Il dEli – Lo stupido che canta (Tunecore)

Molteplicità di strati e di generi che creano architetture sorprendenti per il disco d’esordio di Roberto Deliperi, un album che avvolge per completezza e sostanza tanta e che non ammicca di certo all’indie nostrano, ma ha il sapore di un’internazionalità convinta frutto di unione con il tempo che passa, abbracciando un rock di ampio respiro che sfiora i Pink Floyd, per arrivare ai più moderni e italiani Afterhours e Marlene Kuntz. Lo stupido che canta rappresenta un concentrato di canzoni sedimentate nel tempo e che d’improvviso, dopo esperienza su esperienza, escono dal cilindro dei ricordi, escono così bene che sembra quasi di ascoltare un concept ben congegnato, dando senso ad una visione d’insieme che si fa introspezione e aggancia canzoni come Stefania, London Sun, Blues d’amore o Viaggio dalla terra. Il disco di Il dEli è un multiforme progetto che abbraccia una schiera innumerevole di musicisti, un album davvero interessante in parte acustico, in parte sintetizzato, lasciando fuori il rumore inutile di questa società e facendo parlare ciò che conta veramente e cioè la musica che ingloba e fa respirare.

LeFragole – maremosso (Autoproduzione)

Sound che abbraccia il passato per il nuovo disco del duo bolognese LeFragole, un disco che si dipana lunghissimo lungo le diciannove tracce proposte intessendo rapide trame che sfiorano una musica che fa da ponte con gli anni ’70, Lucio Battisti su tutti e che instaura con l’ascoltatore quasi un live proposto a suon battuto per carpirne estetica, poetica e ironia disincantata che racconta e si fa raccontare in un moto ondoso che non ha il bisogno di dare lezioni di vita, ma piuttosto rende il tutto racconto da ascoltare. Canzoni acustiche si alternano a qualcosa di più movimentato dalla title track passando per RadioAlice, Lacanzonedelsorriso, Lafavoladegliorchi, Destino, Baciabbraccio e l’introspettiva finale lasciata a Ilcuorenonhasempreragione rendono la proposta accattivante e in continuo mutare. Maremosso è un senso perenne di appartenenza e di uscita da un mondo in cambiamento, ci sono i tormenti della vita, le gioie quotidiane e l’ordine delle cose a cui dare sempre un senso nuovo per un duo composito davvero interessante e con quella marcia in più capace di creare sostegno tra il mondo per così dire commerciale e quello più indie impegnato.

Luca Bretta – L’1% (All For Disconnected)

Pop post adolescenziale che mette a nudo l’anima di un giovane poeta e si racconta in amori a sfondo elettronico per un suono che rimanda ad una via di modernismo e fuggevoli carezze per un cantautore che riesce, grazie al successo dei singoli Love Adventure e Basti tu a rinvigorire la formula del nuovo, senza dare nulla per scontato, ma piuttosto proseguendo il cammino prima intrapreso. Luca Bretta è un musicista trentino, ma di origini emiliane, un autore che riesce ad entrare, con parole semplici, all’interno del nostro vissuto con una poesia urbana di sicuro appeal, attraverso un lavoro composito che spazia lungo vari generi e si inerpica tra il cuore e le emozioni più nascoste. L’1% è in primis un disco d’amore anche se non dichiarato, un album che trova la propria forza e la propria direzione da seguire nella quotidianità e nei diluvi di ogni giorno, nell’attimo da vivere e nell’esigenza del tutto terrena di parlare con facilità e limpidezza delle piccole cose che ci hanno fatto diventare adulti.

-LIBRI ILLUSTRATI- Silvia Geroldi/Serena Viola – Haiku. Poesie per quattro stagioni, più una (Lapis Edizioni)

Titolo: Haiku. Poesie per quattro stagioni, più una

Autore: Silvia Geroldi/Serena Viola

Casa Editrice: Lapis Edizioni

Caratteristiche: cartonato, 98 pp., colore

Prezzo: 14,50 €

  ISBN: 9788878745803

La prima cosa che vedi sono gli acquarelli che si fondono in guazzi colorati all’interno di una cornice bianco candida inoltrata nell’immaginario bosco che contorna il nostro viaggiare lontano. Disegni che confluiscono in un concetto, in una semplice bellezza che esalta, rassicura, rende famigliare l’opposizione stagionale e getta il nostro divenire in un vortice di vento arcobaleno delimitando pensieri, forme, frasi, fuori dalla modernità che assale, fuori da questo tempo per come tristemente lo conosciamo.

L’haiku è un componimento poetico ideato in Giappone nel diciassettesimo secolo ed è formato principalmente da tre versi che rispettano lo schema sillabico cinque, sette, cinque avente almeno un riferimento stagionale, un riferimento al mutare del ciclo di vita. Il componimento poetico in sé racchiude al proprio interno una magia arcana, una pace raggiunta da ammirare, condividere e analizzare e proprio il testo edito da Lapis Edizioni è in qualche modo un portare appresso una bellezza che si fa scoperta rasserenante, una forza da cui traspare un vissuto esistenziale carico del senso estetico di una completa visione pregevole nell’assaporare le piccole cose.

