Ilaria Pastore – Il faro la tempesta la quiete (Tiktalik / Rollover Production)

Un disco leggero, ma non per questo superficiale, capace di scandagliare i sentimenti dell’animo umano e gettarli nel racconto della vita, lasciando alle emozioni il sopravvento del tutto e dando un senso maggiore alla proposta ascoltata.

Ilaria da un pezzo non si faceva sentire, l’avevamo lasciata con Nel mio disordine ad arrovellarsi in manierismi apprezzati e introspettivi, ora la ritroviamo, dopo qualche anno, più matura e convinta, quasi più libera nel raccontarsi, facendosi essa stessa veicolo per emozionare grazie ad una musica che si muove tra territori pop e cantautorali, tra il detto e il pensato, il tutto ben confezionato, con l’aggiunta di pianoforti, fiati e archi a dare un senso maggiore al nostro divenire, creando una comunione d’intenti con l’ascoltatore che fa da perno a tutta la sua produzione.

Un disco di una sensibilità rara, che si esprime al femminile, ma che non disdegna di guardare oltre, oltre le apparenze e oltre il quotidiano, tra vissuti in prima persona come in i Ricordi Migliori e la narrazione del conosciuto in Jole, l’introspezione di Buio Pesto e Va tutto bene fino a Decifrato a chiudere una perla di rara bellezza.

Un album sulle consuetudini e la quotidianità, un disco che parla di noi e di ciò che forse un giorno saremo, senza dimenticare la strada percorsa che come un faro illumina la notte, tra il chiarore e l’oscurità, tra ciò che abbiamo lasciato e ciò che raccoglieremo.

Emily Guerra – Immune alla solitudine (VREC/Azzurra)

La luce che filtra all’interno di una finestra, il calore di un camino acceso che scalda gli ultimi attimi dell’inverno, una voce che a sua volta riscalda, senza chiedere troppo, lasciando il passato dietro di se e il futuro ancora vivo da scoprire davanti a i propri occhi così accesi, così vivi.

Questo è il nuovo disco di Emily Guerra cantautrice pop proveniente dalla zona del lago di Garda che al suo primo full length incanta e stupisce soprattutto per maturità stilistica e cura negli arrangiamenti, tra melodie orecchiabili e intense ballate struggenti dove il cuore è messo sempre al primo posto.

Una cantautrice che cura la voce e fa della stessa voce uno strumento importante, fluttuante, un mare in tempesta carico di quel sodalizio con la canzone d’autore italiana che incanta per qualità proposta e cura dei particolari.

Un album quindi fatto di attimi coraggiosi e certezze raggiunte, un divincolarsi dal mondo circostante con uno stile proprio e personale simbolo di eleganza, ma anche di maturità, portando il romanticismo ad un’opera lieve e contemplabile.

Ecco allora che i suoni rock sono condensati dal pianoforte in evoluzione, una fotografia del tempo, del nostro tempo che vorremmo concedere al mondo come stato di grazia infinita.