Vea – Posto Fisso (Autoproduzione)

Ironica e arrabbiata Vea partorisce un disco che parla di quotidianità a non finire attraverso una musica d’insieme  che si espande in un EP di sei tracce dove le questioni di ogni giorno si fanno presenza costante nel raccontare una parte personale di vita che in qualche modo ci riguarda da vicino. Le funamboliche interpretazioni vocali fanno da contraltare ad una base ritmica e strumentale davvero interessante che non si ferma al già sentito, ma piuttosto incasella attimi originali che tralasciano gli assoli classic rock per imbrigliare il tutto in un’indipendenza di fondo davvero interessante sotto molti punti di vista. La figura della donna centrale quindi da Mobbing fino a Tutto di me passando per pezzi come Lobotomania e Party è essenziale per capire la poetica della nostra Vea. Canzoni strutturate e ben congegnate danno valore a significati odierni, cercando uno spiraglio di luce dominante dove luce non c’è in una profonda comunione con i sentimenti che aleggiano nell’aria e trasformano la vitalità espressa in concetti chiari e del tutto condivisibili.

Renanera – ‘O Rangio (iCompany)

album RENANERA - 'O Rangio - Renanera - 'O Rangio

Poesie da mondi lontanissimi dove il vociare nei rioni incontra il cielo azzurro, il mare in fondo a decidere destini, inglobare speranze e cantare ancora un’ode alla vita che non vuole finire mai. Etnica mescolata all’elettronica, antico e moderno, culture che si fondono e danno spazi di realtà al mondo che ci circonda inglobando l’attesa e raccontando  delle piccole cose che fanno grande l’universo. ‘O Rangio è un raccontare intrinseco materico di quel che esiste in Basilicata, in una fusione di mondi che va oltre il già conosciuto in un fondere sapere e word music che ha il sapore della freschezza sperata, del bisogno di partire da una situazione mutevole per far proprio un riscatto, partire dalle origini per dare voce a chi voce non ha in un dare e ricevere che si fa cerchio infinito e grandioso. Nel disco dei Renanera c’è tutto il sapore della terra e della vita, il profumo delle stagioni e la fragranza di tutte quelle persone che costruiscono senza cedere mai. Tra moderno e arcaico ‘O Rangio, il granchio, è un album che ci fa comprendere, attraverso la musica, la bellezza di una cultura da sempre esistita, ma che può essere per molti nuova e sicuramente fonte d’ispirazione per sostanze innovative da qui al futuro.

Samsa Dilemma – Wake up Gregor!! (Kutmusic)

Autoproduzione convincente dal sapore internazionale totalmente registrata in casa e piena di rabbia gettata al suolo in una costruzione di architetture che si affacciano alla modernità senza tralasciare le contemplazioni futuristiche degli anni ’90 in assaggi post Blur dove l’identificazione sonora avviene tramite una bellezza scarna, disincantata e soprattutto lucida. Il nuovo dei Samsa Dilemma è un insieme di storie dentro ad altre storie, ci sono pezzi in inglese e pezzi italiano, c’è un’iniziale voglia di partire con i piedi ben ancorati a terra per poi soverchiare le regole precostituite dando al tutto un sapore essenziale nella propria rotondità. Wake up Gregor!! è un uscire a denti stretti da una realtà che pervade di liquidi contrasti, è un ottenere un posto nel mondo quando tutti i posti sembrano essere occupati. L’album dei Samsa Dilemma è un pugno allo stomaco al perbenismo e nel contempo è un lascito di meraviglia da apprezzare canzone dopo canzone, senza rimpianti, ma con gli occhi che guardano oltre le barriere che infliggono e ci rendono deboli, un album che trova nell’immediatezza il suo apice musicale.

Eugenio Rodondi – D’un tratto (Phonarchia Dischi)

Il nuovo di Rodondi è uno schiaffo alla realtà che ci circonda. In modo sghembo e stralunato il cantautore torinese raccoglie le vicissitudini del momento, il vivere quotidiano per programmare a tavolino una prova dal sapore dolce amore dove amori, disillusioni, coppie disturbate, appigli per un futuro migliore, sono alla base per questo disco che effettivamente ha il sapore di un tempo andato, abbandonando la poetica folky non sense dei cantautori odierni per arrivare al punto grazie a strati di verismo che si fondono e confondono con i fatti che ci circondano. D’un tratto è un insieme di poesie gridate alla luna, sussurrate al caldo tepore estivo, immagazzinate a dovere nella nostra memoria e cesellate fino ad ottenere un risultato che nel suo insieme nasconde qualcosa di speciale. Dai Beatles passando per Lucio Battisti fino a Buffalo Springfield il nostro intraprende un viaggio in una realtà capace di imbrigliare le relazioni, rilasciandole sotto forma di racconto e centellinando ogni singola parola.