Pane – The River Knows (A tribute to The Doors) – (New Model Label/Dischi dell’Orsa)

Poche parole per raccontare di un disco che forse non ha bisogno di molte presentazioni. La band romana Pane rilegge in chiave acustica e dal forte e conturbante appeal, i brani più significativi della rock band per antonomasia, i The Doors. Il risultato è un disco totalmente suonato con strumenti acustici come chitarra, flauto traverso e voce ad infondere di genio una bellezza davvero fuori dal tempo che scava nelle profondità della leggenda per riportare a galla fantasmi e vissuti di un amore eterno, un amore incontrastato per ciò che poi è diventato indimenticabile. Le versioni dei pezzi sono ad alto tasso emozionale e nessun brano prevale sull’altro, anzi da Yes, the river knows fino a The end, i nostri sanno mantenere una certa tensione di fondo che permette di raggiungere grandi e soddisfacenti risultati. Bravi davvero.

Alberto Nemo – Dante Vs Nemo (New Model Label/Dimora Records)

Sedimentate le prove precedenti continua il percorso d’alto impatto emozionale di Alberto Nemo e del suo stile inconfondibile capace di toccare le corde dell’anima e riappacificare l’ascoltatore con melodie ultraterrene in grado di scardinare gli ordini e le ovvietà precostituite grazie ad un appeal sofisticato ed etereo, a tratti onirico e cangiante. Prova alquanto particolare questa volta per il cantautore veneto che incrocia nel suo cammino i canti di Dante e della sua Commedia, trasformando i significati in musica. Una musica che arriva dritta dritta al cuore e non se ne va più via. Difficile saltare i brani, difficile sceglierne uno in particolare, il risultato è magnetico e la voce in primo piano sovrasta le parti musicali, del resto sempre ottimamente arrangiate. L’ascoltatore entra d’obbligo nel mondo ricreato ad arte dal nostro grazie alla voce narrante di Marino Bellini che introduce, estrapolando pezzi di Dante, i vari brani proposti. Il risultato finale è, come sempre, un disco monumentale, elaborato, non per tutti, ma di certo soddisfacente. 


Umberto Ti. – Alaska (Tikka Music/New Model Label)

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Delicate introspezioni giovanili affondano nei ricordi il senso egregio di un percorso mai gridato, ma piuttosto conservato al filo della memoria e intessuto di quello spirito che rassicura e contorna di immagini una velata poesia leggera, ma efficace. Prodotto nuovamente da Giuliano Dottori, il nuovo di Umberto Ti. è un insieme di canzoni che guardano all’approccio sentimentale con un vago ricordo malinconico e assottigliano le distanze parlando di amori e di introspezioni. Il freddo come filo conduttore, il freddo degli amanti nascosti in posti lontani e qui raccontato nel palpitare di una sera qualsiasi che diventa giorno quando meno te lo aspetti. La delicata visione di una pelle morbida e candida poi che si raffronta inevitabile alla realtà dell’andare via, dell’andare oltre ai nostri occhi, oltre al nostro cuore è emblema di questo disco. I suoni che ne escono sono sussurri prima di addormentarsi, sono acustiche chitarre che incrociano il folk, l’indie e il pop per un risultato davvero sottile nella sua bellezza profonda. 


Mé, Pék e Barba – Vincanti (New Model Label)

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Disco sopraffino incentrato sul vino capace di inebriare i palati più esigenti con note aromatiche che si sposano con stile ad una musica d’insieme composita e rinomata, in grado di far ballare, di far pensare e in qualche modo di far entrare l’ascoltatore in un mondo naturale e carico di significati. I Mé, Pék e Barba danno vita a storie e situazioni grazie ad una musica che sposa il folk e il rock, una musica maturata al sole che dona l’energia necessaria nel far esplodere, in un caleidoscopio colorato, quel bisogno comunicativo che ci abbraccia in un unico e grande viaggio capace di trasportarci lungo i fiumi sempre accessi di un amore per una bevanda che non conosce confini. Vincanti è un disco anche di collaborazioni importanti come quella con Omar Pedrini, Puccia degli Après la classe, Dario Canossi dei Luf solo per citarne alcuni, collaborazioni necessarie per rendere l’esperienza a tutto tondo e in grado di stupire canzone dopo canzone. Vincanti è un disco che non lascerà delusi, un album curato in tutte le sue parti, un insieme di pezzi da valorizzare in una notte che sembra non avere fine.

