Lefter – Lefter (Autoproduzione)

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Duo composito e sperimentale che distorce il suono a dismisura comprimendo stanze vaporose, ingabbiando nuove forme di decostruzione provenienti da numerose fonti incontrollabili e ricche di pathos e atmosfera che si dipanano lungo le sei tracce proposte. Il disco ha una potenza incalcolabile, le canzoni scivolano attraverso un parlato indistinto con la musica che impatta, scoperchia e rimanda ad uno stoner sporcato da un alternative che trova sfogo nel post rock degli anni ’90 per un insieme di pezzi fuori dal tempo, un insieme di brani che convince sfuggendo ad una categorizzazione di genere in un istinto psichedelico per l’arte che inchioda e fa di questo piccolo esordio una voce importante nel panorama underground italiano. Canzoni polverose e inscindibili con il mondo quindi attorno che trovano nell’attesa immediata la loro vera e unica fonte di sostentamento e ispirazione. Bravi.

LAB081 – ‘E Guarattelle (Italy Sound Lab)

album 'E Guarattelle - Lab081

Benvenuti nel grande spettacolo della vita tra attori, burattini, mefistofelici personaggi in cerca d’autore e angeliche visioni di un passato che sembra lontano. Musica pop, musica folk, musica d’autore mescolata assieme ad una world music che sa di appartenenza a qualcosa di più grande, completo e sostanzialmente potente e intriso di significati. Il disco dei LAB081 è un tuffarsi all’interno dei rioni che inglobano la città, attraverso le vie, i vicoli che odorano di respiri e di bisogni di appartenere ad una terra che non si immedesima geograficamente come un punto sulla mappa, ma piuttosto si espande là dove il cuore lascia il posto ai sentimenti attraverso una musica per così dire di folklore autoctono che conquista per analisi e freschezza della proposta. La giovane band partenopea dà vita ad una prova che mescola il passato con il presente, il mandolino con l’elettronica, quasi a voler dire di guardare al futuro senza tralasciare le proprie radici in un suono che prima di tutto si fa speranza per i giorni a venire.

Nu & Thumbs Up – Warriors (Manita Dischi/Inner Animal Recordings)

Disco di lotta che attanaglia e sovverte gli schemi preimposti in un vortice colorato di suoni elettronici che ambiscono ad essere colonna sonora per questa e altre avventure. Il nuovo di Filippo Infante, fautore del progetto Nu & Thumbs up, è un disco sopraffino dove la percentuale stilistica di movimento alterna momenti più introspettivi, comunicativi, dove un nuovo Mika, sporcato dagli MGMT, incastra voci all’interno di un limbo che parla vicino alla nostra coscienza e si sente in primis responsabile di tutto ciò che nella vita possiamo affrontare. Ritmato quanto basta il disco concede aperture sonore davvero significative. Le dieci tracce proposte ne sono la prova, da A new beat on the drum fino a Neon Epiphany (reborn) passando per la riuscita title track, The last party on earth, Ghosts, Fantastic fake and drastic, il nostro imprime un caleidoscopio unico di battaglie che guardano al pop strizzando però l’occhio a qualcos’altro di più completo e meno elementare; un suono concentrato nel saper cogliere la melodia, mantenendosi in prima linea contro ogni facile paragone.

Elettronoir – Suzu (Goldimine Records)

album Suzu - Elettronoir

Città vaporose e notturne dove una nebbia elettronica ti avvolge aspettando l’attimo del crepuscolo fino a quando il nuovo giorno sta per arrivare tra poesie di mondi lontani e oniriche visioni che invocano l’infinito abbraccio tra il vissuto e quello che ci resta da vivere. Suzu è un album completo, lacerante e pieno di rimandi ad una musica colta, ad un certo tipo di suono studiato a tavolino che nell’impressione generale comprime gli spazi e sfiora le autoriali divagazioni dei Non voglio che Clara, dei La Crus passando per la sperimentazione dei Bluvertigo. Gli Elettronoir raccontano di vite al limite in questa società abbandonata e malata, lo fanno con stile ricercando comunque una formula sempre adatta ad essere indossata per poi calarsi lungo le strade che riempiono questa vita. Pezzi come l’apertura Divisione Satie sono l’attimo prima della tempesta fino alla title track nel finale a comporre un quadro d’insieme dove l’uomo al centro del tutto costruisce quotidianamente un’autodistruzione da qui al domani senza accorgersene, senza avere la benché minima idea di dove tutto questo lo porterà. Gli Elettronoir, al loro quindo disco, ingabbiano le ambizioni di una prova estremamente autoriale lasciando parlare il cuore, unica cosa che in fondo conta veramente.