Fabrizio Consoli – Sessions from detentions (VREC Music Label)

FABRIZIO CONSOLI - Sessions from Detentions (CD, Pre-order 7/04/23) -  Vrec.it

Pennellate in bianco e nero a ricoprire di passione suonata un disco che sembra più che altro un piccolo forziere di tesori da cui attingere significati per il nostro quotidiano in un sali scendi che si fa voce a contatto con il resto dell’eternità nel comunicare un sentimento verso l’assenza che diventa presenza da ricompattare. Fabrizio Consoli in piena pandemia registra queste tracce che si muovono suadenti in solitudine rimescolando le carte in tavole e proponendo vecchi pezzi e inediti con l’aggiunta di piccole perle emozionali come Via con me di Paolo Conte e la popolare You don’t know what love is conosciuta soprattutto per l’interpretazione di Chet Baker. Il nostro regala emozioni partendo da versioni scarne e introspettive dove la voce istrionica e coinvolgente sembra accompagnarci all’interno di una soffitta polverosa e abbandonata allo scorrere del tempo, una soffitta che diventa palcoscenico di vita e cuore pulsante di un mondo in trasformazione. Sessions from detentions è un disco carico di magia e sostanza. Una bella prova che sottolinea la presenza dell’esistere.

Fabrizio Consoli – Con Certo Jazz – Live from the heart of Europe – (VREC)

Fabrizio Consoli su Apple Music

Raffinatezza delineata attraverso notturne visioni di musica sospinta ad incidere l’aria di momenti respirabili e pieni di quella bellezza cangiante, che distrae, ammalia e contagia a dismisura in un vortice di emozioni che indossano l’abito migliore senza scadere nei cliché contemporanei per dare vita a qualcosa di straordinariamente grande. Fabrizio Consoli, musicista di rara intensità, ci regala un album che è frutto di un percorso importante. Un percorso live che scava nella diversità, nel mondo sotterraneo, nell’universo dello stesso cantautore che sa raccontare di vicoli nascosti, di carezze sul far della sera, di ultimi e di questa concretezza, ricoprendo lo spazio di musica sempre nuova, mai ascoltata, così reale da essere fragile e generosa. Un Vinicio Capossela spogliato dei troppi orpelli che dialoga con Finardi, Conte, Fossati a raccontare, attraverso momenti di vita, un tumultuoso rapporto con il tempo e con questa e altre realtà. Con Certo Jazz è prima di tutto una fotografia vivida di un momento, un ricordo indelebile raccolto sull’album della vita a donare freschezza e veridicità a questa buia quotidianità.


Fabrizio Consoli – 10 (iCompany)

World music entusiasmante che canta il disagio esistenziale e il bisogno di partire in un mondo che non è fatto per gli ultimi, ma che ostinatamente sente il bisogno di questa musica per segnare il cammino da seguire, esigenza primordiale di lasciare la propria terra e sentirsi cullare da incursioni sonore che non sono propriamente nostre, anzi sono un contagio necessario per un bisogno ancora più grande nel trovare una nuova casa.

Un album sui dieci comandamenti rivisitato in chiave moderna, grazie alle parole di Fabrizio Consoli, egregio menestrello che attraverso la dura gavetta degli anni, ricordiamo l’attività di session man per, Alice, Mauro Pagani, PFM per citarne alcuni, nonché scrittore e produttore di diverse canzoni di gruppi come Dirotta su Cuba ed Eugenio Finardi, riesce il nostro nell’intento di proseguire, al quarto disco, quella strada della contaminazione che abbraccia il tango e il jazz, infarcendo il tutto con la musica latina e dell’est Europa per un risultato davvero notevole e soprattutto sentito.

Sono tredici brani di puro amore verso la musica, dieci brani che sono la summa di un intero periodo, basti pensare a Credo, La cultura, senza dimenticare Maria e L’innocenza di Giuda a dare un senso maggiore al quadro che ci troviamo davanti, nel cercare di trovare un punto di contatto, non con l’aldilà, ma piuttosto con tutto il tangibile che incontriamo ogni giorno.