Daniele Castellani – Arrivederci Emilia (New Model Label)

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Rock eviscerato con testi onirici che affrontano il disincanto della vita moderna con un velo di ironia e con un fare del tutto personale e unico abbracciando in qualche modo un cantautorato italiano targato ’70 prorompente e riflessivo per un album che fa della partenza un punto di arrivo. Daniele Castellani, musicista e scrittore di canzoni in numerosi progetti, confeziona una prova che ha il profumo del tempo che passa, una prova veloce e apprezzabile ad ogni latitudine in grado di parlare di questo nostro tempo attraverso figure retoriche colorate e variopinte, scisse in piccoli atomi di bellezza apprezzate in forme che si fanno e diventano sostanza materica per la creazione di quadri appesi alle pareti della nostra vita. Arrivederci Emilia si apre ad Oslo e ritorna, con Maledetti Posters, nella cameretta da dove tutto è partito grazie ad un disco che racconta di immagini e di un viaggio che ci chiama ad essere noi stessi eroi di una realtà perennemente in bilico, perennemente compressa tra l’andare e il venire. 


RosGos – Canzoni nella notte (New Model Label/Tikka Music/Mela Verde Records)

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Poesie da diari notturni che parlano di amori finiti male e equilibri da raggiungere in una vita che ci vuole costantemente alla prova attraverso un superamento che parte dai nostri occhi per dilatare abissi di velata introspezione sonora dove le esperienze sono la parte essenziale di un amore eterno. Maurizio Vaiani, cantante dei Jenny’s Joke, confeziona un disco solista capace di parlare alla notte che vegeta in ognuno di noi, un disco curato e arrangiato a dovere dove le sovrapposizioni chitarristiche si sposano alla perfezione con un pianoforte e con le batterie elettroniche a instaurare con l’ascoltatore un rapporto di conoscenza che si rende da subito magnetico e incisivo. Tracce come la bellissima apertura di Viaggiarti nel cuore o Scintille per passare a Resta qui con me o Luce sono solo esempi di un progetto d’ampio respiro accomunato dal bisogno di comunicare uno stato di solitudine che col passare del tempo si apre e riscopre la tenerezza di un sorriso, il calore di un abbraccio dichiarato alla luna oltre  l’inquietudine di questo nostro tempo.

Davide Peron – Inattesi (New Model Label)

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Le parole di Davide Peron entrano sottili come una lama e si insinuano attraversando le montagne e le pianure tra attimi di vita vissuta e bisogno di comunicare all’esterno un senso di appartenenza con un territorio che via via sembra essere sempre più vasto e irraggiungibile. Inattesi comunica un amore per il mondo che il cantautore vicentino esprime attraverso disegni vividi e immagini senza confini. C’è più introspezione rispetto ai lavori precedenti, le canzoni sembrano quasi dei notturni da apprezzare su posizioni privilegiate, guardando magari dalla cima di un monte le luci flebili di una città in dissolvenza. Sette pezzi che sono l’esemplificazione di un lavoro certosino curato nel corso degli anni, brani che si lasciano ascoltare dando sempre maggior risalto ai testi, spogliati questi dagli orpelli musicali, salvo qualche rara eccezione dove l’elettrica fa la sua parte solista e dove l’intimità raggiunge apici notevoli che si infrangono volutamente contro il silenzio devastante di una società malata. Abbiamo pensato a giocare riassume per certi versi l’intero lavoro e Un silenzio, nel finale, è degna conclusione di un percorso che fa della condivisione un punto di adesione verso un qualcosa che non possiamo vedere, che non possiamo comprendere ancora, ma che riesce sicuramente a formare solide fondamenta in grado di trovare nelle radici di un fiore un punto di contatto con il nostro venire al mondo. 


Gli Archimedi – Forvojagi (New Model Label)

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Sperimentazione sonora che concentra elementi classici con le derivazioni del folk e del jazz in una musica che gioca con le sovrapposizioni creando composizioni inusuali che prendono il passato, quello già scritto e reinterpretandolo in modo del tutto originale attraverso l’uso di strumenti a corda che segnano il susseguirsi delle canzoni, attimo dopo attimo. Gli Archimedi giocano con i termini e con le parole anche se i loro brani diventano delle vere e proprie suite musicali dove l’incontrarsi e il fondersi di diverse sonorità crea un equilibrio sempre costante, quasi sul filo invisibile di un rasoio che sa tagliare se governato. Forvojagi incorpora canzoni tradizionali reinterpretate, pezzi di anima che in qualche modo entrano in discussione con il nostro essere ed escono dal concetto di musica di facile digeribilità per nuove forme di esemplificazioni che sostengono un trio di rara intensità. Un violino, un violoncello e un contrabbasso capaci di creare ponti tra passato e futuro grazie ad una musica reinventata e insita nel midollo di ogni cosa. 


Artura – Drone (New Model Label/Matteite)

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Macchine pensanti che fanno capolino in una scena elettronica fatta di tappeti spaziali che inglobano un pensiero, una voce, una parola restituendo il tutto in suono approfondito e legato a qualcosa che indissolubilmente guarda al passato, ma che come approccio ricorda inevitabilmente la nostra reale quotidianità. Il progetto di Matteo Dainese conosciuto ai più come Il cane in collaborazione con Tommaso Casasola e Cristiano Deison arriva a ricompattare l’arte dell’analogico per trasformarla in modo quasi dirompente grazie ad un digitale di buona fattura che permette di vagare nella stratosfera dell’alternativo in un’eterogeneità di sfondi che in questa musica diventa essenza vitale e soprattutto predominante. La diversità dei palchi ricreati, per queste canzoni da cinema in divenire, ci costringono a guardare il mondo da un’altra angolazione, da un altro punto di vista ricercando sempre e comunque un punto innovativo e inusuale, compatto, ma nello stesso tempo vitale. Ciò che ne esce è un disco ambizioso che trova nella visione dall’alto il proprio stato mentale costringendo l’ascoltatore a guardare sempre e comunque un po’ più in là del proprio orizzonte. 


Ellen River – Lost Souls (New Model Label)

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Vellutate impressioni melliflue di una voce suadente che interseca il blues di qualche decade fa con un suono più moderno, ma comunque intrappolato nei classici intramontabili, nel bisogno di comunicare e di giocare con la voce a rincorrere i giorni, a rincorrere matrici di tempo perdute qui raccolte in una musica magistralmente proposta. Il nuovo disco di Ellen River, all’anagrafe Elena Ortalli, è un intreccio di savoir-faire emozionale con un qualcosa che parte dal di dentro, che parte dall’anima e si attesta ad essere compiutezza lineare, ma ricca di sfumature, merito anche di una band che in questo caso possiamo definire super che racchiude al proprio interno il basso di Antonio Rigo Righetti, le chitarre di Mel Previte e la batteria di Robby Pellati in un sodalizio in rock mai sospinto, ma che fa scuola. Incrociatori sonori da Tori Amos, a Sheryl Crow, passando per Otis Redding si possono apprezzare in questo Lost souls dalle tinte semi oscure in pezzi davvero essenziali e salvifici come frammenti di anime da recuperare in un mondo lontano. Da Walking by the river fino a Starting all over again Ellen River giganteggia in una prova che ha il gusto per l’essenza delle cose, per ciò che conta, in fondo, veramente.