I misteri del sonno – Il nome dell’album è i misteri del sonno (LaRivoltaRecords)

Rock d’avanguardia clashato tutto in italiano che fa l’occhiolino alle produzioni straniere e a qualche altra cosetta del nord Italia, pur mantenendo una costante ricerca e attenzione per il suono ruvido e divincolato dando forma e sostanza a nuove poesie 2.1 che prendono spunto e appiglio dalla quotidianità, quella quotidianità e quell’essere che inonda i nostri giovani leccesi di un’aurea di intoccabilità e mestiere, produzione egregia e attenzione al particolare che non li fa dimenticare nel brodo del nuovo millennio, ma li proietta direttamente all’attenzione di chi la musica la fa ogni giorno.

Sono dieci pezzi in un susseguirsi di testi diretti intercalati da sognanti pensieri che decollano dal potenziale singolone Resto in casa per passare a canzoni memorabili come L’uomo dell’anno, dimostrando interessante l’approccio anche nella coralità e nell’utilizzo delle voci, fino all’avvolgente blues nel finale di Sugar Man di Rodriguez senza dimenticare la spaventosamente bella, più dell’originale, I am happy dei Soerba.

Un disco tutto d’un pezzo, da cantare mentre magari fuori piove, per dare un po’ di luce alle giornate piovose post primaverili in attesa dell’estate che deva ancora arrivare.

The Clipper – Second Hand Market (LaRivoltaRecords)

Musica diretta e avvincente che è pronta a ricoprire gli spazi, pronta nel consegnarsi al tratto spigoloso per ritornelli facili e corali che danno vita ad una prova intensa per certi versi, con rari momenti di fragilità interna; di una musica che parla di aspirazioni, una musica che ricopre spazi abissali per concedersi ad aperture sonore che già si percepiscono reali nella traccia d’apertura Lost.

La band salentina, The Clipper, si lascia andare ad elucubrazioni che inneggiano ad un passaggio di stili e schiettezza che ci vede ingabbiati all’interno di un mondo da guardare con occhi tristi e che ci rende partecipe del suo continuo mutare, cantano di essere come passeggeri sul treno dei ricordi, cantano  di ineluttabilità in Try to change the world, quasi a segnare un percorso concentrico che porta a guardarci dentro, con una schiettezza quasi punk condita da alcune sofisticazioni elettroniche che non guastano, ma imprimono calore al tutto.

Un buon disco questo, un album capace di rielaborare concetti non sempre facili, ma sicuramente attuali, tracce su tracce, come passi nel nostro cammino, a riscoprire la via, a tentare di essere diversi in una terra che così non ci vuole.

Mutante – Essenza Perfetta (LaRivoltaRecords)

Image of MUTANTE - "Essenza Perfetta"

Pop rock condito da sprazzi di elettronica che intasca una prova convincente sotto ogni punto di vista, partendo dagli arrangiamenti ben congeniati, fino ad arrivare al nocciolo, scorrendo il sapore del tempo che si respira in questo disco, del tempo che perdiamo e di quello che pensiamo di acquistare, anche senza saperlo e di conseguenza senza utilizzarlo a dovere.

Valentina Grande presta la voce al progetto Mutante, che forse già nel nome, porta un’evoluzione sonora sempre nuova e cangiante, in grado di non accontentarsi, ma di sperimentare e valutare le situazioni che si presentano, per consegnare, a chi ascolta, un risultato del tutto inaspettato e inusuale.

Di radice ed estrapolazione jazz la nostra è coadiuvata dalla chitarra e dagli arrangiamenti di Aldo Natali, chitarrista conosciuto in molti progetti di musica indie italiana, dalla batteria di Alessio Borgia e dal basso di Federico Pecoraro.

Un disco istintivo, che parla di sentimenti e come ama definire Valentina, è un disco che piega l’italiano alla musica, lo contorce ad alte temperature per adattarlo in maniera molto morbida e sentita alla musica che non fa da sfondo, ma imprime sostanza sempre nuova nella galassia di dischi che ogni giorno possiamo ascoltare.

Nulla di trascendentale, ma ottima capacità espressiva che parte dal bellissimo singolo Essenza Perfetta fino a concludere il tutto con Il dono; un apparato di amori perduti, di sentimenti che fanno parte di ognuno di noi, attimi di vibrante attesa, per i sogni futuri che non ci vedono come figurine statiche, ma energie vitali da regalare agli altri.