio tra passato e modernità attraverso un ritmo disteso di vita quotidiana.

Per info e per acquistare il fumetto:

http://www.canicola.net/il-fratello-di-jurgen/

Audiosfera – Ogni cosa al suo posto (Believe)

Album d’esordio per gli Audiosfera, canzoni che si inerpicano in un cantato poetico alla Marlene Kuntz per esplodere in potenza controllata attraverso le energie di un’elettrica che si dilata e cosparge al suolo pezzi di luce inebriante. Gli Audiosfera nella loro semplicità testuale riescono nell’intento di dare voce ad uno spaccato quotidiano dal sapore malinconico e sfuggevole grazie all’attenzione per gli arrangiamenti e grazie anche ad uso poetico delle parole che in qualche modo apre alla possibilità di far respirare concetti costruendo piccole architetture che ben si comprendono in pezzi come Ogni Cosa, Zoe, Ago nel cuore o Tempesta fino a conglobare in quel finale lasciato a La vita che vorrei capace di consumare come fiamma accesa quello che resta di noi. Ogni cosa al suo posto è un atto d’amore verso ciò che ci circonda, una ricerca di un appiglio, lassù tra gli apici del mondo da dove poter guardare con occhi nuovi una realtà che a volte comprime e a volte ci cancella, un insieme di canzoni pop curate che non passano di certo inosservate.

Monkey Onecanobey – Moco (JAP Records)

Disco fumettistico pieno di rimandi ad un mondo onirico e fantasioso ricco di colore e psichedelia lisergica pronta ad inglobare le elettricità e le sulfuree presenza di un rock sporcato ed eccentrico che vede una beat box comprimersi fino a lasciar sviscerare a colpi di hip hop un rock oltraggioso e di certo originale. I Monkey Onecanobey sono un duo davvero sperimentale e particolare, due ragazzi amanti di una musica in primis fatta con il cuore e sviscerata al suolo in modo inusuale, grazie ad un amore per sonorità d’avanguardia e quegli incrociatori sonori che vanno dai White Stripes fino a i Black Keys passando per i Beatles prodotti da un anacronistico Puff Daddy. Moco è un disco di una caratura davvero importante, un album che permette ai nostri, attraverso le otto tracce prodotte, di garantirsi un posto tra le migliori uscite di questo periodo, tra l’instabilità del momento e il desiderio di gridare sempre e comunque il proprio credo.

Mike Messina – Intorno a me (Autoproduzione/Tunecore)

Album cantutorale e introspettivo che parla di umanità condivisa e ricerca di un proprio posto nel mondo dove stare, tra gli anfratti cuciti addosso come ali di cera e bellezza espressa in pezzi che non passano di certo inosservati, ma si distinguono per capacità nella stesura dei testi e poetica utilizzata al momento giusto. Quello di Mike Messina è un disco che arriva a trentasei anni, canzoni scritte nel tempo e inglobate all’interno di una scatola chiamata Intorno a me che racchiude le essenze di anni e anni di testi e musiche, eccezionalmente espresse nell’immediatezza del momento, nel richiamo di un tempo che di certo non c’è più. Ed ecco che il nostro sente il desiderio interiore di entrare in contatto con un qualcosa a cui non riesce dare un nome, quel qualcosa che si chiama vita e che ben traspare nell’intera produzione, tra l’ermetismo di Battiato e la scioltezza di un Dalla migliore Mike Messina intraprende la strada in salita del poeta solitario con un buon risultato d’insieme che si respira istante dopo istante, secondo dopo secondo in questa prova d’esordio.

Folkstone – Ossidiana (FolkstoneRecords/Universal)

Mutare forma, inventarsi, captare le sfaccettature dell’ossidiana, vetro vulcanico in divenire che racchiude al proprio interno le ere, il passato, il tempo che fugge, si consuma, cambia. I Folkstone ormai hanno raggiunto un livello musicale e di maturità invidiabile tanto da poter imprimere nella scatola dei ricordi bellezze sopraffine di un qualcosa che comunque resta ricerca, tentativo, ambizione per un disco, il loro nuovo che non chiude la porta al passato, ma la amplifica rendendo i racconti di vita presenti all’interno delle tredici canzoni un punto d’ancoraggio sicuro e condiviso. I testi e la voce sono in primo piano e le contaminazioni presenti si fanno sempre più tangibili e reali, canzoni come l’apertura scoppiettante di Pelle nera e rum, passando per la potenza di Scintilla o la storia di Anna, la bellissima Asia e il finale affidato alla title track sono solo alcuni episodi importanti di uno spaccato esageratamente preponderante e che non passa sottotono. I Folkstone si confermano una realtà alquanto florida nella nostra penisola, un gruppo che riesce ad incastrare le peripezie del metal con la melodia del folk in un abbraccio mutevole che sa perennemente di rinascita.

Almacanta – Revive (Autoproduzione/Tunecore)

Disco notturno e suadente che incontra le sofisticazioni del jazz e le incrocia alla musica pianistica e d’autore in un vortice di scintille distese al suolo che possono derivare da una bellezza senza fine. Lo strumentale rende il nuovo degli Almacanta  un album importante sotto molti punti di vista. Musica che apre l’atmosfera e si siede proprio là dove tutto è iniziato rivivendo ricordi, attimi, esecuzioni, in un concentrato d’amore per la musica che vede il duo Solinas/Zingone tessere ancora trame da sogno produttrici di vita continua. In questo Revive le canzoni sembrano avere tutte una loro collocazione, un posto nel mondo dove vivere, ci sono attimi meditativi introspettivi, altri più coinvolgenti, ma tutto sembra restare in equilibrio con il bagliore di una luce che ammalia e circonda. Sono nove pezzi che aprono all’anima e rivivono parti centrali di un racconto senza fine, un album davvero ricco di spunti questo che non segna soltanto una maturità artistica del duo, ma con velato savoir-faire colloca proprio la coppia in musica sul palcoscenico di una vita che li vuole ancora protagonisti di un suono e delle sue particelle elementari.

Gianni Pessino – Chasing (Smiling Face Records)

Canzoni d’amore in inglese che racchiudono al proprio interno il segreto della libertà svelata e accolta, integrata in un mondo lontano che in qualche modo si estende nell’appartenenza ad un’essenza inevitabile e concepibile, frutto di ricerca, frutto di una passione per l’arte che trascende il momento e conforta, culla, ama. Il disco di Gianni Pessino è un album frutto di una ricerca che prosegue lungo il corso del tempo, un insieme di canzoni dal gusto retrò, a tratti ritmato, a tratti più meditativo che incorpora le emozioni di tutto ciò che è stato e diventa compendio di una musica scritta nel corso dei mesi che si fa essenza autoriale per ritorni sperati. Butter flies apre verso Once e si estende in sonorità che pongono la propria presenza in pezzi come Reflection o Over you per nove canzoni che tratteggiano l’animo sognatore dello stesso artista. Grazie a questo disco Gianni Pessino riesce nell’impresa di ricreare e mettere in musica le proprie profonde poesie prima nascoste.