Alberi spogli che ritornano vita, foglie gialle da saltare a piè pari, farfalle in dissolvenza che apprendono il colore dell’iride, pioggia che cade su lune baciate dal sole e ancora la neve a rincorrere bambini festanti, animali che inseguono l’istinto e l’amore che sboccia nel petalo di un fiore guardando il giorno dissolversi in una notte oscura, ma sincera. Il lavoro egregiamente svolto dalle autrici è un riempire di senso penetrante i nostri occhi. Le illustrazioni di Serena Viola sono mondi all’interno di altri mondi, spariscono e appaiono, stupiscono ed emozionano in una pittura acquosa che si fa un tutt’uno con la terra da immaginare e che ci gira attorno, rendendo la comunicazione visiva, espressiva e dotata di profonde radici. I testi di Silvia Geroldi, nelle quattro stagioni, sono ispirati invece alla classicità dell’Haiku, mentre la cosiddetta quinta stagione trae spunto direttamente dal gioco, il gioco dei bambini, quegli stessi bambini a cui la stessa autrice dedica laboratori sperimentali su questa tipologia di poesie che sviluppano nei piccoli una consapevolezza intrinseca del proprio vissuto, divertendosi e apprendendo giocando.

Haiku poesie per quattro stagioni, più una è un libro per l’infanzia che ci accompagna all’interno di un paesaggio meraviglioso, uno sguardo attento ed emozionale, una possibilità per grandi e piccini di sperimentarsi con la creazione di versi poetici e l’affacciarsi su di un mondo lontano, antico, fuori dal tempo. Un’analisi leggera del nostro essere poi fa da corollario alle azioni che ormai abbiamo dimenticato, sembra che il meravigliarci non faccia più parte dei nostri bisogni primari, ogni tanto, per precisare spesso, questa sensazione la sento anche io, poi, sfogliando a caso le pagine di libri come questo entro in comunione con qualcosa di più grande, di frammentato, ma unico nella sua grandiosa eterogeneità e comprendo che la natura composita del nostro bilanciamento è racchiusa in un colore che si trasforma in stato d’animo, in un insieme di parole che si fanno fotografie raccontate.

L’arcobaleno. / Costruisce i mondi / da fogli bianchi.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.ibs.it/haiku-poesie-per-quattro-stagioni-libro-silvia-geroldi/e/9788878745803

 

 

 

Project-TO – Black Revised (Autoproduzione)

Le strade si fanno più oscure, non c’è spiraglio di luce e le tenebre che prima sembravano appartenere a qualcosa di momentaneamente distante ora si addensano sempre più inerpicando il muro del suono sotto le profondità della terra in un’altra dimensione, ad ottenere scoperte inimmaginabili, compresse, senza respiro. I Project-TO sono tornati, dopo l’importante disco The White Side/The Black Side già recensito su queste pagine la band si concentra su suoni che passano sotto ai nostri piedi intessendo con il nostro vibrare un continuo scambio di pozioni emblematiche, sfiorando il corpo e dando un senso di ritmo che trova l’energia per continuare all’interno delle nostre sinapsi neuronali profonde. Lo sperimentatore Riccardo Mazza e la videomaker/fotografa Laura Pol contrastano l’atmosfera di potenza controllata, fuori da ogni legame, proseguendo in parte il cammino intrapreso con il doppio già uscito, ma con l’aggiunta di un desiderio concentrico di dare spazio, in questo nuovo album, a visioni sonore intime e suggestive capaci di penetrare la carne e non lasciarti mai più.

Tazebao – opium popoli (Ma.Ra.Cash Records)

Opium Populi

Suoni apocalittici che danno una visione reale di un mondo in distorsione rappreso al muro della vergogna e troppo succube per girarsi e gridare la propria appartenenza contro ogni forma di prevaricazione ostentata. Il primo disco dei Tazebao è un pieno di sonorità che si specchiano sulle molteplicità del momento anche se sembrano provenire da un tempo lontano, fuori da ogni spazio esageratamente creato, alla ricerca continua di un modo di comunicare che si accosta con facilità ai grandi del passato come CSI, CCCP e Area su tutti in una commistione di genere che si sbatte contro l’indifferenza provocando irritazioni che in molti dovrebbero ascoltare. L’oppio dei popoli è la globalizzazione che ci gira attorno, è il nostro essere invischiati nelle tenebre degli oggetti, del possedere che ci rende schiavi di un qualcosa che prima o poi si deteriorerà. Ciò che non muore invece sono gli affetti e i sentimenti, cose che nel substrato coscienzioso dei Tazebao sono linfa vitale per poter ancora sostenere l’intera umanità. Un disco per cancellare l’odio abbracciando culture lontane.