Heathens – Love songs for insensitive people (Shyrec / Ricco Label)

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Musica indie con sfumature d’oltremanica che affonda le proprie radici nella new wave contemporanea ad incalzare profondità di abissi da riscoprire. Il nuovo degli Heathens è un concentrato cesellato di suoni, un concentrato di rarefazione e voce da un’altra dimensione a costruire un concept di canzoni che impressionano per omogeneità e per limpidezza di situazioni create. Love songs for insensitive people racconta di un mondo fatto di emozioni usa e getta, un mondo in dissoluzione che ricerca, all’interno del proprio stare, la via da seguire oltre i confini e le barriere quotidiane. Ascoltando gli Heathens sembra di percepire echi di Joy Division che si scontrano con i contemporanei Editors per un insieme di pezzi che trovano nelle collaborazioni di Pall Jenkins dei The Black Heart Procession, di Nicola Manzan, Valeria Sturba e Eugenia Galli un punto d’incontro che sfiora apici di non ritorno e creatività a non finire. Il disco dei nostri arriva come un fendente quando meno te lo aspetti. Registrato e prodotto da Tommaso Mantelli, l’album dei nostri è un insieme ragionato di punti elettrici nei segmenti discontinui di questa realtà. 


Heathens – Alpha (IRMA Records)

Disco oscuro e ottenebrato, onirico e richiedente spazi dove poter essere analizzato tra le vertigini e le necessità di una costanza che riempie il pentagramma e lo fa con beat elettronici, lo fa con tanta classe e una voce che riesce subito nell’intento di farti partecipe di un qualcosa di più grande, vissuto e sentito, quel qualcosa che scava nelle profondità e riesce nell’intento di dare inizio alla scoperta del pensiero critico, al pensiero privo di dogmi, esorcizzando l’abuso dei mass media come internet, troppo conclamati per essere ancora piazza di scambio di opinioni ragionate.

A livello musicale c’è una riscoperta dei Radiohead e dei Massive Attack su tutti, passando per aspirazioni trip hop alla Tricky e un gusto per le rappresentazioni visive di Von Trier di The Kingdom e le allucinazioni di Lynch di Strade perdute.

Ecco allora che la perdita si fa complemento per la riuscita di questo disco, la perdita come punto di partenza e tutti quegli uomini in cerchio a rincorrersi senza alzare la testa, senza essere se stessi sono parti di questa società malata.

Prodotto e registrato da Tommaso Mantelli il disco vede la partecipazione di Nicola Manzan, Anna Carazzai e George Koulermos; un album che ha come unico scopo quello di farci vedere la luce in un mondo così grigio.