Massimiliano Larocca canta Dino Campana – Un mistero di sogni avverati (ABuzzSupreme)

Massimiliano Larocca affonda le proprie radici letterarie concatenando il suo stile da cantautore profondo e impegnato con le vicissitudini della vita al limite del poeta italiano, mai totalmente emerso, Dino Campana, per un disco appassionato, vivo e sincero, che prende i testi più conosciuti di Canti orfici e altre poesie e li sperimenta sotto forma di canzone cantautorale, impreziosendo le dinamiche e valorizzando quella capacità primaria del toscano, già fattosi notare soprattutto con l’album del 2014 Qualcuno stanotte, di sintetizzare con savoir faire impegnato un pensiero che scava nel profondo della terra e abbaglia di luce misteriosa una condizione umana di difficile interpretazione; lo fa tuffandosi nella difficoltà dell’impresa di trasportare poesia in canzone e strizzando l’occhio a mostri sacri del tempo passato, rovistando tra le introspezioni musicali di Fabrizio De André e creando un seguito di illustri artisti a condividere forme e pensiero, valore della proposta e soprattutto irripetibilità della stessa, da Nada a Riccardo Tesi passando per I Sacri cuori, Cesare Basile e Hugo Race, artisti accomunati dal voler trasmettere all’ascoltatore un pezzo di cielo da condividere, lassù oltre le stelle, attraverso quel prosimetro di abbandono e solitudine il nostro Massimiliano crea la materia per i nostri sogni, raccontando attraverso le sofferenze di Campana, un mondo fatto di simboli e paure, le nostre forse, che sperimentiamo ogni giorno attraverso un’emarginazione sempre più in vista, anche se più subdola e sottile di prima, una trasposizione quindi ben ragionata che ha il pregio, non banale, di penetrare i cuori e fare in modo che i nostri occhi possano vedere i colori della vita in un altro modo.

Rifkin Kazan – Disco Solare (Dreaming Gorilla/Cave Canem D.I.Y./La Bassa Records/Nebiolo Records)

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Tonnellate di colori a riempire una tavolozza di suoni incedibili e ben amalgamati, stesi al sole e pronti ad annunciare al mondo una nuova vita, una nuova realtà, un nuovo modo egregio di interrompere la quotidianità più nera per affondare la testa dentro ad una fessura caleidoscopica da cui poter osservare la realtà sotto un’altra forma più incisiva e allo stesso tempo ironica e dirompente, assiepata e mutevole, cangiante solarità in giornate di pioggia dove la commistione di strumenti e stili espressamente prog si fondono con l’esplosività e la follia di questi ragazzi capaci di dare corpo ad un abbracciarsi costante di suoni dal mondo, senza schemi prefissati, senza inseguire le mode, ma solo e soltanto scavando dentro alle loro realtà, abbattendo la noia e rincorrendo un vortice situazionale che impreziosisce la proposta partendo da Leve, fino alla pazza gioia di Credo sanguinario, passando per le geniali Panino e Ora di scuola, per un disco da ascoltare assolutamente, un album fuori dalla testa, dentro al cuore e questo basta.