Le piccole morti – Vol.1 (New Model Label)

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Visioni alterate di una realtà distorta capace di compenetrare la carne e sentire un brivido interno in grado di attraversare corpi e anima in un sodalizio con una musica cupa e in fase di lento rilascio. Le piccole morti danno vita ad un Volume 1 di rara bellezza e intensità che racchiude al proprio interno elementi di post rock vivacemente compresso in un rock inglobante Il teatro degli orrori e gli Elettrofandango in un cerchio mistico di pura allucinazione che noi comunemente chiamiamo vita. Sono cinque tracce soltanto a costituire questo EP. Cinque canzoni discostanti, eterogenee e in qualche modo capaci di lasciare un solco performante all’interno del nostro cammino circolare. Un Noir rock come amano definirlo che parte da un’introduzione disturbante fino a confluire in Piccoli morti per un insieme di pezzi dal risultato davvero sorprendente. Restiamo in attesa di nuovi spunti a venire.


Andrea Pellicone Van Gogh Project – Crixstrix Suite (New Model Label)

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Percezioni che vanno oltre le identità sovrapposte e canalizzano un viaggio extrasensoriale attraverso una musica che affonda le proprie radici all’interno di buchi neri, all’interno di una realtà che non conosciamo, ma talmente immersiva da stupire fino all’ultimo istante. Andrea Pellicone Van Gogh Project è un esploratore che va oltre la realtà immaginata. Attraverso la ricerca che si apre al prog  e alla musica classica il nostro ci accompagna all’interno di un concept strutturato e condito a dovere dove non esistono confini di genere, ma piuttosto una sorta di mondo parallelo in cui avvenimenti si trasformano in avventura da poter assaporare ascolto su ascolto. Crixstrix Suite è un album complesso, non facile da digerire, ma sicuramente una piccola opera d’arte da dove attingere significati per i tempi che verranno.


Lo zoo di Berlino feat. Patrizio Fariselli – Resistenze elettriche (New Model Label)

Potenza sonora in alterazione costante che mescola elementi esplosivi a calma apparente, mescola elementi imprescindibili che si fondono con il passato dando elettricità motivante a tutto ciò che oggi consideriamo attuale. Lo zoo di Berlino getta nella mischia delle produzioni odierne un disco pregno di storia e resistenza. Un lato A e un lato B. Un live nei luoghi dell’Emilia partigiana, un ricordare gli Area in modo del tutto non scontato. Dall’altra nuovi pezzi che mescolano alterazioni sonore che derivano da substrati di cultura capaci di affondare radici nel prog e nella fusione di elementi contrastanti che rincorrono gli anni’70, rincorrono elementi in evoluzione trasmettendo all’ascoltatore una pura energia viscerale capace, con gusto ed eleganza, di trasformare il rock partendo da semplici elementi e valorizzandone impalcature attraverso tecnicismi e sentimento.


Claudio Melchior – Ho molti follower (New Model Label)

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Vintage pop elettronico targato ’90 impreziosito da sodalizi con la canzone d’autore immersa completamente e volontariamente all’interno della vita contemporanea, all’interno di un mondo in decostruzione simultanea che avanza inesorabile. Claudio Melchior pubblica un dischetto che fa del synth pop un punto d’approdo necessario per comprendere un’energia viscerale che, tagliata dalla lama dell’ironia, produce architetture strampalate e anacronistiche, ma cariche di vivida immaginazione. Ho molti follower rappresenta una foto schietta e precisa di questa nostra realtà. Rappresenta un bisogno di comprendere senza chiedersi troppo, un bisogno quasi del tutto naturale di far passare messaggi, di essere contemporaneo tra i contemporanei. Il musicista ci regala in simultanea una compresenza necessaria di controsensi e ilarità. Dalla title track fino a Sì in fondo il nostro amplifica vedute conquistando ascolto su ascolto.


Caboose – Hinterland blues (New Model Label)

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Spettacolare esordio dei Caboose che sembrano prendere la parte migliore del profondo Mississippi per donarla, attraverso un suono del tutto originale, solo a chi sa ascoltare veramente, solo a chi porta nelle vene il colore di un tempo che non esiste più. Hinterland blues racchiude una bellezza unica che alterna un rock sedimentato con qualcosa di vagamente psichedelico e in cerca di profonde attenzioni. I suoni del fiume arrivano a toccare abissi di bisogni inesplorati e rendono l’ascolto un punto di contatto necessario per comprendere poetica, sogni e rimpianti di un’epoca che ha fatto la storia della musica per come la conosciamo. Nel disco dei Caboose vive una quotidianità che diventa routine, capace di parlare a gran voce a quel qualcosa di misterioso, ma complesso che avvolge la nostra società malata. Di frenesia incontrollata e altre sensazioni vive il blues dei nostri per una musica d’insieme dal sapore internazionale e davvero coinvolgente.


Daniele Bogon – 17 Encores (New Model Label)

Atmosfere in divenire per uno strumentale capace di andare oltre i paesaggi siderali del nord affondando una ricerca continua che trova nell’ispirazione profonda un punto necessario per scoprire sempre cose nuove. 17 Encores è un album stratificato che va apprezzato a più riprese. Un proseguimento naturale di 17, il precedente lavoro, qui  arricchito con altre cinque nuove tracce. Brian Eno incontra le solitudini dei Sigur Ros per un ambient davvero concentrico che lascia molto all’immaginazione in una serrata dicotomia di quiete apparente sposata a meraviglia con l’imponenza di suoni destrutturati e convincenti. Daniele Bogon scava nel proprio mondo interiore dando vita ad un disco complesso che ha fame d’aria e bisogno di spazi sempre aperti per entrare in comunione con una musica priva di confini e dal forte impatto emozionale.


Luca Burgio e Maison Pigalle – Versi da bancone (New Model Label)

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Bancone del bar come luogo di ispirazione per un disco che fa del racconto un punto essenziale, un punto tangibile di scoperta e immaginazione diffusa. Ritorna Luca Burgio con la sua Maison Pigalle. Ritorna con un accenno di disco, un ep, fatto di quattro canzoni che sono necessarie per delineare una poetica che si perde tra i fumi dell’alcol e lascia alla divagazione un posto necessario per comprendere una narrazione da marinaio in cerca di avventure. Versi da bancone è un album pregno di parole e di vita vissuta. Un cantautorato sporcato dal piano e dal blues che ricorda il miglior Dino Fumaretto per una musica che si fa vortice universale di vera esistenza. In fondo al mar lascia il posto a Il terzo incomodo per poi ritrovare ambientazioni sonore in La confessione che apre ad un finale leggero a Carezze. Versi da bancone è un mondo nel mondo, un universo da scoprire e da ammirare con occhi sempre nuovi.


Alessandra Fontana – Semplicemente (New Model Label)

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Viaggio emozionale che incontra la musica d’autore e il pop in una musica che apre ad intensità variabili e cerca nel profondo della stessa autrice una via da seguire. Il disco della giovane Alessandra Fontana uscito per la New Model Label è un concentrato di atmosfere rarefatte dove la voce predominante si incastra in modo del tutto naturale con un pianoforte vibrante e costruisce geometrie esistenziali che racchiudono una bellezza fuori dal tempo. Semplicemente, lo dice lo stesso titolo, è un disco dove le emozioni vincono su tutto e il risultato finale è un insieme di ballate romantiche capaci di creare con l’ascoltatore un unione indivisibile che ha il sapore del mare, il sapore delle cose più genuine e intense. Da Persa a Semplicemente la nostra ci trasporta in un viaggio che racchiude un cammino personale da condividere e respirare a pieni polmoni.


Electric Circus – Canicola (New Model Label)

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Architetture jazz che incontrano l’improvvisazione e lasciano al groove sospeso un punto di interesse e di distacco davvero notevole. Il nuovo degli Electric Circus non tradisce le aspettative. E’ un disco completo da diverse angolazioni e racchiude al proprio interno un sospiro e una speranza assetata di conoscenza musicale che va ben oltre le credenze precostituite. Canicola è un lavoro caleidoscopico, psichedelico che coinvolge figure su diversi piani e latitudini, coinvolge in modo del tutto naturale un approccio strumentale a creare una colonna sonora da viaggio continuo consolidante una forte base impattante e notevole nella sua naturale bellezza. Undici brani che sono colori impressi nella tavolozza atmosferica di questi mondi sospesi, undici brani che incontrano la poesia musicale da Bombay fino a Wendy’s June per un Canicola a tratti maestoso, potente, da ascoltare in chiave live dove l’elettricità e il sudore saranno gli ingredienti necessari per il compimento di una nuova opera. 


Cranchi – L’impresa della Salamandra (New Model Label)

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Disco composito il nuovo di Cranchi, cantautore mantovano in grado di trasformare le visioni letterarie in qualcosa di contemporaneo che non passa di certo inosservato, ma si attesta a diventare piccola summa moderna per concentrati autoriali che arrivano a lambire i grandi del passato. Impegno sociale e attuale lotta contro questa quotidianità sono gli ingredienti necessari per comprendere il quinto disco in studio del nostro poeta della pianura che tra nebbie e ricordi racconta di uomini alle prese con un’esistenza al limite. Un disco di vincitori e vinti, di passaggi sconfinati verso montagne e luoghi senza tempo dove il sopravvivere sembra essere l’unica cosa necessaria, l’unico espediente essenziale per comprendere appieno l’altro. Gli arrangiamenti basici si fanno via via complessi e donano vitalità ad una proposta davvero interessante. Un disco che si fa sorgente e porta con sé gli amori e gli umori di un’epoca lontana. L’impresa della Salamandra è in fin dei conti un inno alla vita, una sperata ricerca di qualcosa che ci permette di essere un po’ più veri, un po’ più reali.