Giovanni Peli – Stadio successivo (EdiKiT)

L’approccio, l’ascolto di un disco di Giovanni Peli è sempre legato ad un qualcosa che risiede nella parte più intima di noi e che pian piano fiorisce come essenza naturale un bel giorno di primavera. Un rinascere quindi o più semplicemente un ritrovarsi dopo il turbinio di questi anni avari di rapporti e consuetudinari nel loro incedere. Anni che ci hanno scavati dentro senza però destare alcun minimo sentore di umanità nuova. In preda quindi alla rincorsa verso il nulla migliore c’è ancora chi esige, creando, con rigorosa maestria, dischi cesellati nei particolari delle parole, canzoni anacronistiche, fuori dal tempo che solo il cantautorato migliore può accogliere e riparare. Giovanni Peli scrive libri, cura una propria casa editrice, fa musica. Intreccia l’arte collegandola alla realtà dei sentimenti e dispone, con una certa eleganza, brani profondi che trovano nell’amore e nelle sue molteplici angolature, la chiave di volta per entrare in un sogno fatto di sudore e vita vissuta, di catarsi in evoluzione capace di esorcizzare i mali di questo tempo. Ascoltando Stadio successivo vengono a mente le opere più interiori di Ivano Fossati incrociate alle mutevoli forme di Danio Manfredini per un risultato d’insieme che trova nella bellissima Fede, nella title track, in Consumo e in Limpido, così atteso, nel finale, i punti più alti e viscerali di una poetica davvero importante e ispirata. Stadio successivo è un verboso concepimento cristallino che profuma di maturità scandita dal nostro stare in questa terra. Un disco pregno di capacità e sostanza a ricucire gli spazi che separano il vuoto dei sentimenti.

Per ascoltare e acquistare il disco:

https://giovannipeli.bandcamp.com/album/stadio-successivo

LIBRI ILLUSTRATI – Giovanni Peli/Laura Mazzocchi – Filastrocche e animaletti (Calibano editore)

Filastrocche e animaletti - Giovanna Peli - copertina

Titolo: Filastrocche e animaletti

Autore: Giovanni Peli

Illustrazioni: Laura Mazzocchi

Casa Editrice: Calibano editore

Caratteristiche: 15 x 21 pag.106

Prezzo: 15 €

ISBN: 9791281112209

Strampalate visioni in rima che raccolgono la bellezza dell’onirico implementano un’immagine alternativa e di grandissimo spessore legata al mondo delle filastrocche per l’infanzia cercando di costruire un ponte necessario tra universo fanciullesco e mondo adulto in un costruire rime che diventa fonte essenziale e necessaria di sopravvivenza.

Giovanni Peli, capace musicista e scrittore elegante, riesce a consegnarci un piccolo manuale di sopravvivenza ai momenti tristi. Una sorta di allegoria contemporanea che racchiude elementi del tutto personali e che intenzionalmente abbracciano la collettività, i momenti condivisi, le sensazioni che veicolano ulteriori immagini in un vortice sicuramente unico e irripetibile.

Filastrocche e animaletti viene abbinato alle illustrazioni di Laura Mazzocchi. Disegni a matita, disegni acquerellati che inevitabilmente rimandano ad un mondo che non esiste più. La poliformia cromatica è materia viva e cangiante per parlare e accogliere le avventure di Cornicia, di Spencer, di Barbigio, del Pompelmo inesprimibile. Si gioca con le parole, si gioca ad alti livelli, i piani si mescolano e nasce la meraviglia.

Il libro di Giovanni Peli è un inno alla semplicità delle piccole cose. Un giocare, un divertirsi con le parole, un’allegra brigata di pensieri e personaggi mossi dal più grande e tante volte inespresso bisogno: quello di tornare bambini, quello di poter correre lungo i sentieri della vita senza pensieri, dimenticando tante volte la strada da seguire e trovando, nella bellezza del perdersi, il senso più profondo di tutte le cose.


 

Per info e per acquistare il libro: 

https://www.calibanoeditore.com/libri/Filastrocche_e_animaletti_Giovanni_Peli_e_Laura_Mazzocchi

Giovanni Peli – Sette giorni (Autoproduzione)

Risultati immagini per giovanni peli sette giorni

Sogni e speranze all’interno di un disco dedicato al figlio che ripercorre con poesia introspettiva i giorni della settimana attraverso variazioni sul tema che rendono l’ascolto imprevedibile e a tratti stupefacente. Ritorna il cantastorie/poeta Giovanni Peli, ritorna con un album aperto all’incedere del tempo e sminuzzato a dovere per lasciare spazio a racconti di vita che nelle situazioni rendono i costrutti narrati tangibili, reali e coscienziosamente veri. Sette giorni e sette tracce impresse in un immaginario più aperto e meno criptico del passato, un immaginario che abbraccia i raggi tiepidi del sole e non li nasconde, ma li mostra in tutta la loro apparente bellezza. I suoni legati a cantautori come Fossati incontrano con velata leggerezza i contenuti e la sostanza di musicisti come Unorsominore aprendo a tentativi sempre più accentuati di dare peso e bisogno nuovo alla musica d’autore ormai persa nei meandri dell’autoreferenzialità o del pop d’aperitivo. Giovanni Peli regala ancora una volta emozioni per un disco che si fa riascoltare in tutta la sua manifesta bellezza. Sette giorni di una realtà che diventa senso continuo e scoperta del domani.


Giovanni Peli – Gli altri mai (Ed. Mus. Ritmo&Blu)

Cantautorato per ambienti poco arredati dove la luce fioca di una Primavera che tarda ad arrivare si insinua lentamente tra la polvere dei libri più belli lasciati a vivere sopra ad un comodino di cose lasciate mai al caso, ma vissute appieno ricordando in qualche modo le proprie radici, ma nel contempo uscendo dal coro in maniera naturale, impercettibile, inondando le forme createsi dall’ascolto di queste canzoni con meraviglie acustiche pensate per coprire la distanza tra i giorni, la distanza tra il fare e l’amore, dove i sentimenti riescono ad imbrigliare l’anima per trasformarsi in canzoni che hanno il sapore del tempo passato e di un sottile legame con il presente. Tra Luigi Tenco e I Non voglio che Clara il nostro Giovanni Peli, autore e musicista bresciano, riesce a trasformare le canzoni in cassa di risonanza per le ore del giorno identificandone contenuti con pezzi simbolo di una creatura in divenire, attenta ai gesti, attenta alle parole, da poeta navigato a chansonnier fuori dal tempo il nostro intasca una prova che si muove tra le nebbie dei nostri mondi alla ricerca di un paesaggio da poter scrutare nitidamente.