Cube – Cube (Seahorse Recordings)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Italiano cantato inframezzato dall’inglese per un pop sognante che abbraccia le immagini e le atmosfere d’oltremanica e d’oltreoceano in un connubio, un sodalizio con la musica elettronica che sembra trovare, nelle aspettative pesate, un punto di raccordo essenziale con questo progetto in bilico tra elettronica e rock targato ’80. I Cube avanzano attraverso le nebbie digitali con fare compresso e poesie metropolitane in energiche visioni che affondano le proprie radici nell’oscurità di band come Depeche Mode in sintonia però con una modernità che non viene tralasciata, ma che piuttosto viene implementata canzone dopo canzone. Pezzi come Il sole del mattino, Ti vedo qui, Everything I want o Ricordi del tempo sono solo piccole parti di un puzzle davvero convincente che in arrangiamenti vitali e sostanziali lasciano allo spazio ricreato un punto direzionale che sembra indicare la via, che sembra indicare un senso diverso e migliore partendo dalla rielaborazione di ciò che è stato. 


Martyr Lucifer – Gazing at the flocks (Seahorse Recordings)

Risultati immagini per martyr lucifer gazing

Tuffo perpendicolare scavando la roccia magmatica della nostra anima cercando tracce potenti e cariche di quel senso di appartenenza ad un mondo in decomposizione e qui raccolto e raccontato attraverso canzoni davvero importanti e urlanti tutta la loro disapprovazione. Gazing at the flocks è un disco mutevole che accoglie gli incubi del nostro inconscio per poi riproporli sotto forma di musica attraverso un rock che si affaccia al gothic pur raggiungendo un apice che nel grunge contaminato si disinteressa delle mode del momento perpetuando uno stile avvolgente e alquanto inusuale. Martyr Lucifer e la sua band compiono un viaggio perenne nei territori umani nascosti, un viaggio fecondo di soluzioni e grida, un viaggio amplificato a dovere attraverso racconti che a profusione ingabbiano l’ascoltatore attraverso contatti  e similitudini col passato pur mantenendo un’originalità che possiamo percepire attimo dopo attimo in questa nostra malata quotidianità. Ciò che ne esce è un album omogeneo e composito, un’ambiziosa creatura da scoprire, quella stessa creatura che vive e si contorce all’interno del nostro cuore. 


Lennard Rubra – Escapismo primaverile (Floppy Dischi)

Risultati immagini per lennard rubra escapismo primaverile

Pop lo-fi incanalato in versioni musicali in grado di attraversare la cameretta senza seguire le mode, ma piuttosto intessendo trame di Primavera inoltrata a corteggiare un senso di approvazione, un senso di agilità perenne tra il detto e non detto. Il nostro Johnny Marr, chiara la presenza della chitarra smithesiana in tutte le tracce proposte, disegna con sostanza un quadro d’insieme davvero sghembo e nel contempo essenziale che ricorda le strutture della band vicentina Casa e in parallelismo accentua un lirismo mai ostentato, ma piuttosto affacciato ad un’epoca che ora non c’è più. Post new wave, pop, rock, si fondono in queste cinque tracce dove Lennard Rubra dona vivacità ad un Escapismo primaverile che convince per originalità, convince per quel detto non detto che attraverso pezzi come l’apertura di Urano, Telemachia o La stagione è in grado di gettare le basi, mi auguro, per un full length futuro, pronto ad illuminare questa e altre strade.