Daniela Spalletta – Per aspera ad astra (TRP Music)

È uscito il nuovo album di Daniela Spalletta: “Per aspera ad astra” -  Modulazioni Temporali

Ipnotiche visioni attraversano paesaggi classicheggianti grazie ad un concentrato sonoro di immacolata bellezza dove sodalizi uniformi con elementi dalla forte caratura si sposano in simultanea con il desiderio di comunicare. Il nuovo disco di Daniela Spalletta racchiude una bellezza arcana, ancestrale. Un mescolanza, un’eterogeneità a comporre melodie a tratti spirituali in bilico tra Antony e Bjork in un caleidoscopio di oscurità che si apre al colore e tenta di creare un quadro immaginifico, ma nel contempo reale. Per aspera ad astra è un metaforico viaggio errante caratterizzato dal cammino che diventa possibilità di raggiungere le stelle in un immolarsi con il cuore e la mente nei cieli di questo nostro tempo. Sezioni d’archi e sezioni ritmiche si fondono in una complessa trama fatta da pezzi come Up, Samsara, Flamen, Rosa o nel finale dalla canzone che da il nome al disco. L’album di Daniela Spalletta porta con sé un’importante valore artistico da preservare e ricordare. Tanta qualità si respira nell’aria, una qualità che diventa visione concreta di ciò che verrà. 


The Flying Madonnas – Per Aspera ad Astra (Factum est)

Le fatiche danno le soddisfazioni maggiori e da questo nuovo parto della Factum Est Records, etichetta proveniente direttamente dal corpo multiforme della Jestrai Records, esce un disco estemporaneo e significativo dal titolo Per Aspera ad Astra dei romani The Flying Madonnas.

Luci primaverili che si affossano in una psichedelia diretta al nocciolo e capace di trasformare onde sonore in multiformi ipercubi in metamorfosi, indicando l’infinito che era prima di noi, senza racchiuderlo in segmento, senza farlo partire, ma relegando il nostro scorrere in una linea retta, puntini di sospensione e energia cosmica indissolubile, penetrante e intersecata ad energie che sono esse stesse causa del nostro vivere quotidiano.

Un disco che parla di galassie lontane e di come noi esseri infinitamente piccoli ci troviamo ad osservare un orizzonte ancora troppo importante per essere compreso, un orizzonte compreso solo da chi sa osare ripetutamente nelle ultradimensioni che ancora non conosciamo.

Ecco allora l’eterogeneità dei generi: dal post rock all’elettronica, dal noise fino al potente piglio progressive, in un disco che è esso stesso viaggio cosmico verso una via lontana, forse inarrivabile, ma di certo via da seguire.