-FUMETTO- Baru – Sulla strada ancora (Oblomov Edizioni)

Titolo: Sulla strada ancora

Autori: Baru

Casa Editrice: Oblomov Edizioni

Caratteristiche: 112 pp, colori, 21,5 x 30 cm

Prezzo: 18,00 €

ISBN:  9788894242737

 

Fumetto di formazione a ritroso capace di rappresentare al meglio non solo gli ambienti di un determinato periodo storico evoluto nel corso del tempo, ma anche e soprattutto gli stati d’animo ed emozioni che legano i personaggi del racconto al filo rosso della memoria, del tempo che non torna più e dell’inseparabile voglia nonché bisogno di cantare ancora un’ode alla gioventù che pian piano è evaporata e quasi del tutto estinta, tra amarcord di un post’68 e il ritrovarsi diversi, cambiati, tra la scia dell’abbandono e il bisogno della riscoperta in mezzo ai sentieri della vita.

Esce in Italia, grazie alla neonata Oblomov Edizioni, progetto editoriale raffinato di Igort e dopo vent’anni dalla pubblicazione francesce Sulla strada ancora, fumetto del disegnatore e scrittore francese Baru, un’opera grafica metafora di ciò che è stato nell’imprevedibile senso che si fa percorso e fuga, interesse per la vita vissuta fino all’ultimo e quella paura costantemente accesa di diventare quello che poi non saremo mai. Un sottolineare un saliscendi vitale che nel percorso interiore si fa imbuto catalizzatore di ribellione e fame di libertà e che grazie a questo importante spaccato di vita dona ampiezza e visione da diverse prospettive mutevoli.

Sulla strada ancora è la storia di Edith ed André, incontrati, conosciuti, vissuti ai tempi del rock ‘n’ roll e poi lasciati improvvisamente lungo strade e i vicoli secondari dell’esistenza, attraverso attimi di violenza che odorano di riscatto. Dalla perdita André riparte per cercare ciò che non ha più, riparte con il fidato sacco a pelo lungo la strada, lungo quel percorso esistenziale che si muove, sedimentato nella memoria, da una concezione estrema e si posa leggero percependo un vento che insinua la vita stessa, un quadro di esigenze che affondano nell’attimo appena vissuto e che trova un punto di incontro con il nostro Zanardi raccontato da Pazienza per focalizzare al meglio quel tipo di immagine, quel momento, tra inquadrature avventurose debitrici di Hugo Pratt e un modo di riabbracciare poi la via solitaria di Kerouac, abbandonando tutto e tutti, ricercando un senso diverso nel contrasto con la vita che avanza.

Il cammino nasconde la meta, esiste soltanto il bisogno di andare e quella cosa chiamata amore sembra quasi una forza immaginifica che raccoglie l’insperato. In un clima dove l’aleatorietà del mondo e la violenza stessa sono all’ordine del giorno i protagonisti ritroveranno un barlume di luce negli equivoci della vita e forse, più di prima, seguiranno la stessa identica strada per tornare là dove tutto è iniziato.

Per info e per acquistare il fumetto:

https://www.oblomovedizioni.com/libri-sulla-strada-ancora.php

 

Marti – King of the minibar (Cassavetes Connection/Believe)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Dentro al nuovo disco di Marti c’è un mondo da scoprire, carico di significati e di poesie urbane che abbracciano la solitudine del presente, lo fanno in stanze d’albergo a Berlino dove le canzoni sono veicolo di diffusione di un sentire capace di raccontare storie, forse anche le nostre, convogliando la cupezza interiore dell’animo umano in un contesto di certo non asettico, ma pieno di vita e di morte. Ogni stanza ha il suo ospite dal naufrago a Evatima Tardo una delle donne più belle del mondo secondo Houdini, ma c’è anche un futuro possibile e concepibile in questi racconti, un desiderio di creare dal nulla una storia che possa catturare l’attenzione e in un certo senso stupire convogliando la potenza delle parole alla potenza stessa della musica, abbracciando poeticità nascoste dai Cousteau fino al lato più pop rock degli Stranglers, passando per l’indiscusso Nick Cave in un’amalgama di vite che richiama l’attesa, proprio come quell’uomo alla finestra in copertina, ideato da Igort che per l’occasione ha curato il libretto e l’intero artwork del disco, un valore aggiunto di certo a completare un disco che scava nella parte più profonda di noi senza lasciarci mai.

-FUMETTO- Igort – Quaderni Giapponesi (Coconino Press/Fandango)

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Titolo: Quaderni Giapponesi/Un viaggio nell’impero dei segni

Autori: Igort

Casa Editrice: Coconino Press/Fandango

Caratteristiche: Brossura, 176 pag, colore

Prezzo: 19,00 €

ISBN: 9788876182693

 

Ammirare la profondità del Giappone significa tuffarsi all’interno di una tazza yunomi, in quell’incedere del tempo che assottigliandosi porta con sé le screpolature di una vita che nel bene o nel male riesce ad arricchirci grazie ad esperienze pronte per essere raccontate ed esposte in tutta la loro naturalezza, partendo dal colore di un acquarello elegante, fino ad arrivare alla comprensione dell’attimo appena lasciato alle spalle, un’esigenza quasi mistica di ritrovare un mondo perduto, là dove nasce il sole, nell’est così estremo, inglobato nella forma e delicato quanto basta nella sua misteriosità da rendere percepibile una comunione d’intenti con la nostra anima, la nostra parte più nascosta e recondita.

Quaderni Giapponesi, fin dalla copertina, odora di capolavoro, perché in qualche modo, in essa è riassunta l’energia di un mondo che si sorregge grazie a legami con una tradizione che non è mera difesa del territorio, ma piuttosto condivisione di una cultura in grado di stabilire regole che raccolgono dalle proprie radici un’aurea di importanza primordiale: spunto per riflessioni future e capacità intrinseca di coltivare l’arte e il culto della bellezza nel silenzio esteso che si spinge ben oltre le nostre capacità e partorito dall’idea di un moto perpetuo alle prese con l’avvento sempre più insistente di una cultura di massa che crea e distrugge in egual misura.

Igort abbandona le narrazioni giornalistiche di Quaderni russi e Quaderni ucraini per dare vita ad un racconto nel racconto, dove la storia della propria esistenza si intreccia in maniera indissolubile con un mondo distante un sogno e dove le dilatazioni temporali trovano riposo all’interno di immagini che sono digressioni virate seppia di un posto, che, per un periodo di tempo, si è chiamato casa, tra i tumulti, le profonde ammirazioni e il rispetto reciproco nei confronti delle persone incontrate e tra i racconti vissuti che prendono vita attraverso campi cinematografici in cui la narrazione si fa tangibile nella sua delicata introspezione; incontri memorabili e storie di un’altra epoca, collegamenti, legami e tessuti si intrecciano nel ricreare un affresco esperienziale che coinvolge personaggi del calibro di Hokusai,  Miyazaki, Abe Sada, Suzuki Seijun e molti altri, personaggi in grado di rappresentare sotto diversi punti di vista il Giappone che è stato, il Giappone che è e quello che verrà.

Un mondo autobiografico che ingloba l’oggettività di una bellezza fuori dal tempo a percepire il colore del vento che muove le foglie e quel distratto, ma presente calore, che entra da una finestra lasciata socchiusa e ammalia di luce, incorpora speranza e attimi di felicità, bagliori di altre vite riposte e rigettate, pronte a raccontare realtà alle volte amare, cariche di sacrificio e dedizione; forse le parole giuste per esemplificare un’esperienza che per Igort stesso è appartenenza inscindibile, ma sfiorata, così complessa, stratificata e millenaria da sembrare, il più delle volte irraggiungibile e che grazie a questa opera letteraria a fumetti rivive dentro alla nostra mente con un sottile velo di tristezza, non nella sua accezione negativa, ma piuttosto come idea di un mondo in cui l’entrare in punta di piedi, in rigoroso silenzio, non basta per carpirne le intere profondità.

Le poesie disegnate di questa narrazione portano ad esemplificare le emozioni come pioggia che cade in un giorno di primavera, a rinverdire i muschi e la natura, a guardare il tempo che scorre e ad apprezzare la complessità nella sua essenza: si tuffano le rane, rumore d’acqua e noi dispersi in un mondo che non ci appartiene proviamo a comprenderne i segnali multiculturali che la storia racconta; steli di iris intrecciati come lacci di sandali, fino alla prima pioggia d’inverno che ci chiamerà ad essere suoi viaggiatori.