Alberto Nemo – Amore Eterno Odio (MayDay)

album Amore Eterno Odio - Alberto Nemo

Scheletri da far tornare sulla strada verso casa. Scheletri in loop continuo che si approcciano all’inscindibile bisogno di ricompattare energia, amore, partenze e arrivi. Diciottesimo disco per il super prolifico musicista veneto in grado di attraversare tunnel spazio temporali ed essere comunque fedele a se stesso. Un marchio di fabbrica che si apprezza nelle nuove introspezioni create dal nostro. Un marchio di fabbrica suadente capace di muoversi attraverso questa nuova, discostante litania, formata da tre parole Amore Eterno Odio. Un approccio usuale per un risultato che come di consueto scava nell’immobilità della nostra psiche. Alberto Nemo ci regala un altro viaggio verso le tenebre del giorno. Un viaggio di rapporti e di costruzioni mentali ad implementare un’opera che aggiunge terreno fertile alle costruzioni a venire. Mastodontico.


Alberto Nemo – Io Dio No (Mayday)

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Torna l’introspezione di Alberto Nemo, con, a mio avviso, il disco più accessibile tra quelli proposti nella sua carriera. Ritorna in chiave malinconica diffusa ricoprendo l’etere di sostanza luccicante in grado di attraversare le pareti della nostra anima con pezzi che scivolano dal profondo e arrivano lassù dove nessuno, in fondo può arrivare. Queste liriche che diventano poesie sono esemplificazione di un tempo fuori dal tempo, di una voce fuori dal coro che ha trovato il proprio stile, la propria veridicità intrinseca, la propria smaterializzazione. Alberto Nemo cita Campana in Le Vele e affonda coraggio e bellezza nelle meraviglie di Soffiare il vento, Canzone per Noi, Supernova, L’amore sei tu. Un disco che trova la collaborazione nelle copertine uniche, dipinte a mano, di Mauro Mazziero per un album composito che nella sua totale libertà di espressione ritrova il centro per muoversi, da ottimo equilibrista, in un contesto ricco di richiami possibili, di forme sempre nuove e nel contempo di quell’unicità che caratterizza il nostro da sempre. Bravo davvero.


Alberto Nemo – Olim (Creation Records)

Copertina tutta nera con scritra al centro di Alberto Nemo del disco Olim

Alberto Nemo stupisce nella ricerca che si estende agli albori del nostro venire al mondo. Stupisce per bisogno essenziale di andare fino in fondo, scovando imperterrito i punti più nascosti di questo strano presente, cercando l’anima di tutte le cose, quelle migliori, quelle che davvero contano. Un musicista poliedrico che ha fatto del proprio stile vocale un marchio di fabbrica nel corso degli innumerevoli album prodotti. Un musicista che non ha paura di osare in questa epoca fatta di facili refrain e melodie fugaci e facilmente dimenticabili. Analizzeremo, in parte, su queste pagine, i tre ultimi lavori del nostro che in qualche modo potrebbero costituire un trait d’union con il lavoro svolto fin’ora, pur garantendo una sorta di eterogeneità interiore che stupisce ascolto su ascolto.

Olim è un lavoro struggente che varca le soglie dell’infinito. Un disco etereo che si muove tra minimalismo e ambient. Registrato a 432 Hz e destinato ad essere utilizzato nella musicoterapia, l’ultima creatura del nostro è simbiosi con la natura circostante che riesce nell’intento di dare un senso mistico alla comunicazione in un circuito continuo, un loop che scardina la materia per alzare infinite ragioni e infinite strade all’interno di una ricerca che diventa spazialità matura e cangiante.


Alberto Nemo – Smania (Factory Records)

album Smania - Alberto Nemo

Alberto Nemo stupisce nella ricerca che si estende agli albori del nostro venire al mondo. Stupisce per bisogno essenziale di andare fino in fondo, scovando imperterrito i punti più nascosti di questo strano presente, cercando l’anima di tutte le cose, quelle migliori, quelle che davvero contano. Un musicista poliedrico che ha fatto del proprio stile vocale un marchio di fabbrica nel corso degli innumerevoli album prodotti. Un musicista che non ha paura di osare in questa epoca fatta di facili refrain e melodie fugaci e facilmente dimenticabili. Analizzeremo, in parte, su queste pagine, i tre ultimi lavori del nostro che in qualche modo potrebbero costituire un trait d’union con il lavoro svolto fin’ora, pur garantendo una sorta di eterogeneità interiore che stupisce ascolto su ascolto.

Smania, il penultimo disco è l’esplosione di luce che ci attende oltre il confine. Suoni marcatamente elettronici si fondono con una psichedelia intrinseca fatta di bombarde sonore e canzoni che entrano e trafiggono la carne. Pezzi impavidi infondono alla sperimentazione un senso vivo e necessario, un senso scandito dal tempo che ricorda le incursioni di Moby alle prese con l’ostentato bisogno di crescita spirituale e interiore. Massive Attack in simbiosi per un qualcosa alla portata di tutti, ma maledettamente contorto.


Alberto Nemo – Vapaus (Italfono)

album Vapaus - Alberto Nemo

 

Alberto Nemo stupisce nella ricerca che si estende agli albori del nostro venire al mondo. Stupisce per bisogno essenziale di andare fino in fondo, scovando imperterrito i punti più nascosti di questo strano presente, cercando l’anima di tutte le cose, quelle migliori, quelle che davvero contano. Un musicista poliedrico che ha fatto del proprio stile vocale un marchio di fabbrica nel corso degli innumerevoli album prodotti. Un musicista che non ha paura di osare in questa epoca fatta di facili refrain e melodie fugaci e facilmente dimenticabili. Analizzeremo, in parte, su queste pagine, i tre ultimi lavori del nostro che in qualche modo potrebbero costituire un trait d’union con il lavoro svolto fin’ora, pur garantendo una sorta di eterogeneità interiore che stupisce ascolto su ascolto.

Vapaus, il settimo disco del polistrumentista e il primo che andremo ad analizzare, è una sorta di bolla di limpida profondità, dove l’accensione sonora si estende attraverso canali neuronali che non passano inosservati, ma creano collisioni d’insieme mescolando momenti meditativi con quel qualcosa che ci lega alle sensazioni terrene di un trip- hop condensato a dovere e utilizzato per creare e garantire una coerenza di fondo davvero invidiabile. Il lavoro forse più soppesato e coerente che si muove da Genopoli fino a Cadal in versione live. Un disco capace di perpetuare arte e bellezza primordiale nella stessa forma contenuta.


Alberto Nemo – Vapaus/Smania/Olim (Italfono/Factory Records/Creation Records)

Alberto Nemo stupisce nella ricerca che si estende agli albori del nostro venire al mondo. Stupisce per bisogno essenziale di andare fino in fondo, scovando imperterrito i punti più nascosti di questo strano presente, cercando l’anima di tutte le cose, quelle migliori, quelle che davvero contano. Un musicista poliedrico che ha fatto del proprio stile vocale un marchio di fabbrica nel corso degli innumerevoli album prodotti. Un musicista che non ha paura di osare in questa epoca fatta di facili refrain e melodie fugaci e facilmente dimenticabili. Analizzeremo, in parte, su queste pagine, i tre ultimi lavori del nostro che in qualche modo potrebbero costituire un trait d’union con il lavoro svolto fin’ora, pur garantendo una sorta di eterogeneità interiore che stupisce ascolto su ascolto.

album Vapaus - Alberto NemoVapaus, il settimo disco del polistrumentista è una sorta di bolla di limpida profondità, dove l’accensione sonora si estende attraverso canali neuronali che non passano inosservati, ma creano collisioni d’insieme mescolando momenti meditativi con quel qualcosa che ci lega alle sensazioni terrene di un trip- hop condensato a dovere e utilizzato per creare e garantire una coerenza di fondo davvero invidiabile. Il lavoro forse più soppesato e coerente che si muove da Genopoli fino a Cadal in versione live. Un disco capace di perpetuare arte e bellezza primordiale nella stessa forma contenuta.

album Smania - Alberto Nemo

Smania, il disco successivo è l’esplosione di luce che ci attende oltre il confine. Suoni marcatamente elettronici si fondono con una psichedelia intrinseca fatta di bombarde sonore e canzoni che entrano e trafiggono la carne. Pezzi impavidi infondono alla sperimentazione un senso vivo e necessario, un senso scandito dal tempo che ricorda le incursioni di Moby alle prese con l’ostentato bisogno di crescita spirituale e interiore. Massive Attack in simbiosi per un qualcosa alla portata di tutti, ma maledettamente contorto.

Copertina tutta nera con scritra al centro di Alberto Nemo del disco OlimOlim è un lavoro struggente che varca le soglie dell’infinito. Un disco etereo che si muove tra minimalismo e ambient. Registrato a 432 Hz e destinato ad essere utilizzato nella musicoterapia, l’ultima creatura del nostro è simbiosi con la natura circostante che riesce nell’intento di dare un senso mistico alla comunicazione in un circuito continuo, un loop che scardina la materia per alzare infinite ragioni e infinite strade all’interno di una ricerca che diventa spazialità matura e cangiante.

Alberto Nemo elabora gli ultimi tre dischi della sua carriera partendo da punti in comune, attingendo dal proprio io un bisogno di comunicare oltre ogni manifestazione tangibile. Tre dischi che non sono un prodotto, ma una vera e propria scia d’esistenza raccolta in continuo mutamento.


 

Alberto Nemo – Dante Vs Nemo (New Model Label/Dimora Records)

Sedimentate le prove precedenti continua il percorso d’alto impatto emozionale di Alberto Nemo e del suo stile inconfondibile capace di toccare le corde dell’anima e riappacificare l’ascoltatore con melodie ultraterrene in grado di scardinare gli ordini e le ovvietà precostituite grazie ad un appeal sofisticato ed etereo, a tratti onirico e cangiante. Prova alquanto particolare questa volta per il cantautore veneto che incrocia nel suo cammino i canti di Dante e della sua Commedia, trasformando i significati in musica. Una musica che arriva dritta dritta al cuore e non se ne va più via. Difficile saltare i brani, difficile sceglierne uno in particolare, il risultato è magnetico e la voce in primo piano sovrasta le parti musicali, del resto sempre ottimamente arrangiate. L’ascoltatore entra d’obbligo nel mondo ricreato ad arte dal nostro grazie alla voce narrante di Marino Bellini che introduce, estrapolando pezzi di Dante, i vari brani proposti. Il risultato finale è, come sempre, un disco monumentale, elaborato, non per tutti, ma di certo soddisfacente. 


Alberto Nemo – 6×0 (Dimora Records)

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Alberto Nemo è cantautore dell’anima interiore, un cantautore anomalo nella scena indipendente italiana capace di scardinare con la propria voce un’essenza che va oltre lo stato dell’arte e si insinua lentamente come scheggia di legno a conficcarsi nella nostra pelle. La musica del veneziano non è di certo pienamente accessibile, ma trasforma ciò che vediamo in qualcosa di superbo, di grandioso e ulteriormente in questo disco si fa suadente composizione per il tempo che verrà tirando in ballo artisti come Dead Can Dance o Antony per potenza orchestrale divagando nello spazio aperto, lassù, oltre i confini per come li conosciamo. La discografia fin’ora ottenuta è un insieme composito di quadri d’autore, perle immaginifiche di bellezza pomposa e nel contempo crepuscolare che non ammette i mezzi termini e le mezze misure, ma piuttosto trasforma la natura in un qualcosa di arcano, irraggiungibile, metafisico, una realtà scomposta e rinata, un assemblare materia oltre i confini di questo nostro tempo, tra colonne sonore cinematografiche e ricerca d’autore impressionante. 


Alberto Nemo – 6×0 (Volume 1) / (Dimora Records)

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Artista crepuscolare che raccoglie il tormento del mondo per rigettarlo al suolo attraverso una formula davvero inusuale, ma dal forte impatto emozionale per un disco sorprendente fatto da suite sonore che raccolgono una poesia introspettiva e malinconica ricordando per certi versi accenni e fraseggi di Antony Hegarty e dei Dead can dance racchiusi in scatole concentriche che donano spazio all’intensità emotiva del cantautore di Venezia qui raccolto in costruzioni da cattedrale solenne che si erge a fluttuante emblema di una forma canzone che non ricerca un seguito, ma piuttosto si fa perla intramontabile per i giorni che verranno. 6×0 Volume 1 esce per la neonata Dimora Records, etichetta fondata dallo stesso Nemo con il cantautore conterraneo Andrea Liuzza, un’etichetta che si prefigge di dare spazio ad artisti emergenti italiani e già con questo disco il percorso di fondo ha inizio prediligendo una sospensione da tutto ciò che è stato fatto fin’ora nel panorama indie italiano per donare passaggi di lucentezza attraverso il buio che avanza in una piccola composizione che è solo la prima parte di un qualcosa di più complesso, di stratificato. 6×0 è emozione allo stato puro fuori da ogni cliché, un disco che si prefigge di essere via di fuga da un quotidiano sentire comune.