Non voglio che Clara – Superspleen Vol.1 (Dischi Sotterranei)

Complessità in dissolvenza per evoluzioni di forma e sostanza ad abbracciare una solare impresa nel raccontare spaccati di questa e altre vite, di questo e altri dolori. Ritornano i Non voglio che Clara, ritornano con un disco che suona contemporaneo e nel contempo inafferrabile visione di un periodo che non c’è più. Il cantautorato degli esordi, lasciato quasi alle spalle, si colora di impronte pop e la band veneta dichiara apertamente un cambio di rotta che già si era iniziato a vedere e a percepire con Dei Cani poi sottolineato in L’amore fin che dura. I singoli usciti qualche tempo fa, La Croazia e Superspleen, sono solo due piccole perle di una collana più grande, intricata, a tratti misteriosa ed elaborata, sicuramente matura. Una musica che non si accontenta, ma che in qualche modo cerca di parlare di un quotidiano vivere da leggere su più piani. Marcate visioni quindi di una realtà intima che in questo disco riesce ad uscire per catturare l’attenzione grazie a maggiori accordi, a serenità che nasconde, a quiete prima della tempesta. Si perché i testi sono sempre pronti ad inglobare un pensiero più grande, lontano dall’apparenza a cui siamo abituati, lontano dal vortice del chiacchiericcio moderno. I paragoni sembrano inutili. Qui dentro c’è davvero un mondo. Si passa dalla title track iniziale per arrivare alla stessa ripresa nella finale Altrove/Peugeot, in mezzo le bellissime Epica Omerica, San Lorenzo, Il miracolo. Un album intenso che sa intrattenere e far riflettere. Cosa difficile ai giorni nostri. I Non voglio che Clara hanno trovato forse una nuova via per raccontare qualcosa o forse hanno solo trovato un po’ di luce? Qualunque sia la risposta resta il fatto che queste canzoni lasciano il segno e in tempi come questi non è poco.


Le piccole morti – Vol.1 (New Model Label)

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Visioni alterate di una realtà distorta capace di compenetrare la carne e sentire un brivido interno in grado di attraversare corpi e anima in un sodalizio con una musica cupa e in fase di lento rilascio. Le piccole morti danno vita ad un Volume 1 di rara bellezza e intensità che racchiude al proprio interno elementi di post rock vivacemente compresso in un rock inglobante Il teatro degli orrori e gli Elettrofandango in un cerchio mistico di pura allucinazione che noi comunemente chiamiamo vita. Sono cinque tracce soltanto a costituire questo EP. Cinque canzoni discostanti, eterogenee e in qualche modo capaci di lasciare un solco performante all’interno del nostro cammino circolare. Un Noir rock come amano definirlo che parte da un’introduzione disturbante fino a confluire in Piccoli morti per un insieme di pezzi dal risultato davvero sorprendente. Restiamo in attesa di nuovi spunti a venire.