Angelo Sava – Miasmi (Autoproduzione)

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Cielo grigio in differita e distorto che recupera vigore dalle antenne delle case e dei palazzi in sodalizi costanti nebbia a risarcire il mondo di una bellezza ancestrale, da antro di caverna buia e soffocante nelle sua claustrofobia eterna e in parallelo situazioni che si divincolano e si lasciano soppiantare da chitarre abusate, alterate e una voce in fondo a ricoprire di tappeti a pad continui, suoni morti in dilatazione eterna per un suono altamente underground che si dipana lungo sei tracce dal sapore metallico e sulfureo, un suono accecante condito dal dolore del tempo, un suono, quello del disco di Angelo Sava che a pensarci bene si fonde e conturba da Merlo a Carestia e sembra sempre di sentire lo stesso intro, la stessa forza e prepotenza che in un solo abbaglio apre la porta ad una produzione fuori moda di certo e con un preciso percorso di abbandono e ritrovo, tra la morte e la vita, tra il bene e il male.

Frei – Evolution (SRI Prod’s)

La trilogia del cantautore Frei si chiude e con questa si chiude anche un’idea di mondo fatto di passione per la natura nella salvaguardia umana della nostra evoluzione, dove noi occupiamo una parte infinitesimale di una terra che non è nostra, arrogandoci però il diritto di essere principali protagonisti dello sfacelo di ciò che vediamo.

Frei sottolinea tutto questo, lo fa con cura dei particolari e con un attento e spiccato gusto per il nonsense che però ha i suoi risvolti positivi e argutamente tende a consolidare quel cantautorato caratteristico dei giorni nostri, sicuramente ispirato, in un concept che mira alla divulgazione e alle alte aspirazioni che lo muovono.

La produzione artistica è affidata a Beatrice Antolini e la si sente soprattutto in chiave arrangiamenti elettronici, la nostra Bjork dona profondità di campo alle canzoni, otto in totale, ma ricche di quelle figure portatrici di un’atmosfera rara e ispirata.

Le macchine poi è il singolo portante dell’intero disco, con la presenza di Dimartino, Frei apre i suoni e le parole, lo fa con convinzione tanto da poter trovare nel testo l’intera filosofia dell’album: Gli animali muoiono, sotto le macchine, guidate male dall’uomo: e come non dargli ragione.