Rifkin Kazan – Disco Solare (Dreaming Gorilla/Cave Canem D.I.Y./La Bassa Records/Nebiolo Records)

14650489_10154178965653155_3468257835078357309_n

Tonnellate di colori a riempire una tavolozza di suoni incedibili e ben amalgamati, stesi al sole e pronti ad annunciare al mondo una nuova vita, una nuova realtà, un nuovo modo egregio di interrompere la quotidianità più nera per affondare la testa dentro ad una fessura caleidoscopica da cui poter osservare la realtà sotto un’altra forma più incisiva e allo stesso tempo ironica e dirompente, assiepata e mutevole, cangiante solarità in giornate di pioggia dove la commistione di strumenti e stili espressamente prog si fondono con l’esplosività e la follia di questi ragazzi capaci di dare corpo ad un abbracciarsi costante di suoni dal mondo, senza schemi prefissati, senza inseguire le mode, ma solo e soltanto scavando dentro alle loro realtà, abbattendo la noia e rincorrendo un vortice situazionale che impreziosisce la proposta partendo da Leve, fino alla pazza gioia di Credo sanguinario, passando per le geniali Panino e Ora di scuola, per un disco da ascoltare assolutamente, un album fuori dalla testa, dentro al cuore e questo basta.

Case di Vetro – Sete (Marsiglia Records/DgRecords/Wasabi Produzioni)

phpThumb_generated_thumbnailjpg

Le Case di Vetro sono alla ricerca di un loro modo di fare musica, uno stile che vuole andare oltre il già sentito, contaminando di capacità duratura diversi sottogeneri che abbracciano sia le produzioni migliori alternative degli anni ’90 sia quel gusto per l’elettronica non esagerata che accomuna dischi di nuova fattura.

Le Case di Vetro si mettono in gioco, sono cinque ragazzi di Genova, che percepiscono i mutevoli cambiamenti umorali per consegnare una prova che prende forme diverse ad ogni ascolto intascando  atmosfere che si dipanano tra post rock sognante, passando per lo shoegaze e la passione per l’alternative del fine secolo precedente in un continuo intreccio di artistiche presenze che si rendono partecipi di un qualcosa di grande.

Il grande che i nostri stanno costruendo fa parte del viaggio che interessa ognuno di noi, i cinque abitanti del nostro tempo alle prese con vicissitudini e sistemi da abbattere, consapevolezza sonora in cerca di un proprio stile che apre ai canali introspettivi dei Radiohead, passando per Flying Saucer Attack e il gusto per la poesia che si esprime nella sua alta concezione di parola in musica nei cinque pezzi che compongono questo EP.

Sete sembra tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è l’eterno tornare di una fonte vitale alla città natale, è il costruirsi per essere migliori, è quel bagno lungo una vita che ci rende capaci di affrontare immagini di un tempo che verrà, trasportati dalle onde come gabbiani nella tempesta.

Athene Noctua – Others (Dreaming Gorilla Records)

Rock strumentale, stellare, claustrofobico: un viaggio verso un pianeta sconosciuto, pronto ed eterno quasi ad indicare la formula magica per non avvicinarsi al suolo.

Tribale suono che ti ammalia e ti trasporta, fatto di amore per l’improvvisazione e le distorsioni sonore, un concentrato di polvere da sparo che è lì pronta per scoppiare e ad ammaliare, ricoprendo il tutto di luce e di candore, di eternità racchiusa, di bellezza che accorpa masse indistinte di vita.

Un album matematico, da palco, sconfinata opera per territori lontani che si incanalano nel post rock e nello stoner con compressioni e divagazioni mentali per un viaggio senza ritorno.

Interferenze quindi galattiche, che sono pronte ad esplorare e a chiedersi il perché in una continua ricerca di sensazioni sonore sempre nuove.

Gli Athena Noctua sono Andrea Baio, Tommaso Fia, Cristiano Rossi e Simone Rossi e questo è il loro secondo prodigioso